MESSAGGIO DI PACE DI PAPA FRANCESCO – PROPOSTE FORMATIVE PER PROMUOVERE LA PACE… PER TUTTO L’ANNO
16 GENNAIO 2015
Tutte le cose per mezzo del Verbo formano un’armonia divina
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Come infatti il musicista, con la cetra bene intonata, per mezzo di suoni gravi e acuti, abilmente combinati, crea un’armonia, così la Sapienza di Dio, tenendo nelle sue mani il mondo intero come una cetra, unì le cose dell’etere con quelle della terra e le cose celesti con quelle dell’etere, armonizzò le singole parti con il tutto, e creò con un cenno della sua volontà un solo mondo e un solo ordine del mondo, una vera meraviglia di bellezza.
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Perché poi una cosa tanto sublime possa essere in qualche modo capita, prendiamo l’immagine di un immenso coro. In un coro composto di molti uomini, bambini, donne, vecchi e adolescenti, sotto la direzione di un solo maestro, ciascuno canta secondo la propria costituzione e capacità, l’uomo come uomo, il bambino come bambino, il vecchio come vecchio, l’adolescente come adolescente, tuttavia costituiscono insieme una sola armonia.
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A un solo cenno della volontà del Verbo di Dio, tutte le cose furono così bene organizzate, che ciascuna opera ciò che le è proprio per natura e tutte insieme si muovono in un ordine perfetto.
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15 GENNAIO 2015
CONTEMPLIAMO LE BELLEZZE DEL CREATO …
E LODIAMO IL SIGNORE …
12 GENNAIO 2015
Ti preghiamo, o Signore, sii nostro aiuto e sostegno.
Libera quelli tra noi che si trovano nella tribolazione,
abbi pietà degli umili, rialza i caduti, vieni incontro ai bisognosi,
guarisci i malati, riconduci i traviati al tuo popolo. Sazia chi ha fame,
libera i nostri prigionieri, solleva i deboli,
dà coraggio a quelli che sono abbattuti.
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S. CLEMENTE PAPA E LA SUA LETTERA AI CORINTI NEL 96 DC : SANT’IRENEO scrive: “Sotto Clemente, essendo sorto un contrasto non piccolo tra i fratelli di Corinto, la Chiesa di Roma inviò ai Corinti una lettera importantissima per riconciliarli nella pace, rinnovare la loro fede e annunciare la tradizione, che da poco tempo essa aveva ricevuto dagli Apostoli” (Adv. haer 3,3,3). Potremmo dire che questa lettera costituisce un primo esercizio del Primato romano dopo la morte di san Pietro.
- A) – PRIMA DI TUTTO C’È IL LIETO ANNUNCIO DELLA GRAZIA Il Signore ci previene e ci dona il perdono, ci dona il suo amore, la grazia di essere cristiani, suoi fratelli e sorelle. E’ un annuncio che riempie di gioia la nostra vita e dà sicurezza al nostro agire: il Signore ci previene sempre con la sua bontà e la bontà del Signore è sempre più grande di tutti i nostri peccati.
- B) – OCCORRE PERÒ CHE CI IMPEGNIAMO IN MANIERA COERENTE con il dono ricevuto e rispondiamo all’annuncio della salvezza con un cammino generoso e coraggioso di conversione.
- C) – UNA “GRANDE PREGHIERA” che praticamente conclude la lettera. Se a Corinto ci sono stati degli abusi, osserva Clemente, il motivo va ricercato nell’affievolimento della carità e di altre virtù cristiane. Per questo egli richiama i fedeli all’umiltà e all’amore fraterno, due virtù veramente costitutive dell’essere nella Chiesa: “Siamo una porzione santa…compiamo dunque tutto quello che la santità esige” (30,1).
DOMENICA 11 GENNAIO 2015
IL BATTESIMO DI GESU’
“Tu sei il Figlio mio, l’amato:
in te ho posto il mio compiacimento”
Dal Vangelo secondo Marco 1,4s
In quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea
e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.
E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli
e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba.
E venne una voce dal cielo:
«Tu sei il Figlio mio, l’amato:
in te ho posto il mio compiacimento».
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S. Ippòlito, sacerdote : L’acqua e lo Spirito
- Gesù venne da Giovanni e ricevette da lui il battesimo. Oh fatto che riempie di stupore! Il fiume infinito, che rallegra la città di Dio, viene bagnato da poche gocce di acqua. La sorgente incontenibile, da cui sgorga la vita per tutti gli uomini ed è perenne, si immerge in un filo d’acqua scarsa e fugace. Colui che gli angeli non possono comprendere e gli uomini non possono vedere, si accosta a ricevere il battesimo di spontanea volontà. Ed ecco, gli si aprono i cieli e risuona una voce che dice: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3, 17).
- Questi è colui che fu chiamato figlio di Giuseppe ed è il mio unigenito nella natura divina. «Questi è il mio Figlio prediletto»: prova la fame, egli che nutre un numero infinito di creature; è affranto dalla stanchezza, egli che ristora gli affaticati; non ha dove posare il capo, egli che tutto sostiene nelle sue mani; soffre, egli che guarisce ogni sofferenza.
