“Ho resistito perché sono stata amata”
- ERA UNA BAMBINA, LILIANA, quando sentì senza capire dalla voce del padre che a Ottobre non sarebbe potuta tornare a scuola. Agli ebrei da quel momento fu vietato. Era il 1938, anno della promulgazione delle leggi razziali. In Italia gli ebrei erano una ridotta minoranza.
- I SEGRE, FAMIGLIA EBREA AGNOSTICA, non sapevano che essere ebrei solo per nascita sarebbe diventato motivo sufficiente, per essere odiati e fatti morire. E quello fu solo l’inizio. Ma fu allora che L’INFANZIA LE FU STRAPPATA VIA COME UNA COPERTA IN PIENO INVERNO e le fece sentire il gelo, destinato a crescere, DELL’INDIFFERENZA, DELL’ABBANDONO, DELLA FEROCIA PIÙ INUMANA. Erano già a .. alcune deportate, più esperte di sole due settimane, RACCONTARONO A LEI, TREDICENNE E ALLE ALTRE CHE L‘ODORE DI BRUCIATO ERA QUELLO DEI PRIGIONIERI ARSI NEI FORNI.
- NON CI CREDEVA. “DELLE RAGAZZE FRANCESI che erano lì da 15 giorni ci spiegarono dove eravamo arrivate: ci spiegarono cos’era quell’odore di bruciato che permeava sul campo: È L’ODORE DELLA CARNE BRUCIATA, PERCHÉ QUI GASANO E POI BRUCIANO NEI FORNI. Noi ci guardavamo l’una con l’altra e tra noi pensavamo che quelle erano pazze, ma che cosa stanno dicendo che qui bruciano le persone. Noi non volevamo credere loro, ma poi ci spiegarono perché la neve era grigia e c’era la cenere” .
- ..La signora Liliana ora ha 91 anni e quando il Presidente Mattarella le ha telefonato per annunciarle la nomina a SENATRICE A VITA NON CI VOLEVA CREDERE. «MI HA CHIAMATO MATTARELLA per darmi la notizia, è incredibile». Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, è stata nominata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, senatrice a vita, «PER AVER ILLUSTRATO LA PATRIA CON ALTISSIMI MERITI NEL CAMPO SOCIALE». «Il capo dello Stato mi ha chiamato comunicandomi la decisione. LO RINGRAZIO PER QUESTO ALTISSIMO RICONOSCIMENTO . La notizia mi ha colto completamente di sorpresa. Non ho mai fatto politica attiva e sono una persona comune, una nonna con una vita ancora piena di interessi e di impegni», commenta Liliana Segre, da quasi trent’anni testimone dell’orrore. «Certamente, il presidente ha voluto onorare, attraverso la mia persona LA MEMORIA DI TANTI ALTRI IN QUESTO ANNO, 2018, in cui ricorre l’ottantesimo anniversario delle LEGGI RAZZIALI
- “SENTO SU DI ME L’ENORME COMPITO, LA GRAVE RESPONSABILITÀ DI TENTARE, PUR CON TUTTI I MIEI LIMITI, DI PORTARE NEL SENATO DELLA REPUBBLICA DELLE VOCI ORMAI LONTANE CHE RISCHIANO DI PERDERSI NELL’OBLIO».