E IO MI SONO LASCIATO SEDURRE:
MI PENTO O …SONO CONTENTO?
Sarà la domanda che da oggi 12 Giugno si porranno I CONFRATELLI DELL’OPERA DON ORIONE che faranno qui gli esercizi spirituali, in ascolto del profeta GEREMIA. Ci raccomandiamo alle vostre preghiera… e io vi manderò qualche pensiero che possa fare del bene anche a voi….fraternamente. dv
EVANGELIZZATORI CON SPIRITO (nn.259 – 274)
- Gesù come si avvicinava alla gente? Se parlava con qualcuno, guardava i suoi occhi con una profonda attenzione piena d’amore: « Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò » (Mc 10, 21). Affascinati da tale modello, condividiamo la vita con tutti, ci rallegriamo con coloro che sono nella gioia, piangiamo con quelli che piangono.
- E con chi sbaglia? È vero che siamo invitati a dare ragione della nostra speranza, ma non come nemici che puntano il dito e condannano. “Sia fatto con dolcezza e rispetto » (1 Pt 3,16)
- Apriamo il cuore o siamo condannati al …suicidio? Questa apertura del cuore è fonte di felicità, perché « si è più beati nel dare che nel ricevere » (At 20,35). Non si vive meglio fuggendo dagli altri… Ciò non è altro che un lento suicidio.
- La vita: un mestiere o una missione? Io sono una missione su questa terra, per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere sé stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, guarire, liberare. Lì si rivela l’infermiera nell’animo, il maestro nell’animo, il politico nell’animo, quelli che hanno deciso nel profondo di essere con gli altri e per gli altri
- Ma la gente merita così tanto? Per donarci, abbiamo bisogno di riconoscere che ogni persona è degna della nostra dedizione perché è opera di Dio, sua creatura…oggetto dell’infinita tenerezza del Signore. Gesù Cristo ha donato il suo sangue prezioso sulla croce per quella persona. Ciascuno è immensamente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizione. Perciò, se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita.
- Perché impegnarsi tanto se non cambia nulla? Gesù Cristo vive veramente. “Il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola » (Mc 16,20). Questo accade anche oggi. La sua risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. È vero che a volte sembra che Dio non esista: vediamo ingiustizie, cattiverie, indifferenze. Però è altrettanto certo che nel mezzo dell’oscurità sempre sboccia qualcosa di nuovo…perché Gesù non è risuscitato invano.
- Dopo tutti i nostri sforzi, cosa resta? A volte ci sembra di non aver ottenuto alcun risultato, ma la missione non è un progetto aziendale. Impariamo a riposare nella tenerezza delle braccia del Padre. lasciamo che sia Lui a rendere fecondi i nostri sforzi.
- Bisogna fidarsi e basta… Qual è la sua esperienza? Io stesso l’ho sperimentato tante volte. non c’è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, e permettere che Egli ci illumini, ci guidi, dove Lui desidera.
LA PRESENZA MATERNA DI MARIA: SINTESI DI UNA VITA
Or dunque, discendi e vieni a noi: corri, o Madre, perché il tempo è breve. Vieni, e infondici una profonda vena di vita interiore e di spiritualità. Fa che arda il nostro cuore dell’amore di Cristo e di Te:. Vivere, palpitare morire ai piedi della Croce o in Croce con Cristo! Ai tuoi piccoli figli, ai Figli della Divina Provvidenza, dona, Beatissima Madre, amore amore; quell’amore che non è terra, che è fuoco di carità e follia della Croce. Amore e venerazione al « dolce Cristo in terra », amore e divozione ai Vescovi e alla S. Chiesa; amore alla Patria, sì come Dio lo vuole; amore purissimo ai fanciulli, orfani e derelitti; amore al prossimo, particolarmente ai fratelli più poveri e doloranti; amore ai reietti a quelli che sono ritenuti quali rottami, rifiuti della società; amore ai lavoratori più umili, agli infermi, agli inabili, agli abbandonati, ai più infelici, ai dimenticati; amore e compatimento per tutti: ai più lontani, ai più colpevoli, ai più avversi, a tutti; e amore infinito a Cristo. Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime. Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri! Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo; e in Cristo si consumi, in una luminosa evangelizzazione dei poveri; la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore. E POI… E POI IL SANTO PARADISO! – VICINI A TE, MARIA: SEMPRE CON GESÙ, SEMPRE CON TE, SEDUTI AI TUOI PIEDI, O MADRE NOSTRA. IN PARADISO, IN PARADISO!
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- GEREMIA… IO MI SONO LASCIATO SEDURRE! UN MODELLO DI UNA VITA FULL-TIME PER… DIO
- CAPITOLO 37 1 Sedecìa figlio di Giosia divenne re al posto di JeConìa figlio di Ioiakìm; Nabucodònosor re di Babilonia lo nominò re nel paese di Giuda. Ma né lui né i suoi ministri né il popolo del paese ascoltarono le parole che il Signore aveva pronunziate per mezzo del profeta Geremia. Il re Sedecìa inviò allora Iucàl figlio di Selemia e il sacerdote Sofonia figlio di Maasià dal profeta Geremia per dirgli: “Prega per noi il Signore nostro Dio”.
