CARI AMICI, Siamo a metà del MESE DI MAGGIO … e oggi, per noi orionini, è la FESTA DEL NOSTRO SANTO FONDATORE… Anche se condizionati dalla situazione di pandemia…non si possono fare “cose” grandi… Personalmente ho pensato di riflettere con voi su DUE ASPETTI
1. QUALE “DON ORIONE” MI HA… “CONQUISTATO” ? COME ERA IL SUO RAPPORTO CON LA MADONNA?
– “Ho incontrato Don Orione…”
Dopo presentazioni del nostro Santo in modo riduttivo e moralistico, + una visita alla sua tomba nella cripta del Santuario della Guardia nel 1968, + uno sguardo “diverso” allo stemma “INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO” + E poi il 26 Ottobre 1980, data della Beatificazione di Don Orione, quella frase ispirata di S. Giovanni Paolo II: “DON ORIONE EBBE LA TEMPRA E IL CUORE DELL’APOSTOLO PAOLO” … mi hanno illuminato e riscaldato il cuore. E da quel giorno nel mio piccolo mi sono messo…
- ALLA RICERCA DI CONSONANZE PROFONDE: Umili origini contadine…la povertà dignitosa, l’educazione della mamma “ Mia madre mise a me, che ero il quarto figlio, i vestiti del mio primo fratello, che ha tredici anni di più(…)Quella povera vecchia contadina di mia madre SI ALZAVA ALLE TRE DI NOTTE e via a lavorare,: faceva da donna e, con i suoi figli, sapeva fare anche da uomo, perché nostro padre era lontano… batteva il falcetto per fare l’erba, e lo affilava essa, senza portarlo all’arrotino; Teneva da conto fin i coltelli rotti…. NON CORREVA A COMPERARE, quando è morta, le abbiamo ancora messo il suo vestito da sposa, dopo cinquantun anni che si era sposata: se l’era fatto tingere in nero, e faceva ancora la sua bella figura, ED ERA ANCORA IL SUO VESTITO PIÙ BELLO!
- AMORE ALL’ESSENZIALITÀ E NIENTE FRONZOLI CARO D. CREMASCHI …Hai ragione di richiedere tre aule, perché sono tre classi distinte; ma le tre aule già la Divina Provvidenza ve le ha date, cari miei figli.: avete le aule e non le vedete e non le trovate. Dietro la cappella, quante aule ci sono? Tre! Ecco le tre aule. Mi dirai: “Ma è la sacrestia”!. Rispondo: almeno fino a che non farete le aule, se ne faccia a meno della sacrestia, e i sacerdoti si vestano in presbiterio. E forse supremamente necessaria la sacrestia? Ah! come si vede che non siete stati in paesi di missione! E IL CENACOLO, AVEVA LA SACRESTIA? Del resto, e perché la mattina il sacerdote non potrà vestirsi anche in un’aula scolastica? Ah Cremaschi, Cremaschi!, caro mio buon don Cremaschi, torniamo poveri, torniamo ai primi tempi! Formiamo i novizi che vivano di buono spirito, di povertà, di sacrificio. CHE M’IMPORTANO LE SACRESTIE E LE CERIMONIE, QUANDO MANCASSE LO SPIRITO, che deve essere proprio dei Figli della Divina Provvidenza? Io, caro don Cremaschi, trovo da far scuola da per tutto – è una grazia di Dio – e voi non ne trovate! E CHE MALE C’È, DATO IL NOSTRO BISOGNO E I MOMENTI CHE ATTRAVERSIAMO, CHE MALE C’È A FAR SCUOLA IN UNA CAPPELLA? (lettera del 5 – X – 1939)
- 4 PILASTRI: GESU’ – POVERI – CHIESA-PAPA – MARIA
+ CENTRALITÀ DI CRISTO NELLA STORIA DELLA SALVEZZA L’opera della Divina Provvidenza, nei secoli avanti la nascita di Nostro Signor Gesù Cristo, era ordinata a disporre l’umanità a ricevere Gesù Cristo Redentore; e, dopo la venuta di Nostro Signore l’opera della Divina Provvidenza consiste NELL’INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO: illuminare cioè e santificare le anime nella conoscenza e nella carità di Dio, e instaurare successivamente tutte le istituzioni e tutte le cose, in Nostro Signore Gesù Cristo Crocifisso, facendole entrare nello spirito e nella vita del Cattolicesimo, perché si faccia un solo ovile, sotto la guida di un solo Pastore:
- GESÙ CRISTO: ASCOLTATO NELLA PAROLA DI DIO E di che cosa vi scriverò oggi? Sentite: oggi ho riletta la lettera dell’Apostolo San Paolo agli Ebrei, lettera che ben può chiamarsi la lettera della Fede, poiché l’Apostolo vi fa un mirabile elogio della Fede. E perché, oggi, ho voluto rileggere la lettera di San Paolo che tratta della Fede? Perché, se ieri era l’anniversario della mia nascita, oggi, festa di S. Giovanni Battista, è il giorno del mio battesimo,
- ADORATO NEL SILENZIO DELL’EUCARESTIA – Apro un libro di pensieri serafici, ammassati dai Santi nei loro intimi colloqui con Dio; pagine preziose, dalle quali già trassi lumi e grazie in copia; ma il libro mi si chiude tra le mani, né so più leggere fino a che non abbia gettato tutto il mio povero cuore nel Tuo: Signore Gesù, Ti amo, Ti amo e Ti amo ! Oggi ero molto afflitto, o mio Dio, e mi pareva proprio di non potere più tirare avanti, – adesso invece i dolori non mi turbano più, e sono contento di patire. O Signore, amore soavissimo e vita mia, fa che da ogni ferita di spina, che mi trafigge l’anima, esca la gran voce del mio amore: Ti amo, o Gesù mio, Ti amo e Ti amo !… A Te, che vegli, apro il mio cuore, con Te esamino le occupazioni della giornata: a Te espongo pensieri ed affetti; ascolto la voce Tua, studio il Tuo volere, mentre Ti guardo e Ti amo, Ti amo e Ti amo ! E anche Tu mi ami; oh se mi ami ! Dimmi una parola, o Signore, che mi additi il sentiero nel quale Tu vuoi che io cammini; illuminami, o Signore, con un raggio di Tua luce divina, che le tenebre si addensano intorno a me: ed io Ti risponderò che Ti amo, Ti amo e Ti amo !
- SERVITO NEI POVERI Nel nome della Divina Provvidenza, ho aperto le braccia e il cuore a sani e ad ammalati, di ogni età, di ogni religione, di ogni nazionalità: a tutti avrei voluto dare, col pane del corpo, il divino balsamo della Fede, ma specialmente ai nostri fratelli più sofferenti e abbandonati. Tante volte ho sentito Gesù Cristo vicino a me, tante volte l’ho come intravisto, Gesù, nei più reietti e più infelici.
- .“TOGLIERE L’ABISSO: AMORE ALLA CHIESA E AL PAPA Ma, a meglio riuscire a salvare anime, bisogna pur saper adottare certi metodi, e non fossilizzarci nelle forme, se le forme non piacciono più,…Anche quelle forme, quelle usanze, che a noi possano sembrare un po’ laiche, adottiamole, occorrendo, senza scrupoli, senza piccolezze di testa; salvare la sostanza bisogna! I tempi corrono velocemente e sono alquanto cambiati, e noi, in tutto che non tocca la dottrina, la vita cristiana e della Chiesa, dobbiamo camminare alla testa dei tempi e dei popoli, e non alla coda, e non farci trascinar.. Allora toglieremo l’abisso che si va facendo tra il popolo e Dio, tra il popolo e la Chiesa.
+ LA PRESENZA MATERNA DI MARIA: SINTESI DI UNA VITA
Or dunque, discendi e vieni a noi: corri, o Madre, perché il tempo è breve. Vieni, e infondici una profonda vena di vita interiore e di spiritualità. Fa che arda il nostro cuore dell’amore di Cristo e di Te:. Amore e venerazione al « dolce Cristo in terra », amore e divozione ai Vescovi e alla S. Chiesa; amore e compatimento per tutti: ai più lontani, ai più colpevoli, ai più avversi, a tutti; e amore infinito a Cristo. Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime. Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri! Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo; e in Cristo si consumi, in una luminosa evangelizzazione dei poveri; la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore. E POI… E POI IL SANTO PARADISO! – VICINI A TE, MARIA: SEMPRE CON GESÙ, SEMPRE CON TE, SEDUTI AI TUOI PIEDI, O MADRE NOSTRA. IN PARADISO, IN PARADISO!
- ¨PARLIAMONE TRA NOI:
- Quale aspetto della vita e spiritualità di D. Orione ci ha conquistato?
- Cosa ci colpisce della devozione mariana di Don Orione?
- Come far si che si traduca anche in concrete opere di carità spirituale e materiale a vantaggio dei nostri fratelli?
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