* 8 MARZO 2014 : FESTA DELLA DONNA.
GRAZIE A TE, DONNA …
- Come verrà promosso il ruolo della donna nella Chiesa? « È vero che la donna può e deve essere più presente nei luoghi di decisione della Chiesa. Ma questa io la chiamerei una promozione di tipo funzionale. Solo così non si fa tanta strada.
- Bisogna piuttosto pensare che la Chiesa ha l’articolo femminile “la”: è femminile dalle origini. Il grande teologo Urs von Balthasar lavorò molto su questo tema: il principio mariano guida la Chiesa accanto a quello petrino.
- La Vergine Maria è più importante di qualsiasi vescovo e di qualsiasi apostolo. L’approfondimento teologale è in corso. Il cardinale Rylko, con il Consiglio dei Laici, sta lavorando in questa direzione con molte donne esperte di varie materie».
Al centro del piano di Dio sin dall’eternità c’è una donna…
Maria è l’inizio della stirpe umana dei credenti, l’inizio della Chiesa, la Madre della Chiesa.
Dio si interessa di lei fin dal suo concepimento. Ripetere le parole dell’Ave Maria non è un semplice esercizio devozionale, ma l’evocazione dei misteri che sconfiggono la nostra paura
e che illuminano la dignità della donna e dell’uomo,
il destino della donna e di ogni uomo a partire da Maria;
è la proclamazione di un avvenire di speranza per noi…
(Carlo Maria Martini)
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“Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di una esperienza unica…
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Grazie a te, donna-sposa che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono.
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Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità
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Grazie a te donna-lavoratrice, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità
Grazie a te, donna-consacrata che sull’esempio della più grande delle donne, la madre di Cristo, Verbo Incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio…Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna!
“Le donne ci aiutano a conoscere sempre di nuovo la Parola di Dio
non solo con l’intelletto, ma col cuore.” (Benedetto XVI)
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PROVERBI: Una donna perfetta chi potrà trovarla? … Ben superiore alle perle è il suo valore. In lei confida il cuore del marito e non verrà a mancargli il profitto. Essa gli dá felicità e non dispiacere per tutti i giorni della sua vita. Si alza quando ancora è notte e prepara il cibo alla sua famiglia e dá ordini alle sue domestiche. Apre le sue mani al misero, stende la mano al povero. Suo marito è stimato alle porte della città dove siede con gli anziani del paese. Apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c’è dottrina di bontà. Sorveglia andamento della casa; I suoi figli sorgono a proclamarla beata e suo marito a farne l’elogio: “Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!”. Fallace è la grazia e vana è la bellezza, ma la donna che teme Dio è da lodare. Datele del frutto delle sue mani e le sue stesse opere la lodino alle porte della città (Proverbi 31,1ss)
- GESU’: Donna, davvero grande è la tua fede! Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: “Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio”. Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: “Esaudiscila, vedi come ci grida dietro”. Ma egli rispose: “Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele”. Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: “Signore, aiutami!”. Ed egli rispose: “Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini”. “E` vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni”. Allora Gesù le replicò: “Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri”. E da quell’istante sua figlia fu guarita. (Mt 15,21)