- Geremia intanto andava e veniva in mezzo al popolo e non era stato ancora messo in prigione. Quando l’esercito dei Caldei si allontanò da Gerusalemme a causa dell’esercito del faraone, Geremia uscì da Gerusalemme per andare nella terra di Beniamino a prendervi una parte di eredità tra i suoi parenti. Ma, quando fu alla porta di Beniamino, dove era un incaricato del servizio di guardia chiamato Ieria figlio di Selemia, figlio di Anania, costui arrestò il profeta Geremia dicendo: “Tu passi ai Caldei!”. Geremia rispose: “E` falso! Io non passo ai Caldei”; ma egli non gli diede retta. E così Ieria prese Geremia e lo condusse dai capi. I capi erano sdegnati contro Geremia, lo percossero e lo gettarono in prigione nella casa di Giònata lo scriba, che avevano trasformato in un carcere. Geremia entrò in una cisterna sotterranea a volta e rimase là molti giorni. Il re Sedecìa mandò a prenderlo e lo interrogò in casa sua, di nascosto: “C’è qualche parola da parte del Signore?”. Geremia rispose: “Sì” e precisò: “Tu sarai dato in mano al re di Babilonia”. Geremia poi disse al re Sedecìa: “Quale colpa ho commesso contro di te, i tuoi ministri e contro questo popolo, perché mi abbiate messo in prigione? E dove sono i vostri profeti, che vi predicevano: Il re di Babilonia non verrà contro di voi e contro questo paese? Ora, ascolta, re mio signore; la mia supplica ti giunga gradita. Non rimandarmi nella casa di Giònata lo scriba, perché io non vi muoia”. Il re Sedecìa comandò di custodire Geremia nell’atrio della prigione e gli fu data ogni giorno una focaccia di pane proveniente dalla via dei Fornai, finché non fu esaurito tutto il pane in città.
- Così Geremia rimase nell’atrio della prigione. CAPITOLO 38 4 I capi allora dissero al re: “Si metta a morte questo uomo, perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché questo uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male”. Il re Sedecìa rispose: “Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi”. Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, principe regale, la quale si trovava nell’atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango.
- LA NUOVA ALLEANZA CAPITOLO 31 1 In quel tempo -oracolo del Signore- io sarò Dio per tutte le tribù di Israele ed esse saranno il mio popolo”. 2 Così dice il Signore: “Ha trovato grazia nel deserto un popolo di scampati alla spada; Israele si avvia a una quiete dimora”. 3 Da lontano gli è apparso il Signore:
- “Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà.4 Ti edificherò di nuovo e tu sarai edificata, vergine di Israele.9 Essi erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li condurrò a fiume d’acqua per una strada diritta in cui non inciamperanno; perchè io sono un padre per Israele, Éfraim è il mio primogenito. 10 Ascoltate la parola del Signore, popoli, annunziatela alle isole lontane e dite: “Chi ha disperso Israele lo raduna e lo custodisce come fa un pastore con il gregge”, 31 “Ecco verranno giorni – dice il Signore – nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. 32 Non come l’alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. 33 Questa sarà l’alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. 34 Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato”.
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DOCUMENTI FONDAMENTALI SU L`EUCARISTIA
A- Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli» Cap. 9, 1 Così rendete grazie: Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato per mezzo di Gesù, tuo Servo; gloria a te nei secoli. Come questo pane spezzato era disperso sopra i monti e, raccolto, è diventato una cosa sola, così sia radunata la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo Regno; perché tua è la gloria e la potenza per Gesù Cristo nei secoli. Nessuno mangi e beva della vostra Eucaristia, se non coloro che sono stati battezzati nel nome del Signore. A questo proposito il Signore ha detto: «Non date le cose sante ai cani» (Mt 7, 6). Una volta saziati poi, così ringraziate: Ti rendiamo grazie, o Padre santo, per il tuo santo nome, che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la conoscenza, la fede e l`immortalità che ci hai manifestato per mezzo di Gesù tuo Servo. Gloria a te nei secoli. Maranatha: vieni Signore Gesù! Amen
SACERDOTI SIETE GRANDI. SIATE SANTI!