- Chi scende con fede in questo lavacro di rigenerazione, rinunzia al diavolo e si schiera con Cristo, rinnega il nemico e riconosce che Cristo è Dio, si spoglia della schiavitù e si riveste dell’adozione filiale, ritorna dal battesimo splendido come il sole ed emettendo raggi di giustizia; ma, e ciò costituisce la realtà più grande, ritorna figlio di Dio e coerede di Cristo.
- S. Proclo, vescovo di Costantinopoli: La santificazione delle acque
- Cristo apparve al mondo e, mettendo ordine nel mondo in disordine, lo rese bello. Prese su di sé il peccato del mondo e scacciò il nemico del mondo; santificò le sorgenti delle acque ed illuminò le anime degli uomini. A miracoli aggiunse miracoli sempre più grandi.
- Nella passata solennità ci veniva presentato come un piccolo bambino, che dimostrava la nostra imperfezione; nella festa odierna lo si vede uomo maturo che lascia intravvedere colui che, perfetto, procede dal perfetto. Vedete gli stupendi miracoli: il sole di giustizia che si lava nel Giordano, il fuoco immerso nelle acque e Dio santificato da un uomo.
- l’apostolo Paolo prorompe in queste parole: Apparve la grazia salvatrice di Dio a tutti gli uomini per ammaestrarci (cfr. Tt 2, 11). Non ad alcuni, ma a tutti. A tutti infatti, giudei e greci, dona la grazia salvatrice del battesimo, offrendo a tutti il battesimo come un comune beneficio. Su, guardate lo strano diluvio, più grande e più prezioso del diluvio che venne al tempo di Noè.
- Allora l’acqua del diluvio fece perire il genere umano; ora invece l’acqua del battesimo, per la potenza di colui che è stato battezzato, richiama alla vita i morti. Allora la colomba, recando nel becco un ramoscello di ulivo, indicò la fragranza del profumo di Cristo Signore; ora invece lo Spirito Santo, scendendo in forma di colomba, ci mostra il Signore stesso, pieno di misericordia verso di noi.
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EPIFANIA DEL SIGNORE
Prostràti, i santi magi adorano il Bambino,
offron doni d’Oriente: oro, incenso e mirra.
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Dal libro del profeta Isaia 60, 1-22 Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
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Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio. A quella vista sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché le ricchezze del mare si riverseranno su di te, verranno a te i beni dei popoli.
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Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Madian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore. Il sole non sarà più la tua luce di giorno, né ti illuminerà più il chiarore della luna.
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Ma il Signore sarà per te luce eterna, il tuo Dio sarà il tuo splendore. Il tuo sole non tramonterà più né la tua luna si dileguerà, perché il Signore sarà per te luce eterna; saranno finiti i giorni del tuo lutto….io sono il Signore: a suo tempo, farò ciò speditamente.
- IL SIGNORE HA MANIFESTATO A TUTTI I POPOLI LA SUA SALVEZZA – S. Leone Magno
- La Provvidenza misericordiosa, avendo deciso di soccorrere negli ultimi tempi il mondo che andava in rovina, stabilì che la salvezza di tutti i popoli si compisse nel Cristo. Un tempo era stata promessa ad Abramo una innumerevole discendenza che sarebbe stata generata non secondo la carne, ma nella fecondità della fede: essa era stata paragonata alla moltitudine delle stelle perché il padre di tutte le genti si attendesse non una stirpe terrena, ma celeste.
- Tutti i popoli, rappresentati dai tre magi, adorino il Creatore dell’universo, e Dio sia conosciuto non nella Giudea soltanto, ma in tutta la terra, perché ovunque in Israele sia grande il suo nome (cfr. Sal 75, 2). Figli carissimi, L’aveva annunziato Isaia: Il popolo dei Gentili, che sedeva nelle tenebre, vide una grande luce e su quanti abitavano nella terra tenebrosa una luce rifulse (cfr. Is 9, 1).
- Tutto questo, lo sappiamo, si è realizzato quando i tre magi, chiamati dai loro lontani paesi, furono condotti da una stella a conoscere e adorare il Re del cielo e della terra. Questa stella ci esorta particolarmente a imitare il servizio che essa prestò, nel senso che dobbiamo seguire, con tutte le nostre forze, la grazia che invita tutti al Cristo.
- In questo impegno, miei cari, dovete tutti aiutarvi l’un l’altro. Risplenderete così come figli della luce nel regno di Dio, dove conducono la retta fede e le buone opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo che con Dio Padre e con lo Spirito Santo vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.
- Cari amici, terminano con L’EPIFANIA le “feste” natalizie… DIO si è manifestato a noi NEL FIGLIO SUO GESU… ognuno di noi dovrebbe essere una piccola manifestazione di Gesù per la gente che incontra… vi invito a leggere queste righe che possono DAVVERO FARCI RIFLETTERE: SEI TU GESU’? + SEI TU GESU def
Cari amici, “VILLA S. BIAGIO” augura a tutti un BUON ANNO 2015 con tanta PACE nel cuore, nelle famiglie, nelle nostre comunità ecclesiali e nel mondo intero.
