28 -29 -30 -31 DICEMBRE 2020
AL TEOLOGICO
“DON ORIONE”
LECTIO DIVINA DELLA 1 GIOVANNI
…Quando fummo a mensa… GESÙ SI ALZÒ DA TAVOLA, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a LAVARE I PIEDI DEI DISCEPOLI e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Che sensazione, mio Dio, vederlo in ginocchio davanti a me. A lavarmi i piedi sporchi di terra e ad asciugarli amorevolmente. Alla fine si mise a tavola anche Lui e ci raccomandò di volerci bene tra noi : Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. Subito però si fece triste e ci confidò il segreto che si portava in cuore da tempo Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: “In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà”. Rimanemmo senza fiato. Pietro mi fece cenno di chiedergli chi fosse colui che lo avrebbe tradito. Mi feci coraggio: “Chi è Signore?” Stava per rispondermi, quando notai Giuda alzarsi, furtivo, da tavola e uscire di scatto. Ed era notte Davvero la notte era scesa nel suo cuore. E un velo di profonda tristezza ci avvolse tutti, quella sera . E il cibo non andava più giù. Gesù fece di tutto per confortarci: NON SIA TURBATO IL VOSTRO CUORE…VI LASCIO LA PACE, VI DO LA MIA PACE… Ci rivelò la sua intimità col Padre, e ci chiamò amici: “VI HO CHIAMATO AMICI PERCHÉ TUTTO CIÒ CHE HO UDITO DAL PADRE L’HO FATTO CONOSCERE A VOI. Ci disse che si sarebbe allontanato da noi, ma solo per un poco. Non ci voleva lasciare orfani. E ci promise la luce e la forza del suo Santo Spirito. Poi, alzati gli occhi al cielo, (era bello vederlo in quella posizione che gli era abituale!…) si mise a pregare il Padre anche per noi : Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Dopo poco ci ritrovammo nell’orto del Getsemani… Ricordo che stava a pochi metri da me, in ginocchio per terra, immerso nella preghiera e prostrato dal dolore . Ad un certo punto si avvicinò a noi, mezzo addormentati, e ci confidò l’angoscia che lo divorava: “LA MIA ANIMA È TRISTE FINO ALLA MORTE. RESTATE QUI E VEGLIATE” E ci raccomandò di pregare perché non venisse meno la nostra fede. All’improvviso le cose precipitarono: l’arresto di Gesù . L’abbandono e la fuga vergognosa di tutti noi,suoi discepoli: Allora tutti i discepoli abbandonatolo fuggirono. Al mattino, seppi che era stato condannato e che già si stavano facendo i preparativi per l’esecuzione… Mi unii, smarrito e confuso, a un piccolo corteo di donne fedeli che si dirigevano verso il Golgota. Ci stringemmo accanto a Maria, impietrita dal dolore. Lo sguardo fisso al Figlio spogliato, inchiodato, innalzato sulla Croce. STAVANO PRESSO LA CROCE DI GESÙ SUA MADRE, LA SORELLA DI SUA MADRE, MARIA DI CLÈOFA E MARIA DI MÀGDALA. E Gesù morente si mise a invocare il perdono del Padre sui suoi crocifissori: “PADRE, PERDONALI, PERCHÉ NON SANNO QUELLO CHE FANNO”. Quale lezione per me che avevo invocato il fuoco dal cielo sugli abitanti di Samaria. Ad un tratto in un supremo sforzo Gesù si rivolse con parole soffocate a sua Madre: “DONNA, ECCO IL TUO FIGLIO!”