“HO INCONTRATO  DON ORIONE…”

PADRE  E MADRE DEI POVERI

  • A COMINCIARE DA QUELLI DI CASA: 25.MO DI SACERDOZIO

“…E allora il chierico Don Camillo Secco …alzò il caro malato diritto sul letto, e abbiamo cambiato tutto, e il letto e il malato, e così mentre gli altri pranzavano, con dell’acqua tiepida io lo lavavo e pulivo, facendo, col nostro caro Viano, quegli uffici umili sì, ma santi, che una madre fa con i suoi bambini Ho guardato in quel momento il chierico Camillo, ed ho visto che piangeva. Ci eravamo chiusi in infermeria, perchè nessuno entrasse, e fuori picchiavano con insistenza che andassi giù a pranzo; ma io pensavo che meglio assai era compiere, con amore di Dio e umiltà, quell’opera santa, e veramente di Dio; e dicevo tra me: –Oh molto meglio questo che tutte le prediche che ho fatto!. E sentivo che mai avevo più sublimemente né più santamente servito a Dio nel mio prossimo, come in quel momento, ben più grande che tutte le opere fatte nei 25 anni di ministero sacerdotale. Vedi? Così noi ci amiamo!

  •  AMICO DELLE FAMIGLIE …SACERDOTE SEMPRE: In una famiglia erano sorti dei problemi. Don Orione, malato e sofferente dimentica i suoi guai e si fa mediatore di pace
  •  TORTONA, 16 GENNAIO 1940 In questi giorni sto pregando perché la pace, che è il dono di Cristo, sia fonte di bene per le distinte Vostre Famiglie. A tale scopo,  mercoledì ho ordinato ai miei ricoverati una giornata di preghiere davanti a Gesù Sacramentato esposto. Ma poi prende il coraggio a due mani e scrive…
  • E oggi mi fo ardito di scrivere la presente perché, vorrei, col divino aiuto, impedire lo scandalo che sta per succedere…        E voglio scrivere con santa libertà di Sacerdote e, se lo permettete, da amico…e quale amico sincero, Vi prego e scongiuro, nel nome santo di Dio, di voler fare tra Voi la pace…Più in là essa diventerà sempre più impossibile! Voi sapete che le vertenze tra parenti più invecchiano, più indurano i cuori.      ASPETTARE CHE VENGA LA MORTE? – Ma la morte sarebbe il momento più terribile, senza la pace! Bisogna  farla e subito, – se no, non ci sarà più tempo!  Come avere la forza? Pensando ai genitori defunti e ai figli… Le Signorie Vostre facciano da parte ogni sacrificio nel sacro ricordo di Vostra Madre, di Vostro Padre, e tutto riuscirà. Sarà un buon esempio che lascerete ai vostri Figli! Capisco che, per addivenire alla pace, si dovrà vincere un bel po’ di amor proprio: Per la pace, per la concordia, si passi sopra ad ogni interesse: ogni sacrificio è poco per la pace; LA PACE VALE PIÙ DI TUTTO!

 

·      IN ASCOLTO DI UN GIOVANE INQUIETO

E’ noto l’incontro del giovane Ignazio Silone con Don Orione narrato dallo stesso protagonista. (cfr.Incontro con uno strano prete in “Uscita di sicurezza”, Vallecchi, Firenze,p. 25-42)

Benché Don Orione fosse allora già inoltrato nella quarantina ed io un ragazzo di sedici anni, a un certo momento mi avvidi di un fatto straordinario: era scomparsa fra noi ogni differenza di età… Sentivo un piacere infinito a udirlo parlare; provavo una pace e una serenità nuove” Don Orione lo invita a riposare: “Non sei stanco? Non vuoi cercare di dormire? “Vorrei che questo viaggio non finisse mai”,  risponde il giovane conquistato ormai dalla sua “pacata tenerezza dello sguardo” “Ricordati di questo” mi disse a un certo momento, “Dio non è solo in chiesa.  Nell’avvenire non ti mancheranno momenti di disperazione. Anche se ti crederai solo e abbandonato, non lo sarai. Non dimenticarlo”

