PREPARIAMOCI ALLA FESTA DI PENTECOSTE …
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto; ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.
LA MISSIONE DELLO SPIRITO SANTO Sant’Ireneo, Vescovo
«ANDATE, AMMAESTRATE TUTTE LE NAZIONI, BATTEZZANDOLE NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO» (Mt 28, 19). Luca narra che questo Spirito, dopo l’Ascensione del Signore, venne sui discepoli nella Pentecoste con la volontà e il potere di introdurre tutte le nazioni alla vita e alla rivelazione del Nuovo Testamento. SAREBBERO COSÌ DIVENTATE UN MIRABILE CORO PER INTONARE L’INNO DI LODE A DIO IN PERFETTO ACCORDO, PERCHÉ LO SPIRITO SANTO AVREBBE ANNULLATO LE DISTANZE, ELIMINATO LE STONATURE E TRASFORMATO IL CONSESSO DEI POPOLI IN UNA PRIMIZIA DA OFFRIRE A DIO. Perciò il Signore promise di mandare lui stesso il Paràclito per renderci graditi a Dio. INFATTI COME LA FARINA NON DIVENTA UN UNICO PANE SENZA L’ACQUA, così neppure noi, moltitudine disunita, potevamo diventare un’unica Chiesa in Cristo Gesù senza l’«Acqua» che scende dal cielo. E COME LA TERRA ARIDA SE NON RICEVE L’ACQUA NON PUÒ DARE FRUTTI, COSÌ ANCHE NOI, NON AVREMMO MAI PORTATO FRUTTO DI VITA SENZA LA «PIOGGIA» MANDATA LIBERAMENTE DALL’ALTO.
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La Mano…
Un uomo che aveva subito un intervento a cuore aperto raccontava la sua esperienza. Il giorno prima dell’intervento un’ infermiera era venuta nella sua stanza per visitarlo. Le aveva preso la mano, l’aveva stretta e poi le aveva detto di sentire la sua e di stringerla a sua volta. “Ascolti”, disse la donna, “durante l’operazione di domani lei verrà separato dal suo cuore e tenuto in vita solo dalle macchine. Quando il suo cuore sarà finalmente sistemato e l’operazione terminata, riprenderà conoscenza e si sveglierà in una stanza di rianimazione. Tuttavia, dovrà restare immobile per sei ore. Potrebbe non riuscire a fare alcun movimento, a parlare, persino ad aprire gli occhi, ma sarà cosciente; sentirà e comprenderà tutto ciò che le succede intorno. Durante quelle sei ore io rimarrò al suo fianco e le terrò la mano, proprio come sto facendo ora. Starò con lei finché non si sarà ripreso completamente. Anche se potrà sentirsi inerme, quando sentirà la mia mano saprà che io non la lascerò”. “Successe esattamente quello che l’infermiera mi aveva detto” spiegava l’uomo. “Mi svegliai ma non riuscivo a fare nulla. Potevo però sentire la sua mano che stringeva la mia, per ore, e fu questo a fare la differenza”. (Autore: Bruno Ferrero).
Lo Spirito Santo che Gesù ha promesso ai suoi amici, è proprio così: ci tiene la mano, per tutta la vita. Ed è questo a fare la differenza.
Questi sono i regali che Gesù ci fa.
7 DONI DELLO SPIRITO SANTO
- Consiglio: E’ il primo dono dello Spirito Santo. Nella Bibbia indica il progetto di Dio su ogni persona. Questo dono aiuta a conoscere ciò che Lui si aspetta da ognuno. Ci facilita la vita mettendoci accanto persone di Sua fiducia (genitori, catechisti, amici, suore, Don…) che indicano la strada giusta da seguire.
