“VI RACCONTO LA MIA FEDE… DA SCIENZIATO”                                                        

  SILVIO  GARATTINI

Il grande farmacologo, 93 anni, apre il cuore   sui temi della religione, del fine vita,  e  sull’enigma della sofferenza umana

  • SAPIENZA SENZA ETÀ. A 93 anni Silvio Garattini oggi è la voce più autorevole della ricerca in Italia. I 30 anni della Giornata mondiale del malato offrono l’occasione per un dialogo a tutto campo. Partendo dalle radici, che custodisce gelosamente.
  • «SONO CRESCIUTO IN ORATORIO – racconta –, ho sempre avuto come riferimento l’imperativo ebraico-cristiano: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. E questo è il punto di unione tra due grandi motori della società: la religione e la scienza. In molti campi la finalità diventa la stessa: migliorare il mondo.
  • E LA SUA FAMIGLIA? Sono grato a mio padre di avermi abituato allo spirito critico. Era un semplice impiegato di banca, aveva preso un secondo lavoro per poter curare mio fratello, affetto da spondilite tubercolare: Era malata anche mia madre. Nella mia vita ha influito l’aver visto la malattia in famiglia. Per questo scelsi Medicina.
  • DELLA SUA FEDE COSA PUÒ DIRCI? Studiando nascevano in me molte domande e altrettanti dubbi…. Ma i dubbi fanno parte della vita, l’importante è non perdere i princìpi. Più o meno, la mia posizione è sempre stata in fondo la stessa di Pascal: che Dio esista o non esista, conta che faccia bene quello che devo.
  • E “QUALCOSA” CREDE CI SIA? La riflessione su questo è di chiunque ha un minimo di voglia di pensare, tanto più quando passa il tempo. ALLA MIA ETÀ CONSIDERO OGNI GIORNO UN REGALO, per fortuna ho giornate ancora piene di attività, studi, incontri.
  • COME VIVE QUESTI ANNI “REGALATI”?
    Con la stessa passione e intensità di sempre. Lavoro tutti i giorni in Istituto, giro per conferenze, i miei cinque figli mi “controllano”, si preoccupano per me.
  • QUALI SONO LE SUE DOMANDE SULLA VITA? Quando vedi tanta gente che soffre ti domandi perché. Conosco le risposte della religione, ma non sono domande facili. E vedo molta sofferenza. C’è tanta gente che mi scrive, chiede consigli. Vedo anche tante cose nel campo della medicina che non vanno….
  • LA SOFFERENZA, UN GRANDE ENIGMA. Come si affronta? È più importante per il paziente sapere che c’è chi si prende cura di lui anche se non può guarirlo. C’è differenza tra CURARE, con terapie e farmaci, e PRENDERSI CURA: sono aspetti complementari. Invece vedo medici che non lasciano parlare i pazienti perché hanno poco tempo, e non ascoltandoli si perdono una parte della terapia, perché una componente del “sentirsi bene” è esporre i propri problemi, liberandosi da un peso, condividendoli con un altro di cui si ha fiducia. I medici non sono educati a questo approccio…Abbiamo ancora molta strada da fare per migliorare la medicina…
  • COSA PENSA DELLE PRESSIONI DI LEGALIZZARE IL SUICIDIO ASSISTITO E L’EUTANASIA?. Se riusciamo a moltiplicare la presenza degli hospice la richiesta di morte diventa minima.Porto due esempi. Sono presidente di un hospice vicino a Pordenone, 12 letti, e mai nessuno che ha chiesto di morire, Il personale sanitario e i volontari aiutano tutti a vivere nella piena dignità. Mia moglie è morta per un tumore incurabile: è stata in hospice, e mai ha chiesto di morire perché abbiamo trovato grande attenzione. Nei posti in cui le cose si fanno bene il problema non esiste.
  • LEI PREGA? SÌ, MI VIENE DA PREGARE. È nel nostro intimo di cercare l’aiuto di qualcuno. Ho avuto una grande perdita con la morte di mia moglie. Prego per lei, e prego per me. Ho i miei dubbi, ma la mia formazione è quella. Non so se ci sarà un incontro dopo la mia morte, sarebbe bello avere prove scientifiche… Credo però che non si possa essere atei, perché vorrebbe dire sapere che Dio non c’è. Ma come si fa a saperlo? Quali sono le prove? Anche chi tende a non credere non può non avere dubbi. Bisogna vivere come se Dio esistesse, e intanto amare il prossimo. Ho avuto come riferimenti religiosi figure come fratel  Carlo Carretto e don Arturo Paoli. Oggi mi ispira PAPA FRANCESCO, cerco di ascoltare quello che dice. perché È SEMPRE DALLA PARTE GIUSTA…!!!

 

  •  RISONANZE: che bella figura di uomo, scienziato, credente ! Mi colpisce tanto questa distinzione tra CURARE con i farmaci  proprio dei Medici e …PRENDERSI CURA,  compito di ciascuno di noi. Che ne dite amici?                                           —————————————————————donalesiani@gmail.com

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