“SO IN CHI HO CREDUTO”
Vittorio Messori
- «ADESSO SCOMMETTO SULLA MORTE... Lasciando la direzione del Foglio, Giuliano Ferrara spiegò che «a 63 anni bisogna imparare a morire». Vittorio Messori si è portato avanti con i compiti da quando ne aveva 41 ed è prossimo a compierne 80 in questo 2021. «Problemi al cuore. Sono crollato proprio qua», si lascia sfuggire. «Qua» è il suo pensatoio nel’abbazia di Maguzzano… Messori anticipò il precetto di G. Ferrara con “scommessa sulla morte”, del 1982 sull’onda del successo di “Ipotesi Su Gesù”, scritto dopo la sua conversione al cattolicesimo.
- IL TEMA NON MI SEMBRA DI ATTUALITÀ!?!... «Lo è sempre. Nome, cognome, data di nascita, data di morte. E “SCIO CUI CREDIDI”, SO IN CHI HO CREDUTO (Paolo 2Tim» . «E perché? “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti”. (Sl 90). LA VITA ETERNA È L’UNICO TEMA. Gesù non si occupò di politica, non condannò neppure la schiavitù. Venne a schiuderci le porte del paradiso.
- «COME E QUANDO È DIVENTATO CREDENTE? Nell’estate del 1964. I miei genitori, entrambi mangiapreti, erano in vacanza. Stavo controllando una citazione nel Vangelo, che non avevo mai aperto in vita mia. Non so che mi accadde. Cercai di resistere, ma non vi fu niente da fare. Quando scoprì la conversione, mia madre voleva farmi visitare da uno psichiatra. Garrone mi diseredò moralmente sulla prima pagina della Stampa. Se ora lei mi puntasse una pistola alla tempia e m’ingiungesse di AFFERMARE CHE IL VANGELO È UNA BUFALA, le direi: SPARI PURE».
- DOVETTE CAMBIARE RADICALMENTE VITA? «Da universitario mi mantenevo facendo il centralinista di notte alla Stipel, con altri giovanotti aitanti. Lo sport preferito delle signore sole era di chiamarci, invitandoci ad andarle a trovare di giorno. Divenuto credente, stracciai l’agendina con i loro numeri e indirizzi. Fu l’unica volta che …scoppiai a piangere».
- COMPIRÀ 80 ANNI il 16 aprile, quando BENEDETTO XVI ne festeggerà 94?!. «Sì, abbiamo in comune il dies natalis di santa Bernadette Soubirous, il giorno della sua nascita al cielo. Per anni ho trascorso le mie vacanze estive a LOURDES. Il rettore del santuario mi voleva capo dell’ufficio stampa».
- INCONTRA ANCORA IL PAPA EMERITO? «Non oserei mai disturbarlo. Un giorno mi telefonò il suo segretario Georg Gänswein: “Sua Santità la rivedrebbe volentieri, ma lei dovrà dimenticarsi di essere un giornalista”. Peccato, perché fece commenti sulla situazione della Chiesa che erano da prima pagina. Sulla scrivania teneva solo due giornali, il Corriere della Sera e la Süddeutsche Zeitung».
- MA PERCHÉ PASSA PER REAZIONARIO? «Lo ignoro, ho sempre cercato di essere solo MI CONSIDERO UN UOMO DEL CONCILIO VATICANO II. Non ho mai partecipato a una messa in latino».
- NON SI È MAI OCCUPATO DI TEMI MORALI. «È vero. Che vuole mai, È LA SINDROME DEL CONVERTITO. Ciò che m’interessa è la fede, la possibilità stessa di credere, di SCOMMETTERE SULLA VERITÀ DEL VANGELO. Il resto è solo una conseguenza. Etica, società, lavoro, politica… TUTTO NECESSARIO MA ASSURDO, SE PRIMA NON SI SAGGIA L’ESISTENZA E LA RESISTENZA DEL CHIODO CHE DEVE REGGERE OGNI COSA. E QUEL CHIODO È… GESÙ».
- RISONANZE: forse per il fatto di essere coetanei e aver vissuto le tormentate vicende del Dopo-Concilio Vat. II mi sento in totale sintonia e ritengo questa ultima sua frase fondamentale per la nostra fede… ANCHE PER LE NOSTRE SCELTE DI VITA IL “CHIODO FISSO”… E’ GESU?!
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“No, non siamo diventati eterni, neppure nell’era dei prodigi tecnologici.
Non ti inganni il lampeggiare delle spie colorate sui marchingegni elettronici.
Non ti illudano i cosiddetti “trionfi” della medicina.
Qui poco o niente è cambiato da venticinque secoli,
dal tempo del salmo biblico: «Gli anni della nostra vita sono settanta / ottanta per i più robusti … / passano presto e noi ci dileguiamo» (Salmi 89, 10)”
Vittorio Messori