Sacerdoti, io non sono prete e non sono mai stato degno di poterlo diventare. Come fate a vivere, dopo aver celebrato la Messa? Ogni giorno avete il Figlio di Dio tra le mani. Ogni giorno avete una potenza che S. Michele arcangelo non ha. Siete grandi. Sacerdoti, ve ne scongiuriamo siate santi. Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti…Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell’altare. A costruire opere, fabbricati, giornali, lavoro, a correre di qua e di là…siamo capaci noi .. .Ma a pregare siete capaci voi! State accanto all’altare! Andate a tenere compagnia al Signore. Preghiera e tabernacolo. Tabernacolo e preghiera. Abbiamo bisogno di quello. (Prof. Enrico Medi)
DON ORIONE: Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime. Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri! Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo; e in Cristo si consumi, in una luminosa evangelizzazione dei poveri;la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore. E poi… e poi il santo Paradiso! – Vicini a Te, Maria: sempre con Gesù, sempre con Te, seduti ai tuoi piedi, o Madre nostra. in Paradiso, in Paradiso!
«SE LO VUOI TU, GESÙ, LO VOGLIO ANCH’IO».
- A Sassello, il 29 ottobre 1971 nasce Chiara Badano, dopo che i genitori l’hanno attesa per 11 anni. Il suo arrivo viene ritenuto una grazia della Madonna. Chiara di nome e di fatto, con occhi limpidi e grandi, dal sorriso dolce e comunicativo, intelligente e volitiva, vivace, allegra e sportiva, viene educata dalla mamma –attraverso le parabole del Vangelo – a parlare con Gesù e a dirgli «sempre sì». A 9 anni entra come Gen nel Movimento dei Focolari e a poco a poco vi coinvolge i genitori. Da allora la sua vita sarà tutta in ascesa, nella ricerca di «mettere Dio al primo posto».
- Prosegue gli studi fino al Liceo classico, quando a 17 anni, all’improvviso un lancinante spasimo alla spalla sinistra svela tra esami e inutili interventi un osteosarcoma, dando inizio a un calvario che durerà circa tre anni. Appresa la diagnosi, Chiara non piange, non si ribella: subito rimane assorta in silenzio, ma dopo soli 25 minuti dalle sue labbra esce il sì alla volontà di Dio.
- Ripeterà spesso: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io». Non perde il suo luminoso sorriso; mano nella mano con i genitori, affronta cure dolorosissime e trascina nello stesso Amore chi l’avvicina. Rifiutata la morfina perché le toglie lucidità, dona tutto per la Chiesa, i giovani, i non credenti, il Movimento, le missioni…, rimanendo serena e forte, convinta che «il dolore abbracciato rende libero».
- Ripete: “Non ho più niente, ma ho ancora il cuore e con quello posso sempre amare”. La cameretta, in ospedale a Torino e a casa, è luogo di incontro, di apostolato, di unità: è la sua chiesa. Anche i medici, talvolta non praticanti, rimangono sconvolti dalla pace che le aleggia intorno, e alcuni si riavvicinano a Dio.. Alla mamma che le chiede se soffre molto risponde:
- «Gesù mi smacchia con la varechina anche i puntini neri e la varechina brucia. Così quando arriverò in Paradiso sarò bianca come la neve». Ma il male avanza e i dolori aumentano.: «Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch’io». Chiara si prepara all’incontro: «E’ lo Sposo che viene a trovarmi», e sceglie l’abito da sposa, i canti e le preghiere per la “sua” Messa; il rito dovrà essere una «festa», dove «nessuno dovrà piangere!». E lo «Sposo» viene a prenderla all’alba del 7 ottobre 1990, dopo una notte molto sofferta. E’ il giorno della Vergine del Rosario. Queste le sue ultime parole: “Mamma, sii felice, perché io lo sono. Ciao”.
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- LE CONFESSIONI DI GEREMIA…quale solitudine?
- Qual era la lezione che Dio voleva dare?Contesto storico…Veniva da un villaggio, Anatot…E’ diventato seguace della riforma: culto solo a Gerusalemme… ma questo a discapito economico dei templi periferici… i sacerdoti di Anatot se la prendono con Lui… lo perseguitano…la fedeltà alla vocazione è una conquista quotidiana per Geremia e conosce dubbi e crisi, talora pesa come un incubo, soprattutto quando si sperimenta il silenzio di Dio.
- Ci sono episodi curiosi nella tua vita. Raccontaci di quella cintura…
Il Signore mi disse: «Va’, comprati una cintura di lino e legatela ai fianchi. Prendi la cintura che porti ai fianchi, va’ al torrente Fara e nascondila tra le pietre». Io andai e la nascosi là dove mi aveva detto il Signore. Molto tempo dopo il Signore mi disse ancora: «Va’ a riprendere la cintura che hai nascosto nel torrente». Ritornai al torrente, cercai la cintura e la tirai fuori: era completamente marcita e non serviva più. (13,1ss)Il Signore mi disse: «Io volevo legare a me il popolo proprio come si lega una cintura ai fianchi. Volevo che fossero il mio popolo, il mio onore e la mia gloria, ma essi non hanno voluto ascoltarmi». (13, 10s)
- Qualcuno ti accusava di essere troppo pessimista… Ma tu come ti sentivi?