  •    UNA LETTERA DI 12 PAGINE Arrivati  a Genova Don Orione chiede al giovane di aiutarlo a imbucare ben trecento cartoline di auguri natalizi per i suoi ex-alunni: ”Sono tutti figli di operai e per alcuni di essi sarà  forse l’unica cartolina di Natale” Il ragazzo corre a imbucare le cartoline ma …ne conserva una per sé “In questo modo”, mi scusai, “anch’io avrò i suoi auguri di Natale” Giungono finalmente a  S. Remo. Quando  Don Orione sta per ripartire, manda a cercare il giovane per salutarlo  “Ma io mi nascosi. Non volli ch’egli  mi vedesse piangere…   “Pochi giorni dopo, la mattina di Natale, ricevetti la prima  lettera di Don Orione, una lunga, affettuosa , straordinaria lettera di dodici pagine”

LA PRESENZA MATERNA DI MARIA: SINTESI DI … UNA VITA

Or dunque, discendi e vieni a noi: corri, o Madre,  perché il tempo è breve. Vieni, e infondici una profonda vena di vita interiore e di spiritualità. Fa che arda il nostro cuore dell’amore di Cristo e di Te:. Ai tuoi piccoli figli, ai Figli della Divina Provvidenza, dona, Beatissima Madre, amore amore; quell’amore che non è terra, che è fuoco di carità e follia della Croce.    Amore e venerazione al    « dolce Cristo in terra »,  amore e divozione ai Vescovi  e alla S. Chiesa; amore alla Patria, sì come Dio lo vuole; amore purissimo  ai fanciulli, orfani e derelitti; amore al prossimo, particolarmente ai fratelli più poveri e doloranti; amore ai reietti a quelli che sono ritenuti quali rottami, rifiuti della società; amore e compatimento per tutti: ai più lontani, ai più colpevoli,  ai più avversi, a tutti; e amore infinito a Cristo.   Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime. Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri! Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo; e in Cristo si consumi, in una luminosa evangelizzazione dei  poveri; la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore.     E POI… E POI IL SANTO PARADISO! – VICINI A TE, MARIA: SEMPRE CON GESÙ, SEMPRE CON TE, SEDUTI AI TUOI PIEDI, O MADRE NOSTRA. IN PARADISO, IN PARADISO!

IL GRANDE   SEGRETO

 S. PAOLO   

   S. L. ORIONE

 RAPPORTO VITALE CON CRISTO

“Sono stato crocifisso con  Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita  nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me (Gal 2,20) “Le mie regole voi non le conoscete, ma voi conoscete la mia vita …Un cuore senza confini perché dilatato dalla carità del mio Dio Gesù crocifisso.” (Scr.102,32)

ESPERIENZA D’AMORE

“Una notte in visione il Signore disse a Paolo:  “Non aver paura,  ma continua a parlare e non tacere,  perché io sono con te, nessuno  cercherà di farti del male”(At 18,9s). Era una sera, quando sono entrato nella chiesuola del mio paese e posi la testa ai piedi di quel vecchio Crocifisso, che è là, entrando, quando: Gesù è con te!  mormorò vicino al mio cuore il Signore: sono qui ad amarti per tutti.!  (Scr.69,211)

ZELO APOSTOLICO

Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti:  Mi sono  fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto  a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il  vangelo (1Cor.9,22s).  

“ Nel nome della Divina Provvidenza, ho aperto le braccia e il cuore a sani e ad ammalati, di ogni età, di ogni religione, di ogni nazionalità: a tutti avrei voluto dare, col pane del corpo, il divino balsamo della fede. (Let.II,463)

 

“DON ORIONE EBBE LA TEMPRA E IL CUORE                             DELL’APOSTOLO PAOLO, tenero e sensibile fino alle lacrime, infaticabile e coraggioso fino all’ardimento, tenace e dinamico fino all’eroismo. Mirabile è Dio nei suoi santi” (Giovanni Paolo II)

Cari amici, che ve ne pare?   Fraternamente ————————————-donalesiani@gmail.com  

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