- Sapienza: Serve a capire come funziona la vita e ad ordinare le cose secondo una classifica giusta riservando il primo posto a Dio. Spiega come le piccole e grandi gioie aiutano a vivere meglio ma non durano per sempre. Per questo la persona saggia costruisce la casa sulla roccia e non sulla sabbia. La sapienza ti permette di vedere le cose con il Cuore stesso di Dio…
- Scienza: E’ il settimo dono e nella Bibbia è sinonimo di conoscenza e di amore totale verso Dio. Se conosci Dio vedi le persone e le cose in relazione con Lui. L’amore per le creature deriva dall’Amore per il Creatore. Per questa ragione rispetta la natura, comprende gli altri e con essi cammina verso la felicità , verso l’Amore (con la A maiuscola) che è alla base di ogni amore.
- Fortezza: La Fortezza è il terzo dono dello Spirito Santo. Sostiene la resistenza contro ogni tentazione che porta al male e fa realizzare il bene. Aiuta a mantenere gli impegni presi nei confronti nella vita, di noi stessi e con Dio. Dà energia sufficiente per non comportarsi da “pecoroni” che imitano i modi sbagliati dei prepotenti. Questo dono insegna loro a sostituire l’amore per la forza con la forza per l’amore.
- Intelletto: L’intelletto è il quarto dono dello Spirito Santo che fa riconoscere la presenza di Dio nei diversi episodi della giornata. Non si ferma al look, ma dà importanza a ciò che è ‘dentro’. La persona intelligente non dà peso all’apparenza, ai pettegolezzi, alla banalità: cerca invece la verità nelle persone e nelle parole che ascolta e che dice.
- Pietà: E’il quinto dono dello Spirito Santo. Aiuta a riconoscere Dio come un padre buono che pensa a tutti, con cui si può dialogare volentieri e si fa il possibile per accontentarLo. Uno dei modi più belli è di riconoscere tutti i Suoi figli come fratelli e sorelle.
- Timor di Dio:Il Timor di Dio è il sesto dono dello Spirito Santo e fa capire che Dio deve essere rispettato. Non è un Tipo suscettibile che spaventa e castiga, ma neppure Uno che può essere facilmente ingannato e raggirato. E’ il Dio Amore di cui bisogna parlare bene nei discorsi e nei fatti. Dio non vuole spaventare nessuno, vuole solo che noi ci assumiamo la nostra responsabilità, usiamo bene della nostra libertà aprendo a Lui il nostro cuore.
Alla Vergine della Pentecoste
- Madre del Risorto, che radunasti gli apostoli in attesa del dono dello Spirito
nella sala ancora odorosa di eucarestia, raccogli anche noi oggi, al piano superiore, nel cenacolo dell’amore per vivere il comandamento antico ma sempre nuovo. - Madre della Chiesa, donaci la tua fede per vedere oltre, la tua speranza per danzare la vita la tua carità per accogliere, Gesù, Pane vivo.
- Madre della Pentecoste, facci sentire adesso il soffio dello Spirito:
lieve come una carezza, forte come un vento impetuoso,
caldo come una fiamma per uscire dalle nostre paure
ed annunciare la gioia straripante del Vangelo. - Madre della Bellezza, aiutaci a riconoscere i colori dello Spirito
nella nostra vita e in quella dei nostri cari,
seduti oggi con noi alla tavola eucaristica.
Che la nostra vita rifletta i colori dell’arcobaleno
e non perda mai la sua preziosità. - Madre dell’Armonia, prendici per mano e accompagnaci,
oggi e sempre, mentre coloriamo il mondo, fino alla stanza superiore del cielo,
dove la danza, iniziata con la vita nel tempo, si compirà nell’eterno. Amen, Alleluja! (don Giuseppe Giudice)
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- GESÙ HA MANTENUTO LA SUA PROMESSA: ATTI 2 1 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa?
- DA DOVE COMINCIARE? Dalla preghiera assidua e concorde Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.