- Qual era la lezione che Dio voleva dare?Contesto storico…Veniva da un villaggio, Anatot…E’ diventato seguace della riforma: culto solo a Gerusalemme… ma questo a discapito economico dei templi periferici… i sacerdoti di Anatot se la prendono con Lui… lo perseguitano…la fedeltà alla vocazione è una conquista quotidiana per Geremia e conosce dubbi e crisi, talora pesa come un incubo, soprattutto quando si sperimenta il silenzio di Dio.
- Tutti in questo paese mi sono nemici! Non ho mai cercato la mia felicità tra gente allegra e chiassosa, perché tu mi hai costretto a rimanere in disparte, pieno di sdegno. Ero affamato delle tue parole, e quando le trovavo mi sentivo il cuore pieno di gioia, perché appartengo a te, Signore. (15,16s)
- Si puo discutere con Dio?
C 12 1 Tu sei troppo giusto, Signore, perché io possa discutere con te; ma vorrei solo rivolgerti una parola sulla giustizia. Perché le cose degli empi prosperano? Perché tutti i traditori sono tranquilli? hanno messo radici, crescono e producono frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dai loro cuori. 3 Ma tu, Signore, mi conosci, mi vedi, tu provi che il mio cuore è con te. …..
- A VOLTE PENSAVI che il Signore ti avesse deluso?
Me infelice, madre mia, che mi hai partorito oggetto di litigio e di contrasto per tutto il paese! Non ho preso prestiti, non ho prestato a nessuno, eppure tutti mi maledicono. 11 Forse, Signore, non ti ho servito del mio meglio, non mi sono rivolto a te con preghiere per il mio nemico, nel tempo della sventura e nel tempo dell’angoscia? 16 Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché io portavo il tuo nome, Signore, Dio degli eserciti. 17 Non mi sono seduto per divertirmi nelle brigate di buontemponi, ma spinto dalla tua mano sedevo solitario, poiché mi avevi riempito di sdegno. 18 Perché il mio dolore è senza fine e la mia piaga incurabile non vuol guarire? Tu sei diventato per me un torrente infido, dalle acque incostanti.
- QUALE FU LA SUA RISPOSTA? PUOI FARE DI PIÙ …
a- “Se, correndo con i pedoni, ti stanchi, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro in una regione pacifica, che farai nella boscaglia del Giordano? 6 Perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre, perfino loro sono sleali con te; anch’essi ti gridano dietro a piena voce…b- «Se tu tornerai verso di me, io ti accoglierò di nuovo al mio servizio… continuerò a parlare per mezzo tuo. Combatteranno contro di te, ma non ti vinceranno perché con te ci sono io a difenderti e salvarti. Te lo prometto io, il Signore!» (15,1ss)
- Dunque riconfermata la fiducia. Perché allora subito dopo, quello sfogo che rasenta la bestemmia?
- Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di scherno ogni giorno; ognuno si fa beffe di me.8 Quando parlo, devo gridare, devo proclamare:“Violenza! Oppressione!”. Così la parola del Signore è diventata per me motivo di obbrobrio e di scherno ogni giorno. 9 Mi dicevo: “Non penserò più a lui, non parlerò più in suo nome!”.Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.10 Sentivo le insinuazioni di molti:“Terrore all’intorno! Denunciatelo e lo denunceremo”. Tutti i miei amici spiavano la mia caduta: “Forse si lascerà trarre in inganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta”. Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i miei persecutori cadranno e non potranno prevalere;. … …………………………………….
Salmo 63 Il desiderio di Dio
O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz’acqua A te si stringe l’anima mia e la forza della tua destra mi sostiene
Riflessioni personali
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- Dio parla in un preciso contesto…Tempi burrascosi, i tuoi… Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in Anatòt. A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l’anno decimoterzo del suo regno, e quindi anche al tempo di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell’anno undicesimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
- Ben presto ti sei trovato in mezzo a grossi problemi… Il Signore mi disse – Prima che tu venissi alla luce, ti avevo già scelto, ti avevo consacrato profeta per annunziare il mio nome alle nazioni. Io risposi: – Signore mio Dio, come farò? Vedi che sono ancora troppo giovane per presentarmi a parlare. Ma il Signore mi disse: – Non preoccuparti se sei troppo giovane. Va’ dove ti manderò e riferisci quel che ti ordinerò. Non aver paura della gente, perché io sono con te a difenderti. Io metto le mie parole sulle tue labbra. (1,3ss
- Come ti si rivelava il Signore?Il Signore mi domandò: Geremia, che cosa vedi? Io risposi: Vedo un ramo di mandorlo…Vedo una pentola che sta bollendo, inclinata da nord verso sud. Il Signore mi spiegò: «È proprio dal nord che si rovescerà la distruzione sugli abitanti di questa regione. (1,11ss)
- Ci mettiamo nei guai e poi corriamo da Dio per aiuto?Rivolti a un pezzo di legno dicono: “Tu sei mio padre”, e a una pietra: “Tu sei mia madre”. A me invece voltano le spalle. Ma quando si trovano in difficoltà mi supplicano: “Vieni! Salvaci!” (2,27ss)
- IL PECCATO E’ FURBIZIA O… STOLTEZZA? Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l’acqua. La tua stessa malvagità ti castiga. Riconosci quanto è cosa cattiva e amara l’avere abbandonato il Signore tuo Dio e il non avere più timore di me.
