6. “APERITIVO DOMENICALE”
“Non possiamo vivere senza la cena del Signore” (Martiri di Abitine)
RISCOPRIAMO IL “TESORO” DELLA MESSA
- + LA GRAZIA DEL SIGNORE nostro Gesù Cristo – L’amore di Dio Padre e La comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi…
- Riflettiamo: già il primo saluto ci invita a essere consapevoli dei doni di Dio … che ci invitano a fare bene, consapevolmente il primo SEGNO DI CROCE
- L’ATTO PENITENZIALE : CONFESSO A DIO ONNIPOTENTE e a voi, FRATELLI E SORELLE che ho molto peccato in Pensieri –Parole – Opere – e omissioni PER MIA COLPA, MIA COLPA, MIA GRANDISSIMA COLPA E supplico la Beata sempre Vergine Maria gli angeli, i santi e Voi FRATELLI E SORELLE di pregare per me il Signore Dio nostro
- -FRATELLI E SORELLE… il nostro titolo più bello! Ma è vero o è la prima… “bugia” che diciamo a Messa? -Riconosciamo le nostre responsabilità (per mia colpa… 3 vv)
- – E NOI… PERDONIAMO? Ce lo chiede Gesù: ”Va prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono” Mt 5,23s
- IL SENSO PROFONDO DELLA RACCOLTA DELLE OFFERTE… “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo quello che manca nella mia carne ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. (Col. 1,24)
- – GUARDA QUESTA OFFERTA guarda a noi, Signor, tutto noi t’offriamo per unirci a Te. Che possiamo offrirti nostro Creator? Ecco il nostro niente, prendilo, o Signor. Nella tua Messa la nostra Messa nella tua vita la nostra vita.
- – TRASFORMI IN GESÙ – Nella terra baciata dal sole, lavorata all’umanità, nasce il grano ed un pezzo di pane che Gesù sull’altare si fa. – Con la vita di tutta la gente noi l’offriamo a te, Padre e Signore, il dolore e la gioia del mondo tu raccogli e trasformi in Gesù.
- – DON MAZZOLARI la viveva così la sua messa: dopo 25 ANNI Qui, davanti all’altare, Viviamo la nostra Messa: NOI SIAMO IL DRAMMA, SIAMO IL FIUME CHE VA, SIAMO LA MESSA… La Messa è più che qualche cosa della nostra anima: è la nostra anima. Non si cancella il carattere: non finisce la Messa. La nostra sacerdotalità è eterna come quella di Cristo… Anche oggi mi è più facile ringraziarti, Signore, più che per aver ricevuto , perché non ho dato. Tu mi sopportasti lo stesso. Tu non mi togliesti il tuo dono come all’infingardo. Tu lo aumentasti il tuo dono. TU HAI FIDUCIA ANCORA IN ME. Nonostante le mie infedeltà, rimango nell’atto di offerta, il calice in mano, in alto. Il Signore mi nasconde a me stesso: ogni mattina mi riveste come il prodigo … LA MESSA È IL CALVARIO, la montagna più grande del mondo. Le prime messe ne sono le pendici: facili, invitanti. Poi man mano si sale, il monte si fa più brullo, sassoso, impervio, solo. E SI VA SOLI… Soli senza illusione. SOLI tra tanta gente che ci preme sul cuore e ci divora.SOLI, tra tanta folla che oggi t’applaude e domani t’azzanna. SOLI, nella sconfinata paternità dell’abbraccio. SOLI, senza attese se non…reclinare il capo. Oggi, dopo 25 anni, incomincia la Messa: un povero prete stanco che ogni mattina si distende sulla croce fino a quando i suoi poveri piedi, le sue povere braccia, il suo povero cuore…saranno i piedi, le braccia, il volto e il cuore di Cristo. La Messa del tempo finisce: incomincia la messa dell’eternità. Ite, Missa est.
- IL PANE …DURO
Wilder Hernadez, psicologo.
“A volte ci avanza un pezzo di pane, dopo aver fatto colazione ed il giorno dopo diciamo: “Questo pane è duro” e spesso è proprio così. Ma, pensando ad una riflessione di un grande psicologo, Wilder Hernadez, vorrei condividerla con voi: “Il pane non è duro: duro, è non avere pane” Sembra una cosa assurda, ma siamo specialisti nel lamentarci e la maggior parte delle volte senza ragione, per superficialità, per egoismo… Il pane non è duro, DURO È NON AVERE PANE. Che significa questo? Che il lavoro che fai non è duro: DURO È NON AVERE UN LAVORO. Che avere la macchina rotta, non è duro. DURO, È NON AVERE UNA MACCHINA. Ed avere la macchina rotta e dover andare a prendere l’autobus a piedi, è duro? No: non è duro. DURO È NON AVER GAMBE: duro è non poter camminare. Mangiare riso e sardine non è duro. DURO È NON AVER NULLA DA MANGIARE ...Perdere una discussione in famiglia non è duro. DURO È PERDERE UNA PERSONA DELLA TUA FAMIGLIA. Dire “Ti amo” guardando negli occhi un’altra persona, non è duro. DURO È DOVERLO DIRE DAVANTI AD UNA LAPIDE O UNA BARA, QUANDO ORMAI SONO INUTILI LE PAROLE. Oggi è un buon giorno per ringraziare Dio per la vita, per tutto ciò che abbiamo e per non lasciare che la nostra felicità dipenda da qualcosa o qualcuno. LA NOSTRA FELICITÀ dipende da noi e da quante volte alziamo gli occhi al cielo PER RINGRAZIARE IL SIGNORE. LA VITA non è perfetta, però è meravigliosa, QUANDO LA VIVIAMO IN CRISTO. Signore, non importa ciò che sto passando in questo momento della mia vita, ti ringrazio del privilegio di essere vivo oggi. Duro non è condividere questa riflessione con un amico; duro è non aver un amico con cui condividerla…”
Cari amici vedete quanto LA MESSA BEN COMPRESA COINVOLGE LA VITA…E AIUTA A VIVERE… che ne dite?
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donalesiani@gmail.com www.donvincenzoalesiani.it
INFINITAMENTE COMMOVENTE e… niente di più VERO la riflessione sul “PANE DURO” applicata a TUTTE LE REALTA’ DELLA VITA!
Vale anche per chi si lamenta di dovere lavare stirare fare da mangiare a marito e figli con tutte le preoccupazioni ovvie, ma… ogni sacrificio fatto per i proprio marito e figli è UNA DELIZIA perché …PER “AMORE VERO” SI E’ DISPOSTI A QUALUNQUE SACRIFICIO però… NON [soltanto] A PAROLE ma… A FATTI!!!
E’ molto più “DURO” NON AVERE GLI AFFETTI PIU’ CARI DA CUSTODIRE, SERVIRE con sudore certo ma INFINITO AMORE!!!!!
G R A Z I E !!!!!!!!!!!!!