PROPOSTE DI VILLA S. BIAGIO – ESTATE 2017
Cari amici,
Siamo a Giugno. Il mese del Corpus Domini, della Messa, della Domenica. Realtà grandi della nostra fede. Da riscoprire come veri TESORI… da salvare a tutti i costi nella nostra vita personale per non essere sopraffatti dalle fatiche quotidiane… E anche da difendere come valori di rilevanza sociale. LA DOMENICA in particolare: Che ne pensi ? Dv
DALLA TRINITA’ ALL’EUCARISTIA
… Dall’Eucarestia alla vita
SEMPLICE COMMENTO ALL’ICONA DELLA TRINITA’ DI RUBLEV
- La Trinità pellegrina tra noi. (cfr. Gen. 18: il bastone in tutti e tre.. la pianta e la casa…viene a salvare tutta la realtà infraumana e umana… Gesù in mezzo a noi condividendo la gioia di due sposi e il pianto di due sorelle…Lo Spirito santo che accompagna l’umanità e la Chiesa in particolare dai suoi inizi fino all’Apocalisse: ecco la dimora di Dio con gli uomini (Ap. 21)
- Tutto questo nella Messa si fa memoriale delle gesta del Padre, del Figlio e dello Spirito s.TO
- Vangelo di Dio nella nostra vita …fare memoriale di tutti gli interventi di Dio nella nostra vita personale, comunitaria.
- PER INSEGNARCI L’AMORE TRINITARIO
- Le tre persone con atteggiamento di rispetto e riverenza l’una verso l’altra: Sono una per l’altra e insieme sono la vita del mondo…Uguali e distinte
- Dando un soffio di vita a noi tutti (… il gozzo di tutte e tre le divine persone: Padre (Genesi 1…), Figlio (GV. 20) Lo Spirito (cfr. Atti 2)
- Così insieme formano un cerchio perfetto, emanando una sensazione di pace…
- Nella Messa e questo il momento della comunione con Gesù morto e risorto…: verremo a Lui e porremo la nostra dimora in Lui (cfr. GV 14)
- Nella vita nostra si fa pace e testimonianza di comunione: ”Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?” (Rm 8) “Da questo vi riconosceranno…” ( Gv. 13)
- QUESTO E’ IL MIO CORPO PER VOI: La Trinità entra nella nostra storia e noi entriamo nella Trinità portando il nostro carico di sofferenza che Dio in Gesù è venuto a condividere. Attraverso il calice del sacrificio dell’amore immolato (cfr. Gesù nel grande calice trinitario e serie di calici e la terra dentro…)
- Nella Messa: è il momento della consacrazione…La messa è sacrificio in quanto memoriale della morte e risurrezione del Signore…E’ pane spezzato per noi
Nella vita significa che ogni autentico amore, è capace di immolazione…Prese il pane, benedisse, lo spezzò…lo diede!
- Amore che perdona: nella notte in cui fu tradito Egli prese il pane…
- Amore che benedice e ringrazia: rese grazie con la preghiera di benedizione
- Amore che previene e si offre: Offrendosi liberamente alla sua Passione
- Amore totale: questo è il mio corpo…questo è il mio sangue
- Amore sacrificato: spezzò il pane… il mio corpo offerto in sacrificio per voi
- Amore personale e universale: il calice del mio sangue versato per voi e per tutti
- Amore che nutre i fratelli: prendete e mangiatene…prendete e bevetene tutti
- Amore che costruisce comunione: grani macinati e impastati per fare un’ostia …
- Amore purissimo che libera dal male: sangue della alleanza…per la remissione dei peccati
- Amore silenzioso e fedele… ricambiato o no, continua ad esserci…
LA MESSA DI DON ORIONE
E vorrei farmi cibo spirituale per i miei fratelli che hanno fame e sete di verità e di Dio; e vorrei vestire di Dio gli ignudi, dare la luce di Dio ai ciechi e ai bramosi di maggiore luce, aprire i cuori alle innumerevoli miserie umane e farmi servo dei servi distribuendo la mia vita ai più indigenti e derelitti; Amare sempre e dare la vita cantando l’Amore! Spogliarmi di tutto! diventare un uomo buono tra i miei fratelli; abbassare, stendere sempre le mani e il cuore e raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare, perché in Dio diventino le forze di Dio e grandezza di Dio. Gesù è morto con le braccia aperte. Avere una grande pietà per tutti! La carità ha fame d’azione: La carità non può essere oziosa. Noi moriamo in Dio e viviamo in Dio.