- Non c’è VERA religiosità senza un coerente stile di vita? Geremia si fermò alla porta del Tempio e diceva: « Cambiate la vostra condotta e il vostro modo di agire. Ognuno agisca con giustizia verso il suo prossimo. Basta con lo sfruttamento dei forestieri, degli orfani e delle vedove! Basta con lo spargimento di sangue innocente” Venite qui in questo tempio consacrato a me, e dite: “Siamo al sicuro”. Poi tornate a compiere le stesse azioni vergognose. Avete forse preso questo mio tempio per un covo di briganti? (7,10ss)
- IL CULTO SENZA FEDELTÀ 21 Dice il Signore Dio di Israele: “Aggiungete pure i vostri olocausti ai vostri sacrifici e mangiatene la carne! 22 In verità io non parlai né diedi comandi sull’olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d’Egitto. 23 Ma questo comandai loro: Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; e camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici. Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio; anzi procedettero secondo l’ostinazione del loro cuore malvagio e invece di voltarmi la faccia mi han voltato le spalle… La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca
- Ma la gente continuava per la sua strada… con chi ti sfogavi? Allora pregai: «Signore, tu sei un giudice giusto e conosci i sentimenti e i pensieri segreti dell’uomo. Io ho affidato a te la mia causa…». (11,1ss.)
” QUELLO CHE SEI, GRIDA PIÙ FORTE
DI QUELLO CHE DICI…”
- AL SIGNORE GLI DAVI GLI SPICCIOLI O…TUTTO?!
- A COMINCIARE DAL TUO TEMPO: Hai dovuto ricominciare tutto da capo C. 36 Nel quarto anno di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2 “Prendi un rotolo da scrivere e scrivici tutte le cose che ti ho detto riguardo a Gerusalemme, a Giuda e a tutte le nazioni, da quando cominciai a parlarti dal tempo di Giosia fino ad oggi. 3 Forse quelli della casa di Giuda, sentendo tutto il male che mi propongo di fare loro, abbandoneranno ciascuno la sua condotta perversa e allora perdonerò le loro iniquità e i loro peccati”. 4 Geremia chiamò Baruc figlio di Neria e Baruc scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le cose che il Signore gli aveva detto su un rotolo per scrivere. 5 Quindi Geremia ordinò a Baruc: “Io ne sono impedito e non posso andare nel tempio del Signore. Andrai dunque tu a leggere, nel rotolo che hai scritto sotto la mia dettatura, le parole del Signore, facendole udire al popolo nel tempio del Signore in un giorno di digiuno; le leggerai anche ad alta voce a tutti quelli di Giuda che vengono dalle loro città. …Baruc fece quanto gli aveva comandato il profeta Geremia, leggendo sul rotolo le parole del Signore nel tempio. Allora tutti i capi inviarono da Baruc Iudi figlio di Natania, per dirgli: “Prendi nelle mani il rotolo che leggevi ad alta voce al popolo e vieni”. Siedi e leggi davanti a noi”. Baruc lesse davanti a loro. Allora, quando udirono tutte quelle parole, ebbero paura e si dissero l’un l’altro: “Dobbiamo senz’altro riferire al re tutte queste parole”. Poi interrogarono Baruc: “Dicci come hai fatto a scrivere tutte queste parole”. Baruc rispose: “Di sua bocca Geremia mi dettava tutte queste parole e io le scrivevo nel libro con l’inchiostro”. …Il re sedeva nel palazzo d’inverno – si era al nono mese – con un braciere acceso davanti. Ora, quando Iudi aveva letto tre o quattro colonne, il re le lacerava con il temperino da scriba e le gettava nel fuoco sul braciere, finché non fu distrutto l’intero rotolo nel fuoco che era sul braciere. ….Questa parola del Signore fu rivolta a Geremia dopo che il re ebbe bruciato il rotolo con le parole che Baruc aveva scritte sotto la dettatura di Geremia: Prendi di nuovo un rotolo e scrivici tutte le parole di prima, che erano nel primo rotolo bruciato da Ioiakìm re di Giuda. Geremia prese un altro rotolo e lo consegnò a Baruc figlio di Neria, lo scriba, il quale vi scrisse, sotto la dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Ioiakìm re di Giuda aveva bruciato nel fuoco; inoltre vi furono aggiunte molte parole simili a quelle.
