PREPARIAMOCI ALLA PASQUA CON PAPA FRANCESCO
Costruire ponti …
- Uno dei titoli del Vescovo di Roma è Pontefice, cioè colui che costruisce ponti, con Dio e tra gli uomini. Desidero proprio che il dialogo tra noi aiuti a costruire ponti fra tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell’altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere ed abbracciare! Le mie stesse origini poi mi spingono a lavorare per edificare ponti. Infatti, come sapete la mia famiglia è di origini italiane; e così in me è sempre vivo questo dialogo tra luoghi e culture fra loro distanti, tra un capo del mondo e l’altro, oggi sempre più vicini, interdipendenti, bisognosi di incontrarsi e di creare spazi reali di autentica fraternità.
- In quest’opera è fondamentale anche il ruolo della religione. Non si possono, infatti, costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri. Per questo è importante intensificare il dialogo fra le varie religioni, penso anzitutto a quello con l’Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d’inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico. Ed è pure importante intensificare il confronto con i non credenti, affinché non prevalgano mai le differenze che separano e feriscono, ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli.
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La Chiesa cattolica è consapevole dell’importanza che ha la promozione dell’amicizia e del rispetto tra uomini e donne di diverse tradizioni religiose; Essa è ugualmente consapevole della responsabilità che tutti portiamo verso questo nostro mondo, verso l’intero creato, che dobbiamo amare.
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E noi possiamo fare molto per il bene di chi è più povero, di chi è debole e di chi soffre, per favorire la giustizia, per promuovere la riconciliazione, per costruire la pace.
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Ma, soprattutto, dobbiamo tenere viva nel mondo la sete dell’assoluto, non permettendo che prevalga una visione della persona umana ad una sola dimensione, secondo cui l’uomo si riduce a ciò che produce e a ciò che consuma: è questa una delle insidie più pericolose per il nostro tempo.
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Sappiamo quanta violenza abbia prodotto nella storia recente il tentativo di eliminare Dio e il divino dall’orizzonte dell’umanità, e avvertiamo il valore di testimoniare nelle nostre società l’originaria apertura alla trascendenza che è insita nel cuore dell’uomo. Cari amici, grazie ancora per la vostra presenza. A tutti vada il mio cordiale saluto.+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
19 MARZO : SOLENNITA’ DI S. GIUSEPPE
Santa e dolce dimora, dove Gesù fanciullo
nasconde la sua gloria!
Giuseppe addestra all’umile arte del falegname
il Figlio dell’Altissimo.
Accanto a lui Maria fa lieta la sua casa
di una limpida gioia.
La mano del Signore li guida e li protegge
nei giorni della prova.
O famiglia di Nazareth, esperta del soffrire,
dona al mondo la pace.
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IL FEDELE CUSTODE – San Bernardino da Siena, sacerdote – Egli fu scelto dall’eterno Padre come fedele custode dei suoi principali tesori, il Figlio suo e la sua sposa, e assolse questo incarico con la più grande assiduità. Perciò il Signore gli dice: Servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore (cfr. Mt 25, 21).
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Certamente Cristo non gli ha negato in cielo quella familiarità, quella riverenza e quell’altissima dignità che gli ha mostrato mentre viveva fra gli uomini, come figlio a suo padre, ma anzi l’ha portata al massimo della perfezione.
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Ricòrdati di noi, o beato Giuseppe, e intercedi presso il tuo Figlio putativo con la tua potente preghiera; ma rendici anche propizia la beatissima Vergine tua sposa, che è Madre di colui che con il Padre e lo Spirito Santo vive e regna nei secoli infiniti. Amen.
LA VOCAZIONE DEL CUSTODIRE
- La vocazione del custodire, però, non riguarda solamente noi cristiani, riguarda tutti. E’ il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo.
- E’ il custodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore.
- E’ l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori. E’ il vivere con sincerità le amicizie, che sono un reciproco custodirsi nella confidenza, nel rispetto e nel bene: siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!
- Custodire vuol dire vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza! il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza. Non dobbiamo avere timore della bontà, della tenerezza!
FESTA DEL PAPA’ GUARDANDO A …
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PAPA FRANCESCO CHE LAVA I PIEDI AI POVERI …
… CHE CI PARLA DI DIO PADRE MISERICORDIOSO:
- Fratelli e sorelle, buongiorno! Dopo il primo incontro di mercoledì scorso, oggi posso rivolgere di nuovo il mio saluto a tutti! E sono felice di farlo di domenica, nel giorno del Signore! Questo è bello è importante per noi cristiani: incontrarci di domenica, salutarci, parlarci come ora qui, nella piazza. Una piazza che, grazie ai media, ha le dimensioni del mondo.
- In questa quinta domenica di Quaresima, il Vangelo ci presenta l’episodio della donna adultera (cfr Gv 8,1-11), che Gesù salva dalla condanna a morte. Colpisce l’atteggiamento di Gesù: non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole di amore, di misericordia, che invitano alla conversione. “Neanche io ti condanno: va e d’ora in poi non peccare più!” (v. 11). Eh!, fratelli e sorelle, il volto di Dio è quello di un padre misericordioso, che sempre ha pazienza. Avete pensato voi alla pazienza di Dio, la pazienza che lui ha con ciascuno di noi? Quella è la sua misericordia. Sempre ha pazienza, pazienza con noi, ci comprende, ci attende, non si stanca di perdonarci se sappiamo tornare a lui con il cuore contrito. “Grande è la misericordia del Signore”, dice il Salmo.
- In questi giorni, ho potuto leggere un libro di un Cardinale – il Cardinale Kasper, un teologo in gamba, un buon teologo – sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene, quel libro, tanto bene … Il Cardinale Kasper diceva che sentire misericordia, questa parola cambia tutto. E’ il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza …
- Ricordiamo il profeta Isaia, che afferma che anche se