QUESTO E’ IL MIO CORPO
In contemplazione del medesimo Signore presente nell’Ostia e nel povero…
NELLA POVERTÀ DELLE APPARENZE
Un semplice pezzo di pane:
“Nella notte in cui fu tradito Egli prese il pane…” (1Cor 11,24) |
I Poveri non sono appariscenti, non sono “belli”, come il servo di Dio: “Non ha apparenza né bellezza” (Is. 53) |
- LA PRESENZA DI CRISTO IN MEZZO A NOI
“Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi” (dalla liturgia) | “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25) |
IMMAGINE DI DIO FATTA PERSONA
“Egli è l’immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura…”(Col. 1,15) | Nel più misero degli uomini brilla l’immagine di Dio (Don Orione) |
- I VERI TESORI DELLA CHIESA
“Il sacrificio eucaristico, fonte e apice di tutta la vita cristiana” (LG 11) | “Portami, Vergine benedetta ad accogliere gli orfanelli e i poveri…i tesori della Chiesa” (Don Orione) |
- FONTE DEL NOSTRO PERDONO
“Questo è il mio sangue, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati…”(dalla liturgia) | “La carità copre una moltitudine di peccati (1Pt 4,8)
“Il Signore perdona tante cose per un’opera di misericordia”(D. Orione) |
LA NOSTRA SALVEZZA O LA NOSTRA CONDANNA…
“Chi mangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6)
“Chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna” (1Cor. 11,29) |
“Venite, benedetti del Padre mio… l’avete fatto a me!
Lontano da me, maledetti…avevo fame…avevo sete…ero malato e non mi avete assistito”(cfr. Mt25)
|
VEDI TUTTO…+ QUESTO E’ IL MIO CORPO – Eucarestia e poveriDEFF
- ISTITUZIONE DELL’EUCARESTIA:Lc 22,14ss –Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione”. E preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi”.
- LA SERA DI PASQUA A EMMAUS…
LA PRIMA MESSA. Lc 24 Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. 35 Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
- PRESE: prendimi di nuovo, Signore
- BENEDISSE: riconsacrami, Signore
- SPEZZO’: lasciarsi “spezzare”
- DIEDE: donami ai fratelli, fammi cibo spirituale per loro
- COMPAGNO DELL’ULTIMO VIAGGIO (F. Mauriac) “Voglia il Signore concederci la grazia di non morire senza il Viatico, di entrare nel mistero della morte col solo Amico che possa con noi oltrepassare la soglia! Ch’egli senta il nostro impercettibile singhiozzo, l’ultimo, quello che nessun orecchio al mondo potrà mai raccogliere; che egli riceva sulla sua faccia adorabile l’ultimo respiro e così addormentati in Cristo, seppelliti nell’Eucarestia, possiamo risvegliarci ai piedi di Cristo re, e che Egli sia benedetto per l’immensa speranza nostra di non morire soli.” Da “Giovedì Santo”(p.61)
- PRETI DAVANTI ALL’EUCARESTIA …
- SANTO CURATO D’ARS : TI AMO, MIO DIO, e il mio desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita. Ti amo, o Dio, infinitamente amabile e preferisco morire amandoti, piuttosto che vivere un solo istante senza amarti. TI AMO, SIGNORE, e l’unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente. TI AMO, MIO DIO, e desidero il Cielo soltanto per avere la felicità di amarti perfettamente. Mio Dio, se la mia lingua non può dire ogni istante: “Ti amo” voglio che il mio cuore te lo ripeta ogni volta che respiro. TI AMO, MIO DIVINO SALVATORE, perché sei stato crocifisso per me e mi tieni quaggiù crocifisso con te. Mio Dio, fammi la grazia di morire amandoti e sapendo che ti amo.