- EDUCARCI ALLA PACE: COSTRUIAMO MURI O PONTI? Quanti discorsi sulla pace… Se ne parla tanto ma non siamo in pace. Eppure ne abbiamo estremo bisogno. Non solo il 1° di Gennaio, ma ogni giorno. E poi di quale pace parliamo? Con chi? Da dove cominciare?
- Saremo in grado di risolvere le gravi questioni internazionali se non ci salutiamo in casa? Se anche noi credenti andiamo a Messa ma poi non troviamo la forza di perdonarci? Se regaliamo ai bambini gli ultimi giocattoli tecnologici ma scarichiamo su di loro il nostro nervosismo?
- Pace con noi stessi. Pace in famiglia. Pace con i vicini di casa. Pace nella comunità ecclesiale e civile. Pace col creato. Gesù è venuto a portarci la pace: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”
- S. Paolo esemplifica dicendo che è venuto ad abbattere i nostri muri. Chiediamoci allora: Siamo costruttori di muri o di ponti? Augurandoci che questa domanda ci accompagni e ci impegni per tutto l’anno. Per tutta la vita! Buon Anno 2015, così! A ciascuno di voi e alle vostre famiglie. dv
GIORNATA DELLA PACE 2015
S. MARIA MADRE DI DIO E MADRE NOSTRA
PREGA PER NOI!
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DIO ABBIA PIETA DI NOI E CI BENEDICA.
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.
IL NATALE DEL SIGNORE È IL NATALE DELLA PACE
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
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L’infanzia, che il Figlio di Dio non ha ritenuto indegna della sua maestà, si sviluppò con il crescere dell’età nella piena maturità dell’uomo. Certo, compiutosi il trionfo della passione e della risurrezione, appartiene al passato tutto l’abbassamento da lui accettato per noi: tuttavia la festa d’oggi rinnova per noi i sacri inizi di Gesù, nato dalla Vergine Maria.
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E mentre celebriamo in adorazione la nascita del nostro Salvatore, ci troviamo a celebrare il nostro inizio: la nascita di Cristo segna l’inizio del popolo cristiano; il natale del Capo è il natale del Corpo. Sebbene tutti i figli della Chiesa ricevano la chiamata ciascuno nel suo momento e siano distribuiti nel corso del tempo, pure tutti insieme, nati dal fonte battesimale, sono generati con Cristo in questa natività, così come con Cristo sono stati crocifissi nella passione, risuscitati nella risurrezione, collocati alla destra del Padre nell’ascensione.
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Se egli non scendesse a noi in questo abbassamento della nascita, nessuno con i propri meriti potrebbe salire a lui. La sola maniera di onorarlo degnamente è di offrirgli il dono stesso ricevuto da lui.
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Ora, per onorare la presente festa, che cosa possiamo trovare di più confacente, fra tutti i doni di Dio, se non la pace, quella pace che fu annunziata la prima volta dal canto degli angeli alla nascita del Signore?
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IL NATALE DEL SIGNORE È IL NATALE DELLA PACE. Lo dice l’Apostolo: Egli è la nostra pace, egli che di due popoli ne ha fatto uno solo (cfr. Ef 2, 14), perché, sia giudei sia pagani, «per mezzo di lui possiamo presentarci al Padre in un solo Spirito» (Ef 2, 18).
PAPA FRANCESCO: MESSAGGIO DI PACE 2015
NON PIU SCHIAVI MA FRATELLI
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All’inizio di un nuovo anno, che accogliamo come una grazia e un dono di Dio all’umanità, desidero rivolgere, ad ogni uomo e donna, così come ad ogni popolo e nazione del mondo, ai capi di Stato e di Governo e ai responsabili delle diverse religioni, i miei fervidi auguri di pace
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La sempre diffusa piaga dello sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo ferisce gravemente la vita di comunione. Tale abominevole fenomeno, assume molteplici forme sulle quali desidero brevemente riflettere, affinché, alla luce della Parola di Dio, possiamo considerare tutti gli uomini “non più schiavi, ma fratelli”.
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Ancora oggi milioni di persone – bambini, uomini e donne di ogni età – vengono private della libertà e costrette a vivere in condizioni assimilabili a quelle della schiavitù. Penso a tanti lavoratori e lavoratrici, anche minori, asserviti nei diversi settori, a livello formale e informale, dal lavoro domestico a quello agricolo, da quello nell’industria manifatturiera a quello minerario.
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Penso anche alle condizioni di vita di molti migranti che, nel loro drammatico tragitto, soffrono la fame, vengono privati della libertà, spogliati dei loro beni o abusati fisicamente e sessualmente. Penso a quelli tra di loro che, giunti a destinazione dopo un viaggio durissimo e dominato dalla paura e dall’insicurezza, sono detenuti in condizioni a volte disumane.