- Quanti bei discorsi sulla comunità, ma la realtà poi… Lo Spirito suggerisce i pilastri su cui fondarla: 2, 42 Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune
- Quale il primo requisito per servire i poveri? Essere pieni di saggezza e di Spirito santo c.6 1 In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. 2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: “Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. 3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest’incarico. 4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola”. 5 Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. 6 Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
- PAOLO NE PARLA PER ESPERIENZA AI ROMANI… c. 8 Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
LA MISSIONE DELLO SPIRITO SANTO
Sant’Ireneo, Vescovo
«ANDATE, AMMAESTRATE TUTTE LE NAZIONI, BATTEZZANDOLE NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO» (Mt 28, 19). Luca narra che questo Spirito, dopo l’Ascensione del Signore, venne sui discepoli nella Pentecoste con la volontà e il potere di introdurre tutte le nazioni alla vita e alla rivelazione del Nuovo Testamento. SAREBBERO COSÌ DIVENTATE UN MIRABILE CORO PER INTONARE L’INNO DI LODE A DIO IN PERFETTO ACCORDO, PERCHÉ LO SPIRITO SANTO AVREBBE ANNULLATO LE DISTANZE, ELIMINATO LE STONATURE E TRASFORMATO IL CONSESSO DEI POPOLI IN UNA PRIMIZIA DA OFFRIRE A DIO.
Perciò il Signore promise di mandare lui stesso il Paràclito per renderci graditi a Dio. INFATTI COME LA FARINA NON DIVENTA UN UNICO PANE SENZA L’ACQUA, così neppure noi, moltitudine disunita, potevamo diventare un’unica Chiesa in Cristo Gesù senza l’«Acqua» che scende dal cielo. E COME LA TERRA ARIDA SE NON RICEVE L’ACQUA NON PUÒ DARE FRUTTI, COSÌ ANCHE NOI, NON AVREMMO MAI PORTATO FRUTTO DI VITA SENZA LA «PIOGGIA» MANDATA LIBERAMENTE DALL’ALTO.
Lo Spirito di Dio discese sopra il Signore come Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, Spirito del timore di Dio (cfr. Is 11, 2). Il Signore poi a sua volta diede questo Spirito alla Chiesa, mandando dal cielo il Paràclito su tutta la terra…Perciò è necessaria a noi la rugiada di Dio, perché non abbiamo a bruciare e a diventare infruttuosi e, là dove troviamo l’accusatore, possiamo avere anche l’avvocato. Il Signore affida allo Spirito Santo quell’uomo incappato nei ladri, cioè noi. SENTE PIETÀ DI NOI E CI FASCIA LE FERITE, FA FRUTTIFICARE IN NOI I TALENTI AFFIDATICI PERCHÉ LI RESTITUIAMO POI MOLTIPLICATI AL SIGNORE.
“VENNE ALL’IMPROVVISO DAL CIELO UN FRAGORE,
QUASI UN VENTO CHE SI ABBATTE IMPETUOSO,
E RIEMPI’ TUTTA LA CASA DOVE STAVAMO” At. 2,2
Non è un vento: è l’uragano. Un uragano che ci strappa dalle nostre certezze, che ci devasta, ci scompiglia, che ci converte. Il fuoco scende nel cuore e ci consuma. / E’ IL DONO DELLO SPIRITO PROMESSO DA GESU’! /. Lo SPIRITO appare come una “FIAMMA”, composta da lingue di fuoco, che si posano, su ciascuno, cioè su tutti senza distinzione, nessuno escluso.Tocca ogni vita , è creatore e vuole creatori; è fuoco e vuole per la sua Chiesa coscienze accese e non intorpidite o
accomodanti.
Ci tocca, ci trasforma per essere suoi discepoli nell’amore.