- Vita AFFETTIVA C 16 Mi fu rivolta questa parola del Signore: “Non prendere moglie, non aver figli né figlie in questo luogo, perché dice il Signore riguardo ai figli e alle figlie che nascono in questo luogo e riguardo alle madri che li partoriscono e ai padri che li generano in questo paese: Moriranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti né sepolti, Periranno di spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uccelli dell’aria e delle bestie della terra”.
- VITA SOCIALE 5 Poiché così dice il Signore: “Non entrare in una casa dove si fa un banchetto funebre, non piangere con loro né commiserarli, perché io ho ritirato da questo popolo la mia pace – dice il Signore – la mia benevolenza e la mia compassione. Non si spezzerà il pane all’afflitto per consolarlo del morto e non gli si darà da bere il calice della consolazione per suo padre e per sua madre. Non entrare in una casa dove si banchetta per sederti a mangiare e a bere con loro, 9 poiché così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, sotto i vostri occhi e nei vostri giorni farò cessare da questo luogo le voci di gioia e di allegria, la voce dello sposo e della sposa.
- VITA ECONOMICA COMPRA un campo mentre tutti vendono…1 Parola che fu rivolta a Geremia dal Signore. 2 L’esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme e il profeta Geremia era rinchiuso nell’atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda… 6 Geremia disse: Mi fu rivolta questa parola del Signore: 7 “Ecco Canamèl, figlio di Sallùm tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo, che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di riscatto per acquistarlo”. 8 Venne dunque da me Canamèl, figlio di mio zio, secondo la parola del Signore, nell’atrio della prigione e mi disse: “Compra il mio campo che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di acquisto e a te tocca il riscatto. Compratelo!”. Allora riconobbi che questa era la volontà del Signore 9 e comprai il campo da Canamèl, figlio di mio zio, e gli pagai il prezzo: Stesi il documento del contratto, lo sigillai, chiamai i testimoni e pesai l’argento sulla stadera. Diedi poi a Baruc quest’ordine: “Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo. Poiché dice il Signore Dio di Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese. Come ho mandato su questo popolo questo grande male, così io manderò su di loro tutto il bene che ho loro promesso. compreranno campi in questo paese, di cui voi dite: E` una desolazione, senza uomini e senza bestiame, lasciato in mano ai Caldei. Essi si compreranno campi con denaro, stenderanno contratti e li sigilleranno … perché cambierò la loro sorte”. Oracolo del Signore.
RIFLESSIONI PERSONALI ————————————————————————————————————————————————————————
donalesiani@gmail.com www.donvincenzoalesiani.it
- A) DESIDERI – ATTESE – BISOGNI PROFONDI Sulla strada dei nostri interrogativi e delle nostre inquietudini, talvolta delle nostre cocenti delusioni, il divino Viandante continua a farsi nostro compagno per introdurci, con l’interpretazione delle Scritture, alla comprensione dei misteri di Dio. Quando l’incontro diventa pieno, alla luce della Parola subentra quella che scaturisce dal «Pane di vita», con cui Cristo adempie in modo sommo la sua promessa di «stare con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (cfr Mt 28,20). (MANE NOBISCUM DOMINE N. 2.)
- B) COME CI TROVIAMO oggi? Tra Passato, Presente, Futuro: “DUC IN ALTUM! Questa parola risuona oggi per noi, e ci invita a fare memoria grata del passato, a vivere con passione il presente, ad aprirci con fiducia al futuro: « Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre! » (Eb 13,8).
- C) TRE PAROLE SINTESI
- RICENTRARSI SU CRISTO e nostra relazione con lui…
- CONCENTRARSI su ciò che e’ essenziale
- DECENTRARSI per andare al fratello… siamo chiamati a vivere non per noi stessi ma per gli altri. FEDELTÀ CREATIVA
D) PERCHE’ GEREMIA? Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”. Risposero: “Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti”. 15 Disse loro: “Voi chi dite che io sia?”. Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. MT 16
… le intense riflessioni sui testi del Profeta Geremia, presentate con molta semplicità, competenza e concretezza,sono senz’altro il risultato di uno studio profondo e carico di amore per la Parola di DIO. Ci hanno aiutato a capire che si, Dio fa’ delle richieste, che a noi poveri mortali possono sembrare insormontabili e difficili da interpretare , ma se ci affidiamo con fede e sottomissione a Lui possiamo risolverle. L’uomo è l’essere sempre alla ricerca della vera pace interiore, per poterla ottenere deve, ad ogni costo,alzare il suo sguardo, fissarlo su quello di Dio, perchè il Suo è già fisso su di noi da sempre. Grazie a chi ci aiuta ad approfondire la PAROLA e anche come saperla vivere.
Lo sguardo di Gesù in quel ” Se parlava con qualcuno, guardava i suoi occhi con una profonda attenzione piena d’amore “…..