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LEGGI TUTTO: –– messaggio giornata pace 2015
PROPOSTE GENNAIO 2015:
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Tutti i giorni festivi – SANTA MESSA alle ore 10.30
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DOMENICA 11 GEN. H. 9 – 15: RITIRO PER PERSONE CONSACRATE
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17: Giornata dialogo ebraico-cristiano: testimonianze online
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18-25: Ottavario preghiera per l’unità dei cristiani (online)
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DOMENICA 18: RITIRO PER TUTTI SUL DIALOGO ECUMENICO
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Domenica 25: “Laboratori educativi” su temi di spiritualità familiare
INTERCESSIONI
FIGLIO DI MARIA VERGINE,
ASCOLTA LA NOSTRA PREGHIERA
Tu, che hai dato a Maria la gioia ineffabile della maternità,
– concedi alla tua Chiesa di rallegrarsi sempre dei suoi figli.
Re della pace, che sei venuto a instaurare il tuo regno di giustizia e di amore,
– fa’ che diventiamo operatori instancabili di fraternità e di pace.
Consigliere mirabile, Principe della pace,
– fa’ che il mondo intero conosca un’era di giustizia e di pace.
Sei venuto a formare di tutti gli uomini il tuo popolo santo,
– fa’ di tutte le nazioni una sola grande famiglia, concorde e operosa nella giustizia e nella pace.
Tu, che con la tua nascita hai benedetto e santificato la famiglia,
– fa’ che ogni focolare domestico viva nell’unione e nella pace.
Tu, che hai voluto nascere nel tempo,
– concedi ai defunti di rinascere al giorno dell’eternità.
Giovane donna attesa dall’umanità un desiderio d’amore e pura libertà,
il Dio lontano è qui vicino a te, voce e silenzio, annuncio di novità. Ave Maria! Ave Maria!
Dio t’ha prescelta qual madre piena di bellezza ed il suo amore ti avvolgerà nella sua ombra;
grembo di Dio venuto sulla terra, tu sarai madre di un uomo nuovo. Ave Maria! Ave Maria!
Ecco l’ancella che vive della tua Parola, libero il cuore perché l’amore trovi casa.
Ora l’attesa è densa di preghiera e l’uomo nuovo è qui in mezzo a noi.
d.alesiani@virgilio.it www.donvincenzoalesiani.it
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L’IMMAGINE DELL’ARCOBALENO MI FA SEMPRE PENSARE ALL’AMORE MISERICORDIOSO DI DIO NEI CONFRONTI DELLE SUE CREATURE.LE SFUMATURE DEI COLORI,A VOLTE INDECIFRABILI,MI AIUTANO IN QUALCHE MODO A COMPRENDERE LE INNUMEREVOLI OCCASIONI CHE DIO OFFRE A L’UOMO PER RICONDURLO SULLA BUONA STRADA,PERMETTENDOGLI DI RECUPERARE IN QUALCHE MODO, L’AMICIZIA PERDUTA ALLONTANANDOSI DA LUI. IMMAGINO UN GRANDE ARCOBALENO,GRANDE COME IL MONDO,DOVE OGNI CREATURA VIVENTE POSSA TROVARE IL SUO COLORE E CORRERE DIRITTA VERSO IL SUO CREATORE PER LODARLO AMARLO E RINGRAZIARLO.
” Osserva l’arcobaleno e benedici colui che l’ha fatto,è bellissimo nel suo splendore ”
Osserva l’arcobaleno …e non dimenticare che QUEL MERAVIGLIOSO ARCO HA ,GENERALMENTE , PER SFONDO NUVOLE ….BIANCHE O SCURE MA SEMPRE NUVOLE .
Eppure è lì che lo possiamo vedere , è lì il suo posto , e a volte è lì anche il nostro posto.
Grazie ,Signore
Dacci OGGI il nostro pane quotidiano…
e non abbandonarci OGGI alla tentazione…
Io sono Charlie? No, io non sono Charlie.
Di fronte agli assassini dobbiamo certamente stare sempre dalla parte delle vittime, e pregare per loro, identificandoci con il loro dolore.
Però questo coro mondiale mi sembra un grido di disperazione:
Io sono Charlie, perché non so proprio più chi sono.
Io, occidentale ottenebrato, Io uomo terminale di una civiltà in putrefazione, piena di corruzione, di violenza, e di menzogna totalizzante, Io figlio di un profluvio di chiacchiere, di nichilismo mercantile, di egoismo narcisistico, di pubblicità e diritti individuali sempre più paranoici e assurdi, Io schiavo di Wall Street e di Bruxelles, di fronte all’offensiva jihadista non so far altro che innalzare la bandiera del diritto alla blasfemia!
Ben altro dovremmo tirare fuori da noi stessi, per poter dire con onesta e orgogliosa fermezza: Io sono europeo, Io sono italiano, Io sono cristiano e moderno e occidentale, in modo che queste parole risuonino come nuove e potenti e inequivocabili, come un muro d’acciaio di fronte ad ogni violenza, come le falangi greche si opposero a Maratona all’assolutismo persiano.
Questo è il tempo della nostra conversione, della conversione dell’Occidente ai propri stessi principi, altrimenti anche: libertà, fraternità, e uguaglianza, saranno morte parole, che già infinite volte sono state utilizzate per schiavizzare popoli interi e imporre ingiustizie e stragi in tutto il pianeta, a partire proprio dalla rivoluzione francese e dall’arroganza della sua ragione totalitaria.