- S. LUIGI ORIONE :COME RITROVAVA LA PACE ? Ti amo, o Gesù mio, Ti amo e Ti amo !… A Te, che vegli, apro il mio cuore, con Te esamino le occupazioni della giornata: a Te espongo pensieri ed affetti; ascolto la voce Tua, studio il Tuo volere, mentre Ti guardo e Ti amo, Ti amo e Ti amo ! E anche Tu mi ami; oh se mi ami ! Dimmi una parola, o Signore, che mi additi il sentiero nel quale Tu vuoi che io cammini; illuminami, o Signore, con un raggio di Tua luce divina, che le tenebre si addensano intorno a me: ed io Ti risponderò che Ti amo, Ti amo e Ti amo !Scr. 92.
- Vorrei farmi cibo spirituale per i miei fratelli che hanno fame e sete di verità e di Dio; vorrei dare la luce di Dio ai ciechi, aprire i cuori alle innumerevoli miserie umane e farmi servo dei servi distribuendo la mia vita ai più indigenti e derelitti. Amare sempre e dare la vita cantando l’Amore! Seminare la carità lungo ogni sentiero; seminare Dio in tutti i modi, in tutti i solchi. Stendere sempre le mani e il cuore a raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare, perché in Dio diventino le forze di Dio e grandezza di Dio. (037PG)
- D. MAZZOLARI Qui, davanti all’altare… Noi siamo il dramma, siamo la MESSA… La Messa è più che qualche cosa della nostra anima: è la nostra anima. La nostra sacerdotalità è eterna come quella di Cristo… Tu es Sacerdos in aeternum. Anche oggi mi è più facile ringraziarti, Signore, più che per aver ricevuto, perché non ho dato. Tu mi sopportasti lo stesso. Tu non mi togliesti il tuo dono come all’infingardo. Tu lo aumentasti il tuo dono. Tu hai fiducia ancora in me. Nonostante le mie infedeltà, rimango nell’atto di offerta, il calice in mano, in alto. Il Signore mi nasconde a me stesso: ogni mattina mi riveste come il prodigo… Poi ricomincio la Messa. Una sola è la Messa. LA MESSA È IL CALVARIO, la montagna più grande del mondo. Le prime messe ne sono le pendici: facili, invitanti. Poi man mano si sale, il monte si fa più brullo, sassoso, impervio, solo. E SI VA SOLI…Soli senza illusione. Soli, tra tanta gente che ci preme sul cuore e ci divora. Soli, tra tanta folla che oggi t’applaude e domani t’azzanna. Soli, nella sconfinata paternità dell’abbraccio. Soli, senza attese se non…reclinare il capo. Oggi, dopo 25 anni, incomincia la Messa: un povero prete stanco che ogni mattina si distende sulla croce fino a quando i suoi poveri piedi, le sue povere braccia, il suo povero volto, il suo povero cuore… saranno i piedi, le braccia, il volto e il cuore di Cristo. La Messa del tempo finisce: incomincia la messa dell’eternità.
- FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME
NELLE BURRASCHE DELLA VITA (ATTI 27) … Finché non spuntò il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo: “Oggi è il quattordicesimo giorno che passate digiuni nell’attesa, senza prender nulla. Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario per la vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andrà perduto”. Ciò detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare. Tutti si sentirono rianimati, e anch’essi presero cibo. Eravamo complessivamente sulla nave duecentosettantasei persone. Quando si furono rifocillati, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare.
Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò. Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì. Al mistero è fondamento la Parola di Gesù …
leggi tutto: 18. PANINOSANBIAGIO GIUGNO 2017- 18
( M. turoldo esplode con questo bellissimo Inno alla SS. TRINITA’)
Con quali NOMI possiamo invocarti
o INEFFABILE Amata Presenza,
quando ogni Nome TI e’ quasi un’offesa,
DIO CHE TI CELI PUR QUANDO TI SVELI ?
Non e’ TUA IMMAGINE
l’uomo soltanto nè il creato
che sempre TU formi,
ma unità della vita e dei mondi
era il TUO PRIMO INDICIBILE NOME:
NOME CHE MAI DOVEVAMO RIPETERE
SE NON PER SIMBOLI E SEGNI
E FIGURE ; DIRE E NON DIRE,
APPENA ADORARE MANO ALLA BOCCA
prostrati, in silenzio.