. E a me mormorò: ECCO TUA MADRE. Tesoro più prezioso non poteva lasciarmi. Da quel momento davvero lei fu la mia mamma e io, suo figlio e suo trepido custode: E DA QUEL MOMENTO IL DISCEPOLO LA PRESE NELLA SUA CASA. Dopo quei tremendi giorni di Gerusalemme, alcuni di noi tornarono in Galilea. Come per ricompattarci dopo tutto quello che era successo e ricominciare dal paese da cui eravamo partiti… Eravamo solo in 7 quel giorno. Facevamo fatica, senza di Lui, a stare tutti uniti. Pietro ci invitò ad andare a pescare… Ma quella notte non prendemmo nulla. Stavamo tornando a riva, stanchi e sconsolati, quando scorgemmo un “signore” sulla riva che ci chiese: “FIGLIOLI, NON AVETE NULLA DA MANGIARE?”. Alla nostra risposta negativa, ci invitò a gettare le reti sulla parte destra della barca. Un comando ridicolo per noi esperti di pesca. Ma gli obbedimmo. Ed ecco insperatamente, la rete piena di pesci… Guardammo tutti verso quello strano signore che passeggiava sulla riva …Ricordo che un fremito mi percorse la vita. Sentii che era Lui! Lo gridai pieno di gioia ai miei compagni “E’ IL SIGNORE!” Ancora una volta potevo costatare la sua premura nel venirci incontro nei momenti di difficoltà. E questa volta lo faceva con sfumature materne: ci aveva acceso il fuoco, per prepararci la colazione, come fa una mamma con i suoi figlioli. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. DISSE LORO GESÙ: “PORTATE UN PÒ DEL PESCE CHE AVETE PRESO OR ORA”. Dunque era vivo. Era risorto. Era con noi. Per sempre.: Gesù disse loro: “VENITE A MANGIARE” Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. Queste sue delicatezze mi stavano cambiando dentro. Stavo capendo che alla fine SOLO L’AMORE CONTA E VINCE…Anche a Pietro non chiese se non una triplice testimonianza di AMORE: “SIMONE DI GIOVANNI, MI VUOI BENE?” Pasci le mie pecorelle. Ripeto, sono passati 60 anni da quel giorno. E mi convinco sempre più che l’amore è il cuore di tutto quello che abbiamo vissuto e che ha cambiato il mondo. “NOI AMIAMO PERCHÉ EGLI CI HA AMATI PER PRIMO” Veramente mi ha cambiato il suo amore … Il suo amore soltanto, cambierà il mondo. Giovanni, il discepolo che Gesù amava.
- DON ORIONE:
- “Gesù dal presepio ci grida: “Carità! Carità! Carità!”.
- È la carità, o miei cari,
- e solo la carità che salverà il mondo” (7SPA005)
DIO PIÙ GRANDE DEL MIO CUORE? 1Gv 3,1ss
Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, E NON PUÒ PECCARE perché è stato generato da DIO. Poiché questo è il messaggio che avete udito da principio: CHE CI AMIAMO GLI UNI GLI ALTRI. Non come Caino, che era dal Maligno e uccise suo fratello. E per quale motivo l’uccise? Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste. Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. CHIUNQUE ODIA IL PROPRIO FRATELLO È OMICIDA, In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche NOI DOBBIAMO DARE LA VITA PER I FRATELLI.Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio? FIGLIOLI, NON AMIAMO A PAROLE NÉ CON LA LINGUA, MA CON I FATTI E NELLA VERITÀ. IN QUESTO CONOSCEREMO CHE SIAMO DALLA VERITÀ E DAVANTI A LUI RASSICUREREMO IL NOSTRO CUORE, QUALUNQUE COSA ESSO CI RIMPROVERI. DIO È PIÙ GRANDE DEL NOSTRO CUORE E CONOSCE OGNI COSA.
v RISONANZE PERSONALI: Cosa ti ha colpito della figura di S. Giovanni e della sua prima lettera? ———————————————— donalesiani@gmail.com – www.donvincenzoalesiani.it |
….” RACCOGLIAMO ISTANTI
DI LUCE, PER ILLUMINARE
OGNI ALBA CHE SORGE
DAVANTI AI NOSTRI OCCHI.
SOFFIAMO POLVERE DI LUCE,
DONIAMO SCINTILLE DI PACE,
SPARGIAMO COME SALE PICCOLI GESTI DI UMANITA’:
SORRISI LUMINOSI, LAROLE INCANDESCENTI,
SGUARDI CHE ABBRACCIANO”.
( R.O.)