Dobbiamo cioè riscrivere la nostra storia per ridare al mondo un nuovo inizio, uscendo da questo impasto di risate isteriche e di pianti senza fine.
Marco Guzzi
AL DIO DELLA GIOVINEZZA(per rimanere giovani)
O Dio, fa’ che io sia del mio tempo e non della mia età.
Che non mi affezioni alle mie idee come un avaro al suo gruzzolo.
Aiutami a non prendermi troppo sul serio.
A sorridere dei miei successi come dei miei fiaschi.
Fammi guardare con simpatia a ciò che fanno gli altri, specialmente se tentano qualcosa cui io non avevo mai pensato,
oppure si avventurano in territori dove io non mi sono mai arrischiato.
Che sappia comprendere più che giudicare.
Apprezzare più che condannare.
Incoraggiare più che diffidare.
Signore, impedisci che faccia l’abitudine a me stesso.
Devo sorprendermi inedito.
Devo esplorarmi al di là dei confini abituali.
Devo obbligarmi, ogni giorno, a riconoscermi NUOVO.
A. Pronzato
“PRIMA NON ESISTEVO…”
Tu permetterai Dio onnipotente,
che io mi rivolga a te,
e che ti parli con tutta libertà;
io che sono solo terra e polvere,
e pure sono incatenato dal tuo amore.
PRIMA DI CONOSCERE TE,
NON ESISTEVO, ero infelice,
il senso della vita mi era ignoto
e nella mia ignoranza
il mio essere profondo mi sfuggiva.
Grazie alla tua misericordia,
ho cominciato ad esistere:
so ora senza ambiguità
che ho avuto l’esistenza dalla tua bontà.
So che tu, che non avevi bisogno che io esistessi, non mi hai dato la vita per mia sventura.Concedimi di adorare te, nostro Padre,e tuo Figlio con te;
di essere degno dello Spirito Santo
che procede da te per il Figlio unico. Amen”
(S. ILARIO DI POITIERS)
COME IL PELLICANO
… Leggi le parole di questo canto. C’E’ DENTRO TUTTO : IL NERO E IL BIANCO, LA SOFFERENZA E LA PACE, IL DESERTO DELL’ESILIO E L’INFINITO.
NEL DESERTO DELL’ESILIO E FRA LE SPINE
QUANDO IL MALE PESA E IL MONDO SEMBRA NERO
RESTA LI’ per tutti a dire
che NON è lontano e NON è chiuso il cielo ,
che PER TUTTI L’INFINITO HA UNA CAREZZA
CHE CI STRINGE AL CUORE E ASCIUGA IL NOSTRO PIANTO
Resta lì per tutti a dire
che nessuno mai sarà dimenticato
APRI come il pellicano
LE TUE ALI ALL’INFINITO
COME IN CROCE NELL’ ABBRACCIO
che s’allarga sul creato .
LASCIA come il pellicano
CHE IL TUO CUORE SIA SQUARCIATO .
NELLA SUA LA tua FERITA
sia sorgente della vita
LASCIA che ne venga IL SANGUE DEL PERDONO
L’ACQUA VIVA E L’ETERNO FATTO PANE
l’olio sopra le ferite
fuoco e sale di parole mai udite
C’E’ BUIO IN ME
Preghiera del mattino
(Dietrich Bonhoeffer, preghiera per i compagni di prigionia – Natale 1943)
C’E’ BUIO IN ME in te invece c’è luce;
sono solo, ma tu non m’abbandoni;
non ho coraggio, ma tu mi sei d’aiuto;
sono inquieto, ma in te c’è la pace;
c’è amarezza in me, in te pazienza;
non capisco le tue vie, ma
tu sai qual è la mia strada.
Tu conosci tutta l’infelicità degli uomini;
tu rimani accanto a me,
quando nessun uomo mi rimane accanto,
tu non mi dimentichi e mi cerchi,
tu vuoi che io ti riconosca
e mi volga a te.
Signore, odo il tuo richiamo e lo seguo,
aiutami! Signore, qualunque cosa rechi questo giorno, il tuo nome sia lodato!
Amen.
RICEVO E PASSO: PUO’ FARCI BENE, IN CERTI MOMENTI…
In una calda sera d’estate, un giovane si recò da un vecchio saggio ” Maestro come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello è quello che Dio mi chiede di fare?”
Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse. ” Una notte mi addormentai con il cuore turbato: anche io cercavo inutilmente una risposta a queste domande.
Poi feci un sogno: Sognai una bicicletta a due posti: una tandem.
E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare.
Ma poi avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti.
Acconsenti e da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Dio la rendeva più felice ed emozionante.
Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti? Capi che quando guidavo io, conoscevo la strada, era piuttosto noiosa e prevedibile. ma quando cominciò a guidare Lui, conosceva bellissime scorciatoie su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità.
Tutto quello che riuscivo a fare era tenermi in sella . Anche se sembrava una pazzia Lui mi diceva ” pedala pedala”.
