GIOVANNI… IL BATTISTA
Libera rielaborazione
Mi sono svegliato presto questa mattina. Con qualche presentimento in più sulla mia fine imminente. Da qualche mese mi trovo in questa orribile prigione. Mi ci ha rinchiuso il re Erode per avergli rimproverato la sua condotta immorale Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello Sono cresciuto in fretta. Forte nel corpo e nello spirito. Un carattere asciutto e rigido. Con me stesso e con gli altri. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Ben presto mi resi conto che la gente si era allontanata dalla fede genuina. Tutti sospiravano la venuta del Messia, ma pochi erano disposti a vivere coerentemente. Cominciavo a capire che il Signore aveva un progetto su di me: preparargli la strada nel cuore degli uomini. Mi ritirai nel deserto… Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Molto sobriamente: Giovanni era vestito di peli di cammello, si cibava di locuste e miele selvatico Non c’è bisogno di molte cose quando si ha Dio nel cuore e un grande sogno da realizzare. Com’era successo ai Profeti prima di me, mi sentii anch’io come investito da una forza dall’alto: Sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Senza perdere tempo, mi recai vicino al fiume Giordano e cominciai a gridare a quanti passavano: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
Riconosco che le mie parole non erano molto delicate. Ma efficaci a scuotere coscienze addormentate: Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira imminente? All’inizio, molti mi presero per pazzo. Poi, poco alla volta, cominciavano a farsi pensosi e mi chiedevano: Che cosa dobbiamo fare? Raccomandavo quanto mi ispirava il Signore, secondo la situazione concreta di ciascuno. Ai pubblicani che raccoglievano le tasse: Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato A quanti avevano beni di questo mondo li scongiuravo: Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto Purtroppo cominciarono a scambiarmi per il Messia atteso. Con chiarezza risposi: io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei suoi sandali Un giorno notai tra la folla, una delegazione ufficiale inviata da Gerusalemme per chiedermi: Chi sei? Che cosa dici di te stesso? Non avevo dubbi sulla mia identità: Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore ….E un giorno venne anche Lui. Facendosi peccatore con i peccatori. Si mise in fila. Come gli altri. Lo riconobbi tra mille. Mi rifiutai di battezzarlo, dicendo: Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me? Ma Egli, con sorriso buono di fratello, mi pregò: Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia. Dovetti acconsentire. Lo battezzai, tremando per la vicinanza del Santo di Dio. Lo seguii con lo sguardo mentre si allontanava verso il deserto. Qualche giorno dopo, seppi che si era messo a battezzare anche Lui in una località non lontana. Qualcuno dei miei discepoli, preoccupati per la possibile… concorrenza, vennero a dirmi: … ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui. Li rassicurai. Felice che la mia missione raggiungesse lo scopo Egli deve crescere e io invece diminuire. Da quel giorno le cose per me precipitarono. A corte erano venuti a conoscenza delle mie posizioni critiche nei loro confronti. I potenti non perdonano chi osa rimproverarli. E cosi mi hanno rinchiuso in questa fortezza, pensando di chiudermi la bocca per sempre. Ma le idee e le coscienze non si incatenano. Con la forza che mi viene dall’Alto, sento che né le loro lusinghe né le sofferenze del carcere, varranno a intaccare la mia volontà di conservarmi integro sino alla fine. Mi giungono notizie di Gesù e del suo operato. Ne sono felice, anche se a volte penso che … sia troppo buono con la gente. Mi raccontano di come avvicina le persone. Soprattutto i peccatori. Mi dicono che addirittura mangia con loro. Rimango perplesso. Tempo fa ho mandato alcuni amici a chiedergli :Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?. Al ritorno mi hanno riferito cose meravigliose: I ciechi riacquistano la vista, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella .E una frase che mi è suonata come benevolo rimprovero: Beato è chiunque non sarà scandalizzato di me! A suo giudizio sarei troppo rigido. E forse ha ragione. A pensarci bene, Dio si è servito di me per scuotere i peccatori. Ora si serve di Lui, il Figlio, per mostrare loro tutta la tenerezza di Padre. Anche qui, Lui deve crescere e io diminuire. Mi conforta però il suo apprezzamento: Tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni. Possa io essere la sua voce fino alla fine. Ho saputo che oggi è festa grande a corte. Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.
Conosco gli ingredienti di feste come queste. Non mancheranno certo musiche e danze di belle fanciulle : Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. E le folli promesse di uomini accecati dalla passione: Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno E deliranti consigli di perfide madri: “Che cosa devo chiedere? ...La testa di Giovanni il Battista”. “Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista”. E infine i soliti compromessi di coscienza . Il re divenne triste; ma a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto. Subito mandò una guardia con l’ordine che gli fosse portata la testa … Sento rumori di passi. All’improvviso la cella si rischiara di luce sinistra . Una guardia entra con una torcia in mano. Intravvedo il luccichio di una spada sguainata. Ho capito… Oggi sarà festa anche per me. Nella corte del mio Signore. Lo Sposo viene. L’amico dello sposo esulta di gioia: ORA QUESTA MIA GIOIA È COMPIUTA. EGLI DEVE CRESCERE E IO INVECE DIMINUIRE. Giovanni il Battista, l’amico dello Sposo
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NOTAZIONI DI BENEDETTO XVI- GESÙ DI NAZARET
- UNA DATAZIONE BEN PRECISA : L’attività pubblica di Gesù inizia con il suo battesimo al Giordano a opera di Giovanni il Battista. Mentre MATTEO data questo avvenimento: “In quel tempo”… LUCA lo inserisce intenzionalmente nel grande contesto della storia universale, permettendo così una datazione ben precisa. Con solennità e precisione ci dice: Nell’anno decimoquinto dell’impero di TIBERIO CESARE, mentre PONZIO PILATO era governatore della Giudea, ERODE TETRARCA della Galilea, e Filippo, suo fratello, dell’Iturèa e Lisània tetrarca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti ANNA E CAIFA, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto” (LC3,1 )
- CON LA CITAZIONE DELL’IMPERO ROMANO viene indicata la collocazione temporale di Gesù all’interno della storia universale: l’attività di Gesù non è da considerare inserita in un mitico prima-o-poi che può significare insieme sempre e mai; È UN AVVENIMENTO STORICO PRECISAMENTE DATABILE CON TUTTA LA SERIETÀ DELLA STORIA UMANA REALMENTE ACCADUTA.
- DON ORIONE : “Infondere negli animi dei giovani un pensare elevato, nobile, generoso… e insistere sulla sincerità, sulla rettitudine, sull’agire per coscienza. “ (Scr.4,238)
PARLIAMONE INSIEME… Cosa ti colpisce di Giovanni Battista?
- In una cultura dell’apparenza, si può essere persone che amano la sostanza? Nella società consumistica di oggi, è possibile avere uno stile di vita sobrio?
- In mezzo a gente disposta ai compromessi, riusciamo a essere persone oneste? In mezzo a silenzi interessati, abbiamo il coraggio di denunciare il male?
- Circondati da venditori di promesse vane, possiamo condurre la gente a Gesù?
- Compiuta la nostra missione, riusciamo a metterci da parte, con serenità?
- Insomma diventare una “ bella persona” … si può!?!
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