Scrive P.Ermes Ronchi :” Questo Spirito raggiunge tutti. Non investe soltanto i Profeti di un tempo, o le gerarchie della Chiesa, o i grandi teologi. Convoca noi tutti, cercatori di tesori, cercatrici di perle, che ci sentiamo toccati al cuore da CRISTO e non finiamo di inseguirne le tracce; ogni cristiano ha tutto lo spirito, ha tanto SPIRITO SANTO quanto i suoi pastori. Ognuno ha tutto lo SPIRITO che gli serve per capire ed essere PENTECOSTE: incarnare ancora il
VERBO, fare di ciascuno il grembo, la casa , la tenda, una madre del VERBO di DIO per incarnare il Vangelo e dargli passione e spessore, peso e importanza; per renderlo presente e vivo nelle nostre strade, nelle nostre piazze… salviamo un piccolo pezzo di Dio in noi e non lasciamolo andare via.”
L’AUGURIO GRANDE PER TUTTI E’: LO SPIRITO SANTO INVESTA OGNI CUORE DEL SUO GRANDE AMORE.
Vieni Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della Tua Luce. Scenda ancora su di noi questo dono meraviglioso del Risorto, scenda a dare luce e coraggio a questa nostra fede sonnacchiosa e pusillanime. Venga a dirci la misura alta della vita, qualsiasi vita, venga a insegnarci l’ Amore vero che è dono che è perdono. Scenda a farci testimoni di Dio , di questo Dio che muore, che. muore per darci la Vita che non ha schifo di noi che molte volte viviamo una vita che è come una bestemmia. Venga ancora su di noi Chiesa a dirci la missione in questo mondo perso nella follia dell’ inganno di una libertà fasulla. Vieni Spirito Santo, vieni noi abbiamo bisogno di Te!
Dagli «Atti del martirio» dei santi Giustino e compagni
Ho aderito alla vera dottrina
Dopo il loro arresto, i santi furono condotti dal prefetto di Roma di nome Rustico. Comparsi davanti al tribunale, il prefetto Rustico disse a Giustino: «Anzitutto credi agli dèi e presta ossequio agli imperatori».
Giustino disse: «Di nulla si può biasimare o incolpare chi obbedisce ai comandamenti del Salvatore nostro Gesù Cristo».
Il prefetto Rustico disse: «Quale dottrina professi?». Giustino rispose: «Ho tentato di imparare tutte le filosofie, poi ho aderito alla vera dottrina, a quella dei cristiani, sebbene questa non trovi simpatia presso coloro che sono irretiti dall’errore».
Il prefetto Rustico disse: «E tu, miserabile, trovi gusto in quella dottrina?». Giustino rispose: «Sì, perché io la seguo con retta fede».
Il prefetto Rustico disse: «E qual è questa dottrina?». Giustino rispose: «Quella di adorare il Dio dei cristiani, che riteniamo unico creatore e artefice, fin da principio, di tutto l’universo, delle cose visibili e invisibili; e inoltre il Signore Gesù Cristo Figlio di Dio, che fu preannunziato dai profeti come colui che doveva venire tra gli uomini araldo di salvezza e maestro di buone dottrine. E io, da semplice uomo, riconosco di dire ben poco di fronte alla sua infinita Deità. Riconosco che questa capacità è propria dei profeti che preannunziarono costui che poco fa ho detto essere Figlio di Dio. So bene infatti che i profeti per divina ispirazione predissero la sua venuta tra gli uomini».
Rustico disse: «Sei dunque cristiano?». Giustino rispose: «Sì, sono cristiano».
Il prefetto disse a Giustino: «Ascolta, tu che sei ritenuto sapiente e credi di conoscere la vera dottrina; se dopo di essere stato flagellato sarai decapitato, ritieni di salire al cielo?». Giustino rispose: «Spero di entrare in quella dimora se soffrirò questo. Io so infatti che per tutti coloro che avranno vissuto santamente, è riservato il favore divino sino alla fine del mondo intero».
Il prefetto Rustico disse: «Tu dunque ti immagini di salire al cielo, per ricevere una degna ricompensa?». Rispose Giustino: «Non me l’immagino, ma lo so esattamente e ne sono sicurissimo».
Il prefetto Rustico disse: «Orsù, torniamo al discorso che ci siamo proposti e che urge di più. Riunitevi insieme e sacrificate concordemente agli dèi». Giustino rispose: «Nessuno che sia sano di mente passerà dalla pietà all’empietà».
