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MUORE A 92 ANNI LA SUORA CHE … BATTEZZAVA I BAMBINI DI NASCOSTO IN ALBANIA
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IL REGIME COMUNISTA DI HOXHA ha perseguitato e ucciso i cattolici e ha distrutto le chiese con l’obiettivo di imporre uno Stato ateo, com’è avvenuto in altri Paesi sottoposti all’ideologia comunista
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IN ALBANIA, IL REGIME È STATO AL POTERE DAL 1940 AL 1992. Nonostante la persecuzione, suor Marije portava ogni giorno la Comunione clandestinamente a malati e moribondi, rischiando la vita in nome della fede. Lei stessa ha riferito, durante un incontro con Papa Francesco in Albania nel 2014, che battezzava i bambini di nascosto dai comunisti. Il Pontefice non ha mai dimenticato la testimonianza della religiosa, e a quattro anni da quel viaggio apostolico l’ha ricordata come “UN BELL’ESEMPIO DI COME LA CHIESA PUÒ ESSERE MADRE”.
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IN UNA OCCASIONE, LA RELIGIOSA E’ STATA FERMATA per strada da una donna che è corsa verso di lei con un BAMBINO IN BRACCIO. “Mi ha chiesto di battezzare la sua figlioletta”. Era la moglie di un dirigente comunista, il che ha spaventato la religiosa, che poi ha raccontato: “Ho risposto che non avevo niente per battezzare, perché eravamo per strada, ma lei ha dimostrato tanta volontà da dirmi che lì vicino c’era un canale. Ho detto che non avevo niente per prendere l’acqua, ma ha insistito tanto per battezzare quella bambina che, vedendo la sua fede, MI SONO TOLTA LE SCARPE DI PLASTICA, HO PRESO UN PO’ D’ACQUA DAL CANALE E HO BATTEZZATO LA BAMBINA”.
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50 ANNI DI ATTESA PER EMETTERE I VOTI RELIGIOSI Suor Marije Kaleta è riuscita a entrare molto giovane nel convento delle Suore Stimmatine grazie all’aiuto di uno zio sacerdote. Erano gli anni Quaranta del Novecento, e sotto il forte ateismo del regime comunista è stato necessario attendere 50 ANNI PER EMETTERE I VOTI PERPETUI, NEL 1991.
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IL GOVERNO HA CHIUSO I CONVENTI e ha costretto le suore a tornare a casa. Dopo la morte del padre, suor Marije ha vissuto da sola nella casa di famiglia, “tenendo la fede viva nel cuore dei fedeli, anche se clandestinamente”. Con la “complicità” di alcuni sacerdoti, è riuscita a tenere in casa il SANTISSIMO SACRAMENTO, che portava a malati e moribondi.
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“QUANDO GUARDO INDIETRO, sembra incredibile che siamo riusciti a sopportare tante sofferenze terribili. So che Dio ci ha dato forza, pazienza e speranza. DIO HA DATO LA FORZA a chi aveva chiamato, E MI HA GIÀ RICOMPENSATA, QUI SULLA TERRA, PER QUALSIASI SOFFERENZA VISSUTA”.
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IL 2 GENNAIO, NEL CONVENTO DI SHKODËR, nel nord dell’Albania, suor Marije Kaleta, la suora che battezzava i bambini di nascosto dai comunisti, è partita da questo mondo VERSO LA PIENEZZA DELLA RICOMPENSA ETERNA.
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PAPA FRANCESCO SI COMMUOVE ascoltando PADRE SIMONI… SOPRAVVISSUTO ALLA PRIGIONIA e alle fucilazioni durante il periodo del regime comunista. PADRE SIMONI venne arrestato dalla polizia comunista nel 1963, avrebbe riassaporato la libertà soltanto nel 1990, DOPO UNA VITA AI LAVORI FORZATI. «Mi dissero: tu sarai impiccato come nemico perché hai detto al popolo che moriremo tutti per Cristo se è necessario». Nella cella d’isolamento portarono un suo amico col compito di spiarlo, e siccome DON ERNEST continuava a dire che «Gesù ha insegnato ad AMARE I NEMICI e a perdonarli, e che noi dobbiamo impegnarci per il bene del popolo», la pena di morte gli fu commutata ai lavori forzati. «Durante il periodo di prigionia, HO CELEBRATO LA MESSA IN LATINO A MEMORIA, COSÌ COME HO CONFESSATO E DISTRIBUITO LA COMUNIONE DI NASCOSTO». «Con la venuta della libertà religiosa – ha concluso il sacerdote – il Signore mi ha aiutato a servire tanti villaggi e a riconciliare molte persone in vendetta con la croce di Cristo, allontanando l’odio e il diavolo dai cuori degli uomini».
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Dopo l’abbraccio, la commozione del PONTEFICE E… LA NOSTRA! Al pensiero che tanti nostri fratelli e sorelle hanno sofferto così per la fede…e io cosa farei se mi trovassi nelle stesse loro situazioni?
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———————– donalesiani@gmail.com
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“L’UNITA’ PERFETTA”
Sto contemplando la bellissima Icona della S. Famiglia. Sono tanti i pensieri che vorrei esprimere osservando attentamente le tre figure. Hanno tutti e tre un’espressione molto dolce; la mano destra di Giuseppe posata delicatamente sulla spalla destra di Maria mi ha colpito prima ancora delle altre tre, ecco cosa mi suggerisce: tenerezza, protezione, cura, devozione per la donna della sua vita, che lo sarà alla maniera di come ha deciso Dio. TI invita a contemplare lei, la creatura che lo stesso Dio gli ha posto accanto, ad amarla, a chiedere la protezione perchè è lei la Madre di tutti, ed è sempre lei a condurci da quel figlioletto che ha generato.
Le tre mani che si sfiorano, non si toccano, due grandi una piccola; la piccola tiene salde le altre due, aiutandole ed esortandole a superare insieme piccole e grandi prove. Se per caso quella manina si nascondesse, oppure la perdessimo di vista, cosa ne sarebbe di noi? In quella piccola manina c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno, non ce lo dobbiamo dimenticare. Mi suggeriscono tanti bei pensieri le due teste reclinate, una che si appoggia all’altra… la richiesta di aiuto reciproco, la bella intesa che non deve mai abbandonare chi si vuole veramente bene. La vita comunitaria e di coppia dovrebbe continuamente specchiarsi in questa famiglia perfetta. Non sarà mai facile raggiungere questo ideale, oppure lo sarà per pochi, molto pochi. L’UNITA’ DI PENSIERO DI SENTIMENTI DI INTENTI VA COSTANTEMENTE RICERCATA, NONOSTANTE LE DISTANZE, NE VA SEMPRE DI MEZZO IL SUPERAMENTO DI SE E LA RINUNCIA A QUALCOSA CHE COSTA UN PO’. DIO CI AIUTI A DONARE QUEL QUALCOSA CHE SEMBRA NOSTRO… MA CHE NON LO E’.
L’OSSERVATORE ROMANO – Settembre 2014
“…..la religiosa suor Marije .è stata costretta a professare la propria fede nel NASCONDIMENTO.
«Il Signore mi ha dato tanta fede — racconta — così da poterla donare anche agli altri,
battezzando non solo i bambini nei villaggi,
ma anche tutti coloro che si presentavano alla mia porta».
Non solo.
Grazie ad alcuni sacerdoti riuscì a CUSTODIRE in casa, in un comodino, il Santissimo Sacramento, che portava ai malati.”……..