- S. PAOLO: Vi raccomando Febe, nostra sorella…1. Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cencre: ricevetela nel Signore, come si conviene ai credenti, e assistetela in qualunque cosa abbia bisogno; anch’essa infatti ha protetto molti, e anche me stesso. Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili; salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa. Salutate Maria, che ha faticato molto per voi. Salutate Andronìco e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia; sono degli apostoli insigni che erano in Cristo gia prima di me. Salutate Trifèna e Trifòsa che hanno lavorato per il Signore. Salutate la carissima Pèrside che ha lavorato per il Signore. Salutate Rufo, questo eletto nel Signore, e la madre sua che è anche mia. Rm 16,1ss
2. Donna-madre, donna- sorella: Non essere aspro nel riprendere un anziano, ma esortalo come fosse tuo padre; i più giovani come fratelli; le donne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta purezza.(1Tm 5,1s)
- S. LUIGI ORIONE: Dio allontani dal suo spirito ogni nube di tristezza. Lettera a una signora scritta da S. Remo nell’ultimo giorno di vita : San Remo, 12 marzo 1940
Sono qui da tre giorni e va meglio. Grazie delle preghiere per la mia salute. Iddio rimeriti largamente. Prego per tutti i suoi Cari, Signora Contessa, e in particolare per Lei perché Iddio allontani dal suo spirito ogni nube di tristezza, e Le dia quella serenità di animo di cui una Mamma tanto abbisogna e nel caso suo per crescere sempre più nella luce della fede e forti nelle virtù cristiane le sue belle bimbe. Che Dio rinsaldi ogni giorno di più l’edificio religioso della sua vita, con la divina base della fede, com’è detto nelle Sacre Scritture che “il giusto vive di fede”. Ella, Signora Contessa, voglia dare ascolto a questo povero Sacerdote, che Le scrive: confidi grandemente nella bontà del Signore, nella grazia e misericordia di Gesù Cristo Nostro Signore; Poi, Signora Contessa, elevi ogni tanto il suo spirito a Dio, e dica a Lui: Signore voglio oggi e sempre riposare sul Tuo paterno cuore, e tra le braccia della Santa Chiesa Madre dei Santi e anche della mia fede e della mia anima. Si direbbe che il Signore ci voglia, in un certo senso, sempre bambini, sempre lieti, sereni. Santa Teresa diceva: “niente ti turbi”. Che predicone, Signora Contessa, che predicone! Meno male che siamo in Quaresima! Valga per tutte le volte che non Le ho risposto.La conforto dunque, e La ossequio, e La prego di porgere i miei ossequi, pieni di grato animo, a suo Marito. Invoco sulla Loro Casa la benedizione di Dio, e buona Pasqua! Don L. Orione Scr. 44,145
- DOCUMENTI:
+ LETTERA ALLE DONNE (G. PAOLO II)
+ IMPORTANZA DELLA DONNA NELLA VITA DEL SACERDOTE
- DONNA, PERCHE’ PIANGI? –Donne del Vangelo a colloquio con GESU’ (Libera rielaborazione)
Grazie Don Vincenzo,
speravo mi rispondesse subito…ne avevo proprio bisogno! Mio padre mi ha sempre insegnato nella vita ad avere speranza, coraggio nel cuore e tanta fede in Dio…e spero di non deluderlo mai.
Per ringraziarla ancora, le scrivo una poesia composta da mio padre…uno dei mille ricordi che abbiamo di lui…
Cristina
In memoria della Solenne Processione del SS: Crocifisso di S.Agata nell’anno del Grande Giubileo
(sera di Giovedì 14 settembre 2000)
Appeso al vecchio legno, crocefisso,
lontano, solo, sconsolato,
con quella croce troppo alta
all’improvviso sei sceso
verso terra, verso noi che,
laici e consacrati,
ti abbiamo afferrato, sostenuto, venerato,
portato a spalla d’uomo,
dalla Madonna di Loreto a Piazza Duomo.
Che emozione Signore sentirsi amati e perdonati,
che gioia poter far qualcosa per te
che fosse giusto, puro, dovuto,
senza incarico prima ricevuto.
Mentre ti porto, Tu mi porti,
mentre ti amo, Tu mi ami.
Ti amo Signore per la tua benevolenza,
cambia in essa la mia malevolenza.
Grazie perché nel Tuo amore, delicatamente,
mi mostri le mie mancanze
perché cambi definitivamente.
Grazie perché proprio quando mi vincono
i flutti della disperata solitudine,
mi afferri, mi sollevi, mi salvi e
mi dai la Tua beatitudine.
Mauro