Ma ora con CRISTO POSSIAMO CHIAMARTI PADRE
O AMORE O SOSTANZA DEL MONDO:
per il SUO VERBO CELATOSI IN NOI
DI OGNI VITA VALORE E SALVEZZA.
La Trinità, specchio del nostro cuore profondo
In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».
I termini che Gesù sceglie per raccontare la Trinità, sono nomi di famiglia, di affetto: Padre e Figlio, nomi che abbracciano, che si abbracciano. Spirito è nome che dice respiro: ogni vita riprende a respirare quando si sa accolta, presa in carico, abbracciata. In principio a tutto è posta una relazione; in principio, il legame.
E se noi siamo fatti a sua immagine e somiglianza, allora il racconto di Dio è al tempo stesso racconto dell’uomo, e il dogma non rimane fredda dottrina, ma mi porta tutta una sapienza del vivere. Cuore di Dio e dell’uomo è la relazione: ecco perché la solitudine mi pesa e mi fa paura, perché è contro la mia natura. Ecco perché quando amo o trovo amicizia sto così bene, perché allora sono di nuovo a immagine della Trinità.
Nella Trinità è posto lo specchio del nostro cuore profondo, e del senso ultimo dell’universo. Nel principio e nella fine, origine e vertice dell’umano e del divino, è il legame di comunione. Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio… In queste parole Giovanni racchiude il perché ultimo dell’incarnazione, della croce, della salvezza: ci assicura che Dio in eterno altro non fa che considerare ogni uomo e ogni donna più importanti di se stesso.
Dio ha tanto amato… E noi, creati a sua somigliante immagine, «abbiamo bisogno di molto amore per vivere bene» (J. Maritain). Da dare il suo Figlio: nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con un altro verbo concreto, pratico, forte, il verbo dare (non c’è amore più grande che dare la propria vita…). Amare non è un fatto sentimentale, non equivale a emozionarsi o a intenerirsi, ma a dare, un verbo di mani e di gesti.
Dio non ha mandato il Figlio per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato. Salvato dall’unico grande peccato: il disamore. Gesù è il guaritore del disamore (V. Fasser). Quello che spiega tutta la storia di Gesù, quello che giustifica la croce e la Pasqua non è il peccato dell’uomo, ma l’amore per l’uomo; non qualcosa da togliere alla nostra vita, ma qualcosa da aggiungere: perché chiunque crede abbia più vita.
Dio ha tanto amato il mondo… E non soltanto gli uomini, ma il mondo intero, terra e messi, piante e animali. E se lui lo ha amato, anch’io voglio amarlo, custodirlo e coltivarlo, con tutta la sua ricchezza e bellezza, e lavorare perché la vita fiorisca in tutte le sue forme, e racconti Dio come frammento della sua Parola. Il mondo è il grande giardino di Dio e noi siamo i suoi piccoli “giardinieri planetari”.
Davanti alla Trinità, io mi sento piccolo ma abbracciato, come un bambino: abbracciato dentro un vento in cui naviga l’intero creato e che ha nome amore.
(Letture: Esodo 34, 4-6.8-9; Deuteronomio 3, 52-56; 2 Corinzi 13, 11-13; Giovanni 3, 16-18)
Ermes Ronchi
UN CUORE MENDICANTE
(Rabindranath Tagore)
Mi hai fatto povero
tra il sorriso delle stelle,
mi hai dato un cuore
mendicante per le strade…
Passai ramingo di porta in porta
e, quando la mia borsa si riempiva,
tu mandavi a derubarmi.
Al termine della lunga mia giornata
vengo a lagnarmi alla soglia
della tua ricca casa:
ecco la mia sporta vuota!
Ti vidi allora scendere
a prendermi per mano
e mi ritrovai seduto
accanto a te sul trono.
Attingo nelle parole di D. Orione l’energia per chiedere a DIO la forza. ” A TE APRO IL MIO CUORE”…
Solo tu puoi sapere e mi puoi aiutare. “DIMMI UNA PAROLA”… perché ho bisogno di capire ciò che vuoi da me. “ILLUMINAMI SIGNORE”… spesso i miei occhi sono offuscati. ” FA CHE IO TI POSSA RISPONDERE, TI AMO, TI AMO E TI AMO”… è questo desiderio a sollecitare il mio cuore a dire con fede: TI AMO.