Il prefetto Rustico disse: «Se non ubbidirete ai miei ordini, sarete torturati senza misericordia». Giustino rispose: «Abbiamo fiducia di salvarci per nostro Signore Gesù Cristo se saremo sottoposti alla pena, perché questo ci darà salvezza e fiducia davanti al tribunale più temibile e universale del nostro Signore e Salvatore».
Altrettanto dissero anche tutti gli altri martiri: «Fa’ quello che vuoi; noi siamo cristiani e non sacrifichiamo agli idoli».
Il prefetto Rustico pronunziò la sentenza dicendo: «Coloro che non hanno voluto sacrificare agli dèi e ubbidire all’ordine dell’imperatore, dopo essere stati flagellati siano condotti via per essere decapitati a norma di legge».
I santi martiri glorificando Dio, giunti al luogo solito, furono decapitati e portarono a termine la testimonianza della loro professione di fede nel Salvatore.
PUO’ FARCI DEL BENE IL CORAGGIO DI UN PARROCO COME D. ANDREA….
Questa è una piccola “brutta” storia ma che sta dando ottimi frutti. Arriva dalla pagina Facebook della Parrocchia san Michele Arcangelo e santa Rita, in zona Corvetto, periferia sud di Milano. Il parroco è don Andrea Bellò, diventato famoso nelle ultime ore, per un post Facebook che ha firmato e pubblicato sulla pagina della Parrocchia… A colpire gli utenti è stata la reazione di don Andrea, dopo che il muro della sua parrocchia è stato imbrattato con una scritta offensiva: “Aborto libero (anche per Maria)”. Il parroco ha deciso di scrivere su Facebook una lettera aperta all’anonimo “imbrattatore”. Eccola: «Caro scrittore anonimo di muri, Mi dispiace che tu non abbia saputo prendere esempio da tua madre. Lei ha avuto coraggio. Ti ha concepito, ha portato avanti la gravidanza e ti ha partorito. Poteva abortirti. Ma non l’ha fatto. Ti ha allevato, ti ha nutrito, ti ha lavato e ti ha vestito. E ora hai una vita e una libertà. Una libertà che stai usando per dirci che sarebbe meglio che anche persone come te non ci dovrebbero essere a questo mondo. Mi dispiace ma non sono d’accordo. E ammiro molto tua mamma perché lei è stata coraggiosa. E lo è tutt’ora, perché, come ogni mamma, è orgogliosa di te, anche se ti comporti male, perché sa che dentro di te c’è del buono che deve solo riuscire a venire fuori. L’aborto è il “non senso” di ogni cosa. È la morte che vince contro la vita. È la paura che vince su un cuore che invece vuole combattere e vivere, non morire. È scegliere chi ha diritto di vivere e chi no, come se fosse un diritto semplice. É un’ideologia che vince su un’umanità a cui si vuole togliere la speranza. Ogni speranza. Io ammiro tutte quelle donne che pur tra mille difficoltà hanno il coraggio di andare avanti. Tu evidentemente di coraggio non ne hai. Visto che sei anonimo. E già che ci siamo vorrei anche dirti che il nostro quartiere è già provato tanti problemi e non abbiamo bisogno di gente che imbratta i muri e che rovina il poco di bello che ci è rimasto. Vuoi dimostrare di essere coraggioso? Migliora il mondo invece di distruggerlo. Ama invece di odiare. Aiuta chi è nella sofferenza a sopportare le sue pene. E dai la vita, invece di toglierla! Questi sono i veri coraggiosi! Per fortuna il nostro quartiere, che tu distruggi, è pieno di gente coraggiosa! Che sa amare anche te, che non sai neanche quello che scrivi!
Io mi firmo: don Andrea»
“FESTA DELLA VISITAZIONE DELLA B. VERGINE MARIA”
( DALLA LITURGIA)
Oggi la Chiesa, colma di gioia,
canta MARIA pronta a servire.
