EDUCAZIONE CRISTIANA    MICHELLE  HUNZIKER     E LE DOMANDE DELLE FIGLIE SU…DIO!   Una situazione in cui tutti i genitori  si sono trovati almeno una volta!

*** I MOMENTI DRAMMATICI, nella vita di una madre, arrivano quando meno te li aspetti. C’è quando devi allacciare i 354236 automatici delle tutine di un neonato che si divincola come un coccodrillo braccato … tua figlia che urla nel bel mezzo della consacrazione “Voglio la patata” (mai più patatine come snack da portare a Messa. Mai più.)                                     

 *** MA DIREI CHE SUL PODIO CI SONO LE DOMANDE. “Quelle” domande: “COME NASCONO I BAMBINI?”… “Perché la scrittura di papà assomiglia a quella di BABBO NATALE?” oppure “DIO ESISTE?”.Se ti va bene, puoi interpellare il libro di fisica nucleare dell’università di tuo marito. Se ti va bene. Perché è meno difficile spiegare come funziona una centrale nucleare che trovare le parole “adatte” per trattare temi come Dio, la morte, il sesso e compagnia. Neanche Michelle Hunziker ce l’ha fatta… le sue risposte non devono essere state poi così soddisfacenti se la figlia CECE (Celeste, 4 anni), ha concluso il dibattito con un:  Mamma, io voglio morire perché voglio conoscere Dio, se Dio ha tutte le risposte meglio morire”.

***COME SONO DIFFICILI LE DOMANDE DEI BAMBINI e come ci spiazzano le loro risposte così semplici, ma piene di verità. Come sono belli questi improbabili viaggi in macchina, in una mattina frenetica, quando tu, in apnea dalle sette concentrata su tutt’altro, non hai ancora neanche avuto il tempo di capire cosa ti sei messa addosso oggi e ti trovi a dover fronteggiare due figlie che se ne escono con: “COSA E’ L’ETERNITA’ ? Quando posso conoscere Dio? QUANDO E’ NATO DIO?“.

 ***E’ VERO CECE, PER CERTE COSE BISOGNA CHIEDERE AL “PRINCIPALE”, perché neanche i grandi hanno le risposte a volte anzi, le domande come queste spesso riaprono abissi che abbiamo preferito non sondare, porte chiuse, per paura o perché è più comodo ascoltare le nostre verità e dirci che va bene così. Ma voi bambini non avete paura, neanche di fare domande imbarazzanti ai genitori.                 

*** E ALLORA NON FATE COME NOI GRANDI, che ci arrabbiamo o che preferiamo arrangiarci da soli, ma  CONTINUATE A FARE COME FATE VOI PICCOLI: non stancatevi mai di cercare la verità in fondo alle cose, continuate pazientemente a chiedere, a martellare QUEL PAPÀ, LASSÙ, con quei “PERCHÉ?” pieni di genuina curiosità e voglia di scoprire il Mistero. Lui, proprio come ogni papà, alla fine (se non altro preso per sfinimento!), vi darà le risposte che cercate. Forse all’inizio sembreranno non abbastanza, forse vorrete che siano più precise,  ma se avrete fiducia in Lui, come ce l’avete nella vostra mamma, scoprirete che sono TUTTO QUELLO DI CUI AVETE BISOGNO. Capirete che si cresce non quando si hanno TUTTE LE RISPOSTE, MA QUANDO SI CONTINUA A SOLLEVARE DOMANDE, aprendo strade negli abissi che fanno paura, gettando piccole luci NELL’OSCURITA’ DEI MISTERI COME la MORTE, O L’ESISTENZA DI DIO, LA SOFFERENZA.                                            

*** INVECE AI GENITORI COME ME, che si trovano di fronte a una Sole e una Cece e alle loro questioni esistenziali su Dio, mi sento solo di riproporre le parole di Padre Maurizio Botta, in un video in cui parla del suo libro su questo tema, “LE DOMANDE GRANDI DEI BAMBINI”: Bisogna difenderle le domande dei bambini… bisogna prenderle seriamente. Dobbiamo avere rispetto delle loro domande. Non scansarle con sufficienza, con l’atteggiamento del …“SEI TROPPO PICCOLO PER CAPIRE”, perché spesso, dietro questo c’è la nostra mancata voglia di METTERCI IN GIOCO PER PRIMI, DI TORNARE A FARCELE ANCHE NOI, quelle domande di senso che abbiamo magari accantonato o con cui abbiamo dei conti in sospeso.                                       

*** NON CI SONO MANUALI, né certezze o risposte assolute: forse, la lealtà più grande è mettere a nudo anche la NOSTRA PICCOLEZZA DI FRONTE A CERTI MISTERI, anche noi dobbiamo tornare a camminare insieme ai nostri figli, a dare un’altra chance al nostro lato bambino, quello perennemente curioso, che VUOLE CAPIRE E CRESCERE, anche se costa fatica e perseveranza. Forse, per certe questioni dobbiamo tornare a interpellare con fiducia … IL NOSTRO PAPÀ!                                                    

 *** RISONANZE: che splendore di donna e…mamma MICHELLE  e che BELLE FIGLIE che la…mettono in croce con queste DOMANDE!… E noi  ADULTI che DOMANDE ci facciamo?  Quale è, per esempio, la PRIMA DOMANDA  che ci poniamo AL MATTINO appena svegli?  La stessa di una RAGAZZINA che  rispondeva: “COSA MI…METTO” ?!!  O qualcosa di  più “impegnativo” soprattutto in questo TEMPO DI AVVENTO per PREPARARCI AL NATALE?!! ————————————–donalesiani@gmail.com

 

One comment

  1. Io, madre di un Asperger, SOLA nella “terra di mezzo”

    Essere madre di un Asperger è difficile, tremi al pensiero del suo futuro, ma sai che merita tanto.
    Ti piange il cuore ogni volta che lo vedi uscire da scuola senza nessuno che gli cammini a fianco, ogni volta che scopre che i compagni sono in giro e a lui nessuno lo dice.
    Tu ci provi a suggerire: «Ma perché non lo dici ai tuoi compagni quando gli passi i compiti?
    Ehi! Per i compiti mi cercate, ma per far qualcosa insieme non esisto?».
    «Mamma! Voi vivete nel mondo
    degli ideali, noi in quello delle verità. Se mi chiedono un favore e scelgo di farlo, io lo faccio senza un altro scopo». Questa è la verità. Che dire?
    Ragazzi della «Terra di mezzo», non disabili, SENZA DIVERSITA’ VISIBILI AGLI OCCHI, MA FRAGILI E SPERDUTI in un mondo che troppo spesso non comprendono.
    Nessuno se ne fa carico
    perché “non esiste nulla per chi sta nella terra di mezzo”.
    Stefania

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