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« NOI, GIOVANI DEL MEDITERRANEO FERITO
AMBASCIATORI DI DIALOGO E DI FIDUCIA »
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SI NOTANO SUBITO IN MEZZO AI VESCOVI del Mediterraneo. Con i lori sorrisi e i capelli lunghi. Ed entrambe giovani donne. Amira arriva dall’Algeria; Nadežda è originaria della Bosnia ed Erzegovina. Sono venute a Firenze per dire il loro “GRAZIE”. «AI VESCOVI che ci stanno permettendo di realizzare i nostri PROGETTI DI RICONCILIAZIONE e di poter gettare nei paesi dove viviamo piccoli semi di fraternità».
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RAPPRESENTANO GLI 11 RAGAZZI del Nord Africa, dei Balcani e del Medio Oriente, protagonisti dell’opera che la Cei, ha voluto lasciare all’intero bacino dopo il primo incontro a Bari nel 2020.
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UN PERCORSO DI FORMAZIONE e accompagnamento per un drappello di “GIOVANI LEADER DI PACE” che, con le loro iniziative concrete nate grazie alla spinta della Chiesa italiana, vogliono testimoniare nelle proprie terre, spesso segnate da conflitti e divisioni, che un “altro” Mediterraneo è possibile. «UN MEDITERRANEO DOVE L’APERTURA, IL DIALOGO, IL RISPETTO, L’AMICIZIA SONO PANE QUOTIDIANO», affermano le due ragazze…Se due anni fa il forum “MEDITERRANEO FRONTIERA DI PACE” era diventato anche una frontiera di educazione e di slancio “giovane”, lo stesso accadrà con l’appuntamento di Firenze. «Ancora una volta saremo a fianco di 12 ragazzi di tutta l’area per aiutarli a comprendere che le differenze culturali o le varie appartenenze religiose non si traducono per definizione in muri o generano scontri».
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È nel piccolo borgo medievale alle porte di Arezzo che i giovani del Mediterraneo resteranno per un anno e frequenteranno un master all’Università di Siena. Abiteranno nello STUDENTATO INTERNAZIONALE che da oltre due decenni fa vivere fianco a fianco i “nemici” dei Paesi in frizione.
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«LA SFIDA È QUELLA DELLA GESTIONE CREATIVA DEL CONFLITTO». In Toscana elaboreranno i loro progetti sociali che impianteranno nelle proprie nazioni quando torneranno a casa: iniziative educative, di ricerca, di dialogo fra le fedi e le culture, di aiuto ai più fragili (come quella di Amira che in Algeria punta a integraregrazione dei bambini disabili).
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PER RACCOGLIERE L’EREDITÀ DEL FORUM DI FIRENZE, il nuovo gruppo di ragazzi sarà selezionato attraverso i vescovi e i sindaci. «E insieme li accoglieranno nei rispettivi Paesi e si impegneranno per il successo delle loro attività come piccoli segni per stabilire relazioni di fiducia nei territori». «Così vogliamo contribuire a realizzare il sogno di Giorgio La Pira e dire che i giovani possono insegnarci a … “PENSARE MEDITERRANEO”».
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RISONANZE: Non vi pare, amici, che in un momento cosi terribile che stiamo vivendo… I GIOVANI CI STANNO DANDO UN BEL MESSAGGIO DI SPERANZA?! ——————————————————donalesiani@gmail.com
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