Ogni tanto mi preoccupavo e diventavo ansioso e chiedevo”Signore ma dove mi stai portando?”Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia, non so come, cominciai a fidarmi.
Presto dimentico la mia vita noiosa ed entrai nell’avventura e quando dicevo “Signore ho paura….” Lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito un’ immensa serenità si sostituiva alla paura.
dapprima non mi fidavo di Lui al comando della mia vita. sto imparando a stare zitto e pedalare.
E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti lui si limita a sorridere e dice ” Non ti preoccupare , guido io, tu pedala”
Notte santa
Nella notte un vagito di bimbo
Squarciò il silenzio
Rimbalzò di colle in colle
Di monte in monte
Tutto spianò
la via che conduce a Dio raddrizzò.
Nel buio una luce di vita nuova
Annunciò la gioia.
Oh Madre Santa
che hai colto questo primo dire
tu che ti sei beata dei primi suoi sorrisi
Vergine purissima dimmi dei volti stupiti dei pastori
Del belare delle pecore madri
Del respiro caldo del bue e dell’asino.
Raccontami o madre di questo tuo bimbo
Nel quale hai adorato l’Altissimo.
Narrami del suo piangere dolce
col quale ti disse che aveva bisogno di te
del tuo seno per essere nutrito
delle tue braccia per essere accolto
del tuo cuore per essere amato.
Oh Madre,
lasciami ascoltare quel vagito
riempimi il cuore di stupore
mentre mi accosto al luogo sacro
e nel guardare quel Bimbo
io ripeta con te
mio Signore e mio Dio!
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Ancora vorrei colmo il cuore di stupore per questo Bimbo che ci è stato dato. “ci è stato dato un Figlio”; leggevo stamattina nelle lodi, questo bambino che è nostra pace. Ancora mi sorprendono queste parole, ancora cerco il senso per cambiare il cuore e decidermi ad essere: pace, una persona buona in mezzo ai miei fratelli.
Di qualunque entità siano le sofferenze piccole, grandi, insormontabili che ci attanagliano,
Signore illuminaci sempre quel tanto che basta per poter almeno intravvedere IN GESU’ “L’ARCOBALENO che ci fa da PONTE tra TERRA e CIELO” e che, PER QUESTO, NON SAREMO PERDUTI, MAI.
Sarebbe troppo bello se riuscissimo a scorgere
l’immagine di Gesù in tutte le persone che ogni
giorno incontriamo. Ancora più entusiasmante,se
ognuno di noi lo fosse realmente.In questo modo
immagino un mondo molto più umano ,solidale e
colorato.Gesù aiutaci a essere come Tu ci vuoi.
GRAZIE PER GLI AIUTI CHE CI OFFRI!
Ci si complica la vita , in mille pensieri, preoccupazioni umane, faticosi percorsi a volte costruiti dalla incapacità di guardare OLTRE le apparenze, e così vedere ostinatamente le cose, i fatti nel modo TROPPO…UMANO.
Forse… NON E’ POI COSI’ DIFFICILE” essere GENEROSI come quel tale che la bambina… “CIECA”, HA SCAMBIATO X… Gesù!
SEI TU GESU’?
Un gruppo di venditori furono invitati ad un convegno. Tutti avevano promesso alle proprie famiglie che sarebbero arrivati in tempo per la cena il venerdi sera. Il convegno terminó un pò più tardi del previsto, ed arrivarono in ritardo all’aereoporto. Entrarono tutti con i loro biglietti e portafogli, correndo tra i corridoi dell’aereoporto… All’improvviso, e senza volerlo, uno dei venditori inciampò in un banco che aveva un cesto di mele. Le mele caddero e si sparsero per terra . Senza trattenersi, nè guardando indietro, i venditori continuarono a correre, e riuscirono a salire sull’aereo.Tutti meno UNO. Quest’ultimo si trattenne, respirò a fondo, e sperimentò un sentimento di compassione per la padrona del banco di mele. Disse ai suoi amici di continuare senza di lui e chiese ad uno di loro che all’arrivo avvertisse sua moglie e le spiegasse che sarebbe arrivato con un altro volo un po’ più tardi, visto che non era sicuro di riuscire ad avvisarla in tempo. Dopo tornò al Terminal e si trovò con tutte le mele sparse a terra. La sorpresa fu enorme, quando si rese conto che la padrona delle mele era una bambina cieca.La trovò piangendo, con grandi lacrime che scorrevano sulle sue guance. Toccava il pavimento, cercando, invano, di raccogliere le mele, mentre moltitudini di persone passavano senza fermarsi; senza che a nessuno importasse nulla dell’accaduto. L’uomo inginocchiatosi con lei, mise le mele nella cesta e l’aiutò a montare di nuovo il banco. Mentre lo faceva, si rese conto che molte cadendo si erano rovinate. Le prese e le mise nella cesta. Quando terminó, tirò fuori il portafoglio e disse alla bambina: “Prendi, per favore, questi cento euro per il danno che abbiamo fatto”. “Tu stai bene?” Lei, sorridendo, annuì con la testa. Lui continuò dicendole:- “Spero di non aver rovinato la tua giornata”. Il venditore cominciò ad allontanarsi e la bambina gridò: – “Signore…” Lui si fermò e si girò a guardare i suoi occhi ciechi. Lei continuó: “SEI TU GESÙ…?”