VISITAZIONE, GRANDE MISTERO:
l’umile MADRE
offre il suo dono.
Sale sul monte senza ritardi, verso la casa di Elisabetta.
VITA DIVINA MUOVE I SUOI PASSI,
FEDE OPEROSA ARDE NEL CUORE.
Quando Giovanni ode il MESSIA
mosso dall’alto
balza esultante.
VERO PROFETA GRIDA DAL GREMBO:
ECCO L’AGNELLO L’EMMANUELE.
SPIRITO SANTO NOI T’INVOCHIAMO
RENDI LA CHIESA ACCOGLIENTE.
SPIEGA IL TUO BRACCIO DI PACE
SOFFIA NEI CUORI ZELO E AMORE.
(Germano)
SENZA LO SPIRITO SANTO
Senza lo Spirito Santo Dio è lontano,
Cristo rimane nel passato,
il Vangelo è lettera morta,
la Chiesa è una semplice organizzazione,
l’autorità è una dominazione,
la missione una propaganda,
il culto una evocazione,
e l’agire dell’essere umano una morale da schiavi.
MA NELLO SPIRITO SANTO
il cosmo è sollevato e
geme nella gestazione del regno,
Cristo Risorto è presente,
il vangelo è potenza di vita,
la chiesa significa comunione trinitaria,
l’autorità è un servizio liberatore,
la missione è una pentecoste,
la liturgia è memoriale e anticipazione,
l’agire umano è divinizzato.
(Patriarca Atenagora)
SAN BASILIO MAGNO
LE OPERAZIONI DELLO SPIRITO SANTO
Spirito Santo è l’appellativo che gli conviene di più e che gli è proprio. Di lui hanno bisogno gli esseri che hanno vita EGLI È SORGENTE DI SANTIFICAZIONE E LUCE INTELLIGIBILE.
Inaccessibile per natura, può essere percepito per sua bontà. Tutto riempie con la propria forza, ma si rende manifesto solo a quelli che ne sono degni. Così anche lo Spirito Santo, pur essendo presente a ciascuno di quanti ne sono capaci come se fosse presente a lui solo, infonde in tutti una grazia sufficiente ed intera. PER LUI I CUORI SI ELÈVANO IN ALTO, I DEBOLI VENGONO CONDOTTI PER MANO, I FORTI GIUNGONO ALLA PERFEZIONE. EGLI RISPLENDE SU COLORO CHE SI SONO PURIFICATI DA OGNI BRUTTURA E LI RENDE SPIRITUALI PER MEZZO DELLA COMUNIONE CHE HANNO CON LUI.
E come i corpi molto trasparenti e nitidi al contatto di un raggio diventano anch’essi molto luminosi ed emanano da sé nuovo bagliore, così le anime che hanno in sé lo Spirito e che sono illuminate dallo Spirito diventano anch’esse sante e riflettono la grazia sugli altri. DALLO SPIRITO L’ANTICIPATA CONOSCENZA DELLE COSE FUTURE, L’APPROFONDIMENTO DEI MISTERI, LA PERCEZIONE DELLE COSE OCCULTE, LE DISTRIBUZIONI DEI DONI, LA FAMILIARITÀ DELLE COSE DEL CIELO, IL TRIPUDIO CON GLI ANGELI. DA LUI LA GIOIA ETERNA, DA LUI L’UNIONE COSTANTE E LA SOMIGLIANZA CON DIO, E, COSA PIÙ SUBLIME D’OGNI ALTRA, DA LUI LA POSSIBILITÀ DI DIVENIRE DIO.
VIENI SPIRITO SANTO
SCALDA CIO’ CHE E’ GELIDO, CIO’ CHE NON HA PASSIONE
PIEGA LE NOSTRE VOLONTA’ ,
RIEMPI I NOSTRI CUORI DELLA TUA PRESENZA
PER ESSERE SOLO E SEMPRE AMORE
LA’ DOVE CI CHIAMI A DARE VITA
AD ESSERE TUOI TESTIMONI.