E mi ritrovo a fermarmi sulle parole di Papa Francesco :
“ Gesù guardava ognuno, e ognuno si sentiva guardato da Lui, come se Gesù dicesse il NOME… E QUESTO SGUARDO CAMBIAVA LA VITA , a tutti …
Lo sguardo di Gesù ci alza sempre. Uno sguardo che ci porta su, mai ti lascia lì, eh?, mai. Mai ti abbassa, mai ti umilia. Ti invita ad alzarti. Uno sguardo che ti porta a crescere, ad ANDARE AVANTI , che ti INCORAGGIA , perché ti vuole bene. Ti fa sentire che Lui ti vuole bene.
E i peccatori, pubblicani e peccatori, sentivano … ma, Gesù li aveva guardati e quello sguardo di Gesù su di loro io credo che sia stato COME UN SOFFIO SULLE BRACI , E LORO HANNO SENTITO CHE C’ ERA FUOCO DENTRO , ANCORA , e che Gesù li faceva salire, riportava loro la DIGNITA’ .
Lo sguardo di Gesù sempre CI FA DEGNI , ci dà dignità. E’ uno sguardo generoso…
Ma, tutti noi CI TROVEREMO DAVANTI A QUELLO SGUARDO , QUELLO SGUARDO MERAVIGLIOSO .
E ANDIAMO AVANTI NELLA VITA , NELLA CERTEZZA CHE LUI CI GUARDA . MA ANCHE LUI CI ATTENDE PER GUARDARCI DEFINITIVAMENTE . E QUELL’ULTIMO SGUARDO DI GESU’ SULLA NOSTRA VITA SARA’ PER SEMPRE , SARA’ ETERNO .
Io chiedo a tutti questi Santi che sono stati guardati da Gesù, che ci preparino a LASCIARCI GUARDARE NELLA VITA , E CHE CI PREPARINO ANCHE A QUELL’ULTIMO – E PRIMO ! – SGUARDO DI GESU’ “
… CIO’ CHE DICEVA ( E. MEDI ) AI SACERDOTI FA RABBRIVIDIRE ANCHE NOI; PROPRIO SOSI’, SE…” IL SACERDOTE E’ SANTO NOI SIAMO SALVI”… CHI CI SPINGE E INCORAGGIA A METTERCI DINANZI AL TABERNACOLO SE NON IL SACERDOTE? CHI CI APRE LE BRACCIA AL PERDONO, IN NOME DI DIO, SE NON IL SACERDOTE? AIUTIAMO I SACERDOTI CON LA NOSTRA PREGHIERA, NE HANNO BISOGNO, SONO LORO AD INDICARCI LA VIA PER ARRIVARE AD AMARE DIO CON TUTTO IL CUORE. GRAZIE SIGNORE PER AVERCI LASCIATO QUESTO DONO TANTO PREZIOSO!!!
IL VERO DIGIUNO – Leone Magno
Il nostro vero digiuno non sta nella sola astensione dal cibo; non vi è merito a sottrarre alimento al corpo se il cuore non rinuncia all’INGIUSTIZIA e se la LINGUA NON SI ASTIENE dalla MALDICENZA.
LA VERA DISABILITA’ (G. Rovini)
La vera disabilità è quella dell’anima che non comprende,
quella dell’occhio che non vede i sentimenti,
quella dell’orecchio che non sente le richieste d’aiuto.
Il vero disabile è colui che,
ADDITANDO gli altri, ignora di esserlo.
L’ELEMOSINA. (B. Ferrero)
Un giorno di molto tempo fa, in Inghilterra, una donnetta infagottata in un vestito lacero percorreva le stradine di un villaggio, bussando alle porte delle case e chiedendo l’elemosina. Molti le rivolgevano parole offensive, altri incitavano il cane a farla scappare. Qualcuno le versò in grembo tozzi di pane ammuffito e patate marce. Solo due vecchietti fecero entrare in casa la povera donna.
«Siediti un po’ e scaldati», disse il vecchietto, mentre la moglie preparava una scodella di latte caldo e una grossa fetta di pane. Mentre la donna mangiava, i due vecchietti le regalarono qualche parola e un po’ di conforto.
Il giorno dopo, in quel villaggio, si verificò un evento straordinario. Un messo reale portò in tutte le case un cartoncino che invitava tutte le famiglie al castello del re. L’invito provocò un gran trambusto nel villaggio, e nel pomeriggio tutte le famiglie, agghindate con gli abiti della festa, arrivarono al castello. Furono introdotti in una imponente sala da pranzo e ad ognuno fu assegnato un posto.
Quando tutti furono seduti, i camerieri cominciarono a servire le portate. Immediatamente si alzarono dei borbottii di disappunto e di collera. I solerti camerieri infatti rovesciavano nei piatti bucce di patata, pietre, tozzi di pane ammuffito. Solo nei piatti dei due vecchietti, seduti in un angolino, venivano deposti con garbo cibi raffinati e pietanze squisite. Improvvisamente entrò nella sala la donnetta dai vestiti stracciati. Tutti ammutolirono. «Oggi – disse la donna – avete trovato esattamente ciò che mi avete offerto ieri».