Lui si fermò immobile, girandosi un pò di volte, prima di dirigersi per andare a prendere il volo, con questa domanda che gli bruciava e vibrava nell’anima:“SEI TU GESÙ?”
E a te, la gente, ti confonde con Gesù? Perchè è questo il nostro destino, non è così? Sarebbe così bello il mondo se tutti assomigliassimo sempre così tanto a Gesù al punto da non riuscire più a notarne la differenza. Cerchiamo allora, con tutte le nostre forze, di assomigliare sempre più a Gesù, in un mondo che è cieco davanti al suo Amore, alla sua Vita e alla sua Grazia, per la nostra felicità e per quella del nostro prossimo. Se decidiamo di conoscere Gesù, dovremmo vivere e agire come Lui. Vivere la sua parola ogni giorno.
Tu sei la pupilla dei suoi occhi, anche quando sei stato colpito per le cadute. Lui ha lasciato tutto e ha preso Te e me nel Calvario; e ha pagato la Nostra frutta Rovinata. Cominciamo a cercare di vivere come se già valessimo il prezzo che Lui ha pagato! Cominciamo oggi!
Positivamente sconvolgente la preghiera: “DAMMI Gesù”,
che capovolge tutte le richieste umane di qualunque genere, densità, profondità, altezza, sintetizzandole in un’UNICA ESSENZIALE RISPOSTA: GESU’!
Signore, illumina la cecità che vela gli occhi del nostro cuore incapace di TRASCENDENZA; sazialo di TE, risposta ad ogni nostra profonda inquietudine e fonte di ogni realtà.
DAMMI, GESU’…
Padre, dammi il dono più bello, più grande,
più prezioso che possiedi: Gesù!
Quando sono ammalato, dammi Gesù
perché egli è la Salute.
Quando mi sento triste, dammi Gesù
perché Egli è la Gioia.
Quando mi sento debole, dammi Gesù
perché Egli è la Forza.
Quando mi sento solo, dammi Gesù
perché Egli è l’Amico.
Quando mi sento legato, dammi Gesù
perché Egli è la Libertà.
Quando mi sento peccatore, dammi Gesù
perché Egli è il Salvatore.
Quando ho bisogno d’amore, dammi Gesù
perché Egli è l’Amore.
Quando ho bisogno di pane, dammi Gesù
perché Egli è il Pane di Vita.
Quando ho bisogno di denaro, dammi Gesù
perché Egli è la Ricchezza Infinita.
Padre, a qualsiasi mia richiesta rispondi con una sola parola, la tua Parola eterna: Gesù.
(DON SERAFINO FALVO)
Un’ora di Messa è intrisa di ETERNITA’!
Oggi ho balbettato il “Gloria” fin dalle prime righe perché non posso con disinvoltura
pronunciare:
“Ti LODIAMO… BENEDICIAMO… ADORIAMO… GLORIFICHIAMO… RENDIAMO GRAZIE” se restassero solo parole ripetute a memoria ma non corrispondenti con la VITA.
IL CUORE PIU’ BELLLO DEL MONDO : UN RATTOPPO DI FERITE E DI LACRIME .
C’era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno della vallata. Tutti quanti gliel’ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto. Erano tutti concordi nell’ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto , e più lo dicevano, più il giovane s’insuperbiva e si vantava …
All’improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse:
“Beh, a dire il vero.. il tuo cuore è molto meno bello del mio.”
Quando lo mostrò, aveva puntàti addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo. Certo, quel cuore batteva forte, ma ERA RICOPERTO DI CICATRICI . C’erano zone dalle quali erano stati asportàti dei pezzi e rimpiazzàti con altri, ma non combaciavano
bene – così il cuore risultava tutto bitorzoluto.
Per giunta, era pieno di GROSSI BUCHI DOVE MANCAVANO INTERI PEZZI .
Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com’era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere:
“Starai scherzando!”, disse. “Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre IL TUO E’ UN RATTOPPO DI FERITE E DI LACRIME.”
“Vero”, ammise il vecchio.
“Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio. Vedi, CIASCUNA FERITA RAPPRESENTA UNA PERSONA ALLA QUALE HO DONATO IL MIO AMORE : HO
STACCATO UN PEZZO DEL MIO CUORE E GLIEL’ HO DATO , E SPESSO NE HO RICEVUTO IN CAMBIO UN PEZZO DEL LORO , a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore. Ma, certo, ciò che dai non è
mai esattamente uguale a ciò che ricevi , e così ho qualche bitorzolo, a cui sono affezionato : ciascuno mi ricorda l’ AMORE CHE HO CONDIVISO .