VIENI CON LA TUA LUCE E
SPAZZA VIA OGNI TENEBRA CHE RALLENTA IL NOSTRO CAMMINO.
VIENI SANTO SPIRITO! VIENI !
L’ACQUA VIVA DELLO SPIRITO
«L’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14).
Per quale motivo la grazia dello Spirito è chiamata acqua? Certamente perché tutto ha bisogno dell’acqua. L’acqua è generatrice delle erbe e degli animali. L’acqua della pioggia discende dal cielo. Scende sempre allo stesso modo e forma, ma produce effetti multiformi. Altro è l’effetto prodotto nella palma, altro nella vite e così in tutte le cose, pur essendo sempre di un’unica natura e non potendo essere diversa da se stessa. LA PIOGGIA INFATTI NON DISCENDE DIVERSA, NON CAMBIA SE STESSA, MA SI ADATTA ALLE ESIGENZE DEGLI ESSERI CHE LA RICEVONO E DIVENTA PER OGNUNO DI ESSI QUEL DONO PROVVIDENZIALE DI CUI ABBISOGNANO.
Allo stesso modo anche lo Spirito Santo, pur essendo unico e di una sola forma e indivisibile, distribuisce ad ognuno la grazia come vuole. E come un albero inaridito, ricevendo l’acqua, torna a germogliare, così l’anima peccatrice, resa degna del dono dello Spirito Santo attraverso la penitenza, porta grappoli di giustizia. Lo Spirito appartiene ad un’unica sostanza, però, per disposizione divina e per i meriti di Cristo, opera effetti molteplici.
INFATTI SI SERVE DELLA LINGUA DI UNO PER LA SAPIENZA. ILLUMINA LA MENTE DI UN ALTRO CON LA PROFEZIA. A UNO CONFERISCE IL POTERE DI SCACCIARE I DEMONI, A UN ALTRO LARGISCE IL DONO DI INTERPRETARE LE DIVINE SCRITTURE.
RAFFORZA LA TEMPERANZA DI QUESTO, MENTRE A QUELLO INSEGNA LA MISERICORDIA. ISPIRA A UN FEDELE LA PRATICA DEL DIGIUNO, AD ALTRI FORME ASCETICHE DIFFERENTI. C’È CHI DA LUI APPRENDE LA SAGGEZZA NELLE COSE TEMPORALI E CHI PERFINO RICEVE DA LUI LA FORZA DI ACCETTARE IL MARTIRIO. NELL’UNO LO SPIRITO PRODUCE UN EFFETTO, NELL’ALTRO NE PRODUCE UNO DIVERSO, PUR RIMANENDO SEMPRE UGUALE A SE STESSO. SI VERIFICA COSÌ QUANTO STA SCRITTO: «A CIASCUNO È DATA UNA MANIFESTAZIONE PARTICOLARE DELLO SPIRITO PER L’UTILITÀ COMUNE» (1 COR 12, 7).
Mite e lieve il suo avvento, fragrante e soave la sua presenza, leggerissimo il suo giogo. Il suo arrivo è preceduto dai raggi splendenti della luce e della scienza. Giunge come fratello e protettore. Viene infatti a salvare, a sanare, a insegnare, a esortare, a rafforzare e a consolare. Anzitutto illumina la mente di colui che lo riceve e poi, per mezzo di questi, anche degli altri.
E come colui che prima si trovava nelle tenebre, all’apparire improvviso del sole riceve la luce nell’occhio del corpo e ciò che prima non vedeva, vede ora chiaramente, così anche colui che è stato ritenuto degno del dono dello Spirito Santo, VIENE ILLUMINATO NELL’ANIMA E, ELEVATO AL DI SOPRA DELL’UOMO, VEDE COSE CHE PRIMA NON CONOSCEVA.