Si tolse gli abiti malandati. Sotto indossava un vestito dorato. Era la Regina.
…Geremia è la figura che si avvicina molto all’uomo di oggi. Ognuno di noi sa che i tempi in cui viviamo sono molto burrascosi e difficili. Cosa dobbiamo fare’? A chi rivolgersi? in quale modo? Ascoltiamo l’invito di Geremia; Egli ci invita ad avere fiducia , a credere fortemente in DIO . E’ LUI che dà l’energia sufficiente per oltrepassare a guado il mare burrascoso che incontriamo sul nostro cammino. DIO CI INVITA ALLA FEDELTA’.
L’altro giorno si parlava di assicurazioni, adesso devo entro fine mese farne una per il lavoro… E pensavo: esistono assicurazioni ormai per qualsiasi cosa (casa, vita, macchina, lavoro, cane, … E chi più ne ha più ne metta), tutte cose utili sicuramente ma che ci spingono a vivere nella paura che possa/debba accadere qualcosa di brutto per forza, nella paura di rimanere senza soldi, … E nessuno più pensa ad assicurarsi un posto fuori dall’inferno… Prima o poi tutti lasceremo questo mondo, questo è certo, che ne sarà dopo? La vita qua può durare anche 100 anni, ma quella sarà eterna… E non ci tengo a passarla in un luogo dove rimpiangere in eterno le mie scelte di oggi… Dio è Amore, mi ama e mi ha creato per essere felice, solo nel vivere cercando di ascoltarlo e fare quel che mi suggerisce per il mio bene so di essere davvero libera. Dopo il terremoto ho scritto sul muro della mia camera un versetto della Bibbia che ho letto in quei giorni: “Il Signore protegge chi ha fiducia in Lui” (Salmo 31,24) e nei momenti di difficoltà va lì il mio sguardo… Faccio errori in continuazione, combino guai e a volte ho momenti di svampimento è vero, ma è anche per questo che è venuto Gesù, per essere la forza nelle nostre debolezze… Senza il suo aiuto non riuscirei a farne una giusta… Tutti abbiamo delle difficoltà da superare ogni giorno, a volte anche molto pesanti, ma il sapere che comunque non siamo soli è un grande aiuto…
Il coraggio di fare una scelta senza porre condizioni – di Simona Ravizza
«Lascio tutto. E seguo il Signore». Mariachiara F., 28 anni, si presenta all’incontro sul piazzale di un ospedale di Roma col camice bianco. Lo indosserà ancora per qualche mese: il tempo di finire il 3° anno della Scuola di specializzazione in Medicina interna. In futuro chissà. Proprio lei — considerata tra le migliori specializzande dell’Università di Modena è disposta ad abbandonare il sogno di diventare medico: «Sono pronta a giocarmi tutto, nonostante la paura che spesso mi toglie il respiro, per realizzare il desiderio più profondo che ho nel cuore. Vivere sui passi di Dio!». Ma quanti di noi sanno giocarsi tutto per realizzare i propri sogni? L’importante, comunque, è avere la forza di mettersi in gioco per realizzarsi. «Ognuno di noi ha dentro di sé una voce che lo spinge ad andare sempre più in alto — dice Mariachiara —. Per me vuole dire donarmi a Dio, per altri può essere diventare medici, madri, mogli. Quel che conta, a mio avviso, è riuscire a saltare nel buio per inseguire la verità di ciò che siamo». Eppure Lo sosteneva anche lo scrittore Oscar Wilde: Vivere è la cosa più rara del mondo. I più esistono solamente. Mariachiara ha deciso di non farlo. In nome di Dio, ma quando parla la questione riguarda anche il suo essere donna. «La mia dignità sta nella scelta di donarmi al Signore Ma anche e soprattutto nella forza di ammettere con me stessa quel che volevo essere nella vita». Per trovare la risposta ci ha messo tre anni: «Oggi so di volere appartenere a Dio, per potere essere un tutto per tutti. Donandomi agli altri completamente.
Anche come medico? Come il Signore vorrà: ora la mia voglia di indossare il camice bianco si inserisce in un progetto di amore più grande». Qualcosa dentro Mariachiara inizia a smuoversi nel 2008. Durante un incontro di catechesi la colpisce la frase di una suora che le dice:
«A volte bisogna perdere tutto per trovare tutto».
Chiara ammette: «Un senso di vertigine mi accompagna continuamente: non so quello che mi aspetterà. La rinuncia alla famiglia e all’amore? Mi spaventa, ma in realtà la promessa del centuplo
dell’una e dell’altro si sta già compiendo ora Ho fatto una scelta senza porre condizioni».
…MI HA SEDOTTO CON TANTO AMORE!!! NON POSSO PIU’ TIRARMI INDIETRO. PERCHE’ ANCHE TRA MILLE CONTRADDIZIONI DEVO RIMANERE FEDELE