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UNA SCHIAVA CON 144 CICATRICI
- GIUSEPPINA BAKHITA… All’età di 9 anni fu rapita da trafficanti di schiavi, picchiata a sangue… In conseguenza di ciò le rimasero per tutta la vita 144 cicatrici. Nel 1882 comprata da un mercante italiano per il console italiano, dopo «padroni» così terribili BAKHITA CONOBBE UN «PADRONE» totalmente diverso, IL DIO DI GESÙ CRISTO che nel dialetto veneziano, chiamava «PARON »
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AMATA DAL « PARÒN » SUPREMO Fino ad allora aveva conosciuto solo padroni che la disprezzavano… Ora sentiva dire che esiste un «PARON» al di sopra di tutti e che QUESTO SIGNORE È BUONO. E LA AMAVA. LEI AMATA DAL … «PARON» SUPREMO.
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LA GRANDE SPERANZA: non poteva tenerla per sé Ora lei aveva «speranza» non più solo la piccola speranza di trovare padroni meno crudeli, MA LA GRANDE SPERANZA: IO SONO AMATA E SONO ATTESA DA QUESTO AMORE. Mediante la conoscenza di questa speranza non si sentiva più schiava, MA LIBERA FIGLIA DI DIO. Il 9 gennaio 1890, FU BATTEZZATA E CRESIMATA E RICEVETTE LA PRIMA COMUNIONE. LA LIBERAZIONE CHE AVEVA RICEVUTO NON POTEVA TENERLA PER SÉ.
- MAESTRA PER IL NOSTRO TEMPO DI SCHIAVITÙ … Il 2022 segna 75 anni dalla morte l’8 febbraio 1947. Le madri, che curano il santuario dove si conservano le sue spoglie, per questa ricorrenza hanno scelto un profilo spirituale: “BAKHITA MAESTRA DI ASCOLTO“: «Quando veniva chiamata in parlatorio si presentava COL SUO BEL SORRISO, si lasciava guardare e rideva della meraviglia che destava in alcuni e ascoltava tutti»
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.UMILTÀ E ASCOLTO. Una grande lezione. Il suo cuore si apre agli uomini perché è davvero aperto a Dio. Era la sua vita…«IMPARATE DA ME CHE SONO MITE E UMILE DI CUORE». Bakhita lo ha imparato, ponendosi sulla strada del Maestro, che accoglie, ascolta, consola. LEI DONNA, NERA, SCHIAVA, semianalfabeta, lei che i massimi incarichi che ha avuto sono stati quelli di cuoca, sagrestana e portinaia...
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BEATI I MITI E GLI UMILI DI CUORE…OGGI MITEZZA E UMILTÀ SONO MISCONOSCIUTE. Questa è la sua autorevolezza: lei donna, nera, schiava, immigrata, sfruttata… MITEZZA E UMILTÀ DI CUORE. Quanta attualità c’è in questa scelta. Quanta attualità c’è in Bakhita che, da ultima che era, si è meritata da Giovanni Paolo II il titolo di SORELLA UNIVERSALE; è diventata un simbolo di riscatto al punto che il giorno che celebra la sua santità è diventato la GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA contro la tratta.
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RISONANZE: mi colpisce questa sua capacità di ascoltare tutti con un bel sorriso… ”dimenticando” le 144 cicatrici del suo corpo. Quanto ho da imparare… e voi che ne dite, amici? ——————donalesiani@gmail.com
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Non penso si dimenticassi delle sue cicatrici, penso che davanti al bisogno dell’altro mettesse proprio loro. Le nostre ferite servono proprio a questo, sono una scuola per imparare ad ascoltare la ferita del fratello /sorella e a dare la consolazione con cui noi siamo stati consolati. Questa nostra cultura, questo tempo di negazione di Dio ci stanno depredando del valore del dolore, Gesù risorgendo ha mostrato le sue cicatrici, questo è per noi un messaggio di speranza, di consolazione.