Altre volte invece HO DATO VIA PEZZI DEL MIO CUORE A PERSONE CHE NON MI HANNO CORRISPOSTO : QUESTO TI SPIEGA LE VORAGINI . AMARE E’ RISCHIOSO , CERTO , MA PER QUANTO DOLOROSE SIANO QUESTE VORAGINI CHE RIMANGONO
APERTE NEL MIO CUORE , MI RICORDANO SEMPRE L’AMORE CHE PROVO ANCHE PER QUESTE PERSONE.. E CHISSA’ ? FORSE UN GIORNO RITORNERANNO , e
magari colmeranno LO SPAZIO CHE HO RISERVATO
PER LORO …. Comprendi, adesso, che cosa sia il VERO Amore ? la VERA bellezza ?”
Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto.
Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel’offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita
rimasta aperta nel cuore del giovane. Ci
entrava, ma non combaciava perfettamente, faceva un piccolo bitorzolo.
Il giovane guardò il suo cuore, che non era più “il cuore più bello del mondo”, eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché
l’amore del vecchio ora scorreva dentro di lui .
” PACE con noi stessi : PACE CON IL NOSTRO CUORE …. “
PREGHIERA DEL GIORNO
Sei oltre ogni cosa
O Tu, che sei oltre ogni cosa,
come chiamarti con un altro nome?
Quale inno può cantarti?
Nessuna intelligenza ti concepisce.
Solo Tu sei ineffabile;
tutto quel che si dice è uscito da Te.
Tutti gli esseri ti celebrano,
quelli che parlano e quelli che sono muti.
Il desiderio dell’universo, il gemito di tutti aspira a Te.
Tutto quel che esiste ti prega, e a Te,
ogni essere che sa leggere il tuo universo,
fa salire un inno di silenzio.
Tutto quanto resta, resta in Te solo,
il moto dell’universo si frange in Te.
Di tutti gli esseri Tu sei la fine, Tu sei unico.
Tu sei ciascuno e non sei nessuno.
Non sei un essere solo, non sei l’insieme.
Tu hai tutti i nomi. Come ti chiamerò?
Tu il solo che non si può nominare;
quale spirito celeste potrà scrutare
le nubi che velano il Cielo?
Abbi pietà, o Tu, che sei oltre ogni cosa;
come chiamarti con altro nome?
(SAN GREGORIO NAZIANZENO)
Leggo sopra: “Se anche noi credenti andiamo a MESSA ma poi non troviamo la forza di perdonarci”.
Oggi, primo giorno di un altro intero lungo/breve anno nel tempo, ho domandato a Gesù la consapevolezza della Messa, “luogo” dove trovare IL TESORO che celebra l’ETERNITA”!
Cari Amici, aspetto SEMPRE L’ANNO NUOVO per godermi questa splendida “storia” di due amici veri… CHE CI DICONO CHE LA PACE VERA, L’AMICIZIA VERA ESISTE…
UNA SOLA ANIMA IN DUE CORPI
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo.
Eravamo ad Atene, partiti dalla stessa patria, divisi, come il corso di un fiume, in diverse regioni per brama d’imparare, e di nuovo insieme, come per on accordo, ma in realtà per disposizione divina.
Allora non solo io mi sentivo preso da venerazione verso il mio grande Basilio per la serietà dei suoi costumi e per la maturità e saggezza dei suoi discorsi inducevo a fare altrettanto anche altri che ancora non lo conoscevano. Molti però già lo stimavano grandemente, avendolo ben conosciuto e ascoltato in precedenza. Che cosa ne seguiva? Che quasi lui solo, fra tutti coloro che per studio arrivavano ad Atene, era considerato fuori dell’ordine comune, avendo raggiunto una stima che lo metteva ben al di sopra dei semplici discepoli. Questo l’inizio della nostra amicizia; di qui l’incentivo al nostro stretto rapporto; così ci sentimmo presi da mutuo affetto. Quando, con il passare del tempo, ci manifestammo vicendevolmente le nostre intenzioni e capimmo che l’amore della sapienza era ciò che ambedue cercavamo, allora diventammo tutti e due l’uno per l’altro: compagni, commensali, fratelli. Aspiravamo a un medesimo bene e coltivavamo ogni giorno più fervidamente e intimamente il nostro comune ideale. Ci guidava la stessa ansia di sapere, cosa fra tutte eccitatrice d’invidia; eppure fra noi nessuna invidia, si apprezzava invece l’emulazione. Questa era la nostra gara: non chi fosse il primo, ma chi permettesse all’altro di esserlo.
Sembrava che avessimo un’unica anima in due corpi. Se non si deve assolutamente prestar fede a coloro che affermano che tutto è in tutti, a noi si deve credere senza esitazione, perché realmente l’uno era nell’altro e con l’altro. L’occupazione e la brama unica per ambedue era la virtù, e vivere tesi alle future speranze e comportarci come se fossimo esuli da questo mondo, prima ancora d’essere usciti dalla presente vita. Tale era il nostro sogno. Ecco perché indirizzavamo la nostra vita e la nostra condotta sulla via dei comandamenti divini e ci animavamo a vicenda all’amore della virtù. E non ci si addebiti a presunzione se dico che eravamo l’uno all’altro norma e regola per distinguere il bene dal male. E mentre altri ricevono i loro titoli dai genitori, o se li procurano essi stessi dalle attività e imprese della loro vita, per noi invece era grande realtà e grande onore essere e chiamarci cristiani.