« AMERAI IL SIGNORE DIO TUO CON TUTTO IL TUO CUORE…, CON TUTTA LA TUA FORZA »
San Giovanni della Croce (1542-1591), carmelitano
Molti sono coloro che cercano in Dio le loro consolazioni e i loro interessi, e desiderano che Sua Maestà li colmi dei suoi favori e dei suoi doni; ma il numero di coloro che cercano a piacergli e a dargli qualche cosa a loro spese è piccolissimo.
Sono pochi gli uomini spirituali, anche tra coloro che sono considerati molto progrediti nella virtù, che acquistano una perfetta determinazione per il bene. NON RIESCONO MAI A RINUNCIARE INTERAMENTE A SE STESSI su qualche punto dello spirito del mondo o della natura, né a disprezzare quello che si dirà o penserà di loro, quando si tratta di compiere per amore di Gesù Cristo delle opere di perfezione e di distacco…
CHI VUOLE DIO SOLO NON CAMMINA NELLE TENEBRE, PER QUANTO POVERO E PRIVO DI LUCE EGLI POSSA ESSERE AI PROPRI OCCHI…
L’ANIMA CHE, IN MEZZO ALLE ARIDITÀ E AGLI ABBANDONI, TIENE SEMPRE LA SUA ATTENZIONE E LA SUA SOLLECITUDINE FISSA PER SERVIRE DIO, POTRÀ FARE FATICA E TEMERE DI NON RIUSCIRE; MA IN REALTÀ, ESSA OFFRIRÀ A DIO UN SACRIFICIO DI SOAVE FRAGRANZA (Gen 8,21).
Quando il pensiero si ferma su queste parole:… ” GESU’ SI FA’ COMPAGNO DI VIAGGIO…” rimani totalmente sconcertata anche perchè spesso la nostra umanità si ritrova a fare i conti con una “solitudine” devastante dimenticando la bella promessa di ” GESU’ ” IO SARO’ CON VOI SEMPRE ” … La nostra cecità affogata nelle mille preoccupazioni lo dimentica molto facilmente. “RESTA CON NOI SIGNORE PERCHE’ SI FA SERA”… Quante sere! quante notti buie quando il cuore è lontano da TE.!!! Dacci la capacità di riconoscerti in ogni avvenimento bello o triste della nostra vita. Il nostro cuore spesso vaga , alla ricerca chissà di quali consolazioni; solo TU puoi saziarlo e pacificarlo. La fede in TE è un ” BENE ” prezioso da non farcelo sfuggire mai !.
Sant’Anselmo d’Aosta (1033-1109), LA RISURREZIONE: PIENEZZA DI VITA
Perché smarrirti così lontano alla ricerca dei beni dell’anima e del corpo? Ama l’unico Bene in cui sono tutti i beni: ciò basta… Lassù si trova tutto ciò che si può amare e desiderare. AMI LA BELLEZZA? « I giusti splenderanno come il sole » (Mt 13,43). OPPURE L’AGILITÀ O LA FORZA DI UN CORPO LIBERO e svincolato da ogni ostacolo? « Saranno come angeli nei cieli »… Oppure UNA VITA LUNGA E SANA? Lassù ti aspetta l’eterna salute, perché « i giusti vivono per sempre » (Sap 5,16)… DESIDERI ESSERE SAZIATO? Lo sarai quando Dio ti mostrerà il suo volto nella gloria (Sal 17,15). Essere inebriato? « Si saziano dell’abbondanza della casa di Dio » (Sal 36,9). AMI FORSE UN CANTO MELODIOSO? Lassù, i cori angelici cantano senza fine la lode di Dio. CERCHI PURE DELIZIE? Dio ti disseta al torrente delle sue delizie (Sal 36,9). AMI LA SAPIENZA? La sapienza di Dio in persona si manifesterà. L’AMICIZIA? Ameranno Dio più di se stessi, si ameranno gli uni gli altri come se stessi, e Dio li amerà più di quanto potranno mai amare… AMI LA CONCORDIA? Avranno tutti una sola volontà, perché non avranno altra volontà che quella di Dio… GLI ONORI E LE RICCHEZZE? Dio darà autorità ai suoi buoni e fedeli su molto (Mt 25,21); anzi, « saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9) e lo saranno veramente, perché dov’è il Figlio, saranno anche « gli eredi di Dio e coeredi di Cristo » (Rm 8,17).
….L’estate per me è il periodo peggiore dell’anno: tanti, troppi impegni di lavoro e nessun respiro. Ma l’anima respira – grazie a Dio – di ogni piccola brezza che arriva, e anche leggere le righe che mandi mi ristora. Non potrò essere con voi, ma pregherò per voi, e questo fa bene anche a me.
In questo tempo così asciutto, dove ci spacciano per belle e desiderabili certe schifezze diaboliche (tipo che se non sei il massimo non sei nessuno, non vali niente se non sei bello, forte, pieno di soldi e furbo…), bussa alla mia preghiera continua un desiderio, che da ristoro e inumidisce le labbra asciutte: desidero essere semplice, piccola, buona… stai tranquillo, sono molto lontana, purtroppo… ma il desiderio è grande e so che il Signore lo ascolta e lo accetta, nonostante la mia fragilità. La nostra famiglia è stata benedetta nei mesi scorsi dalla morte santa di una carissima amica, la mia stessa età, mamma di tre figli e moglie semplice e buona. E questa sarebbe una benedizione? Sì. Abbiamo pregato e implorato e chiesto la guarigione con ogni preghiera possibile, offrendo in cambio anche la nostra stessa vita. Ma il Signore compie i prodigi col suo Cuore. Ha offerto la sua vita sull’altare della malattia, e negli occhi e nel cuore di tutti noi, compresi i figli e il marito, è rimasto il profumo di un miracolo ben più grande della guarigione fisica. So che sai di cosa parlo e non mi prenderai per visionaria. Il nostro cuore è spaccato dalla perdita, e non è certo facile per la sua famiglia fare i conti con una perdita così grande. Eppure fiorisce il desiderio, più forte che mai: l’unica cosa che davvero conta è essere di Cristo. Il resto è di più. Questo desiderio non cancella i problemi di tutti i giorni, ma certamente cambia lo sguardo e il respiro. Questo miracolo è per me. E’ per tutti. Ho approfittato del tuo affetto per scaricare un po’ il cuore che è gonfio e fa fatica a rimanere tranquillo. Chiedo a Gesù che ci tenga stretti a sé, come vuole lui. P.
come sono belle queste parole d’amore verso l’Eucaristia espresse da questi santi sacerdoti! Seppur si scrivessero milioni di libri su questo Sacramento, non avremmo scritto che un barlume dell’immensa realtà che racchiude. Io sono affascinata da questo mistero, lo medito e lo rimedito e sempre mi riempie il cuore di stupore. Abbiamo perso la dimensione alta della vita, tutto è banalizzato, la Messa, la Domenica, l’Eucaristia, non cogliamo quale ampiezza ci viene donata. Gesù ha desiderato ardentemente farci questo Dono, ardentemente, quasi fosse una febbre d’Amore, quasi si svuotasse per riempirci. dobbiamo riappropriarci dello stupore dei discepoli; Non ci ardeva forse il cuore mentre ci parlava? e a noi ci arde il cuore quando la Domenica lo ascoltiamo parlare? Riconosciamo nello spezzare il Pane la sua presenza Viva? Corpus Domini! Corpo del mio Signore! Siamo noi con Lui pane per nutrire il nostro tempo sfiduciato e problematico, che ci fa dare ancora l’annuncio della Vita Nuova che rompe gli steccati mentali e ci fa sentire Corpo Unico. Si penso che dobbiamo rimparare a sentirci Corpo, perché sempre più spesso ci sentiamo soli e sconfitti, noi non siamo né soli, né , siamo Uno in Cristo, in Lui che arde dal desiderio di nutrirci di Sé affinché, non ci sentiamo mai più abbandonati. Corpus Domini e il Cielo si spalanca e ci nutre di sé. Il Signore ci faccia affamati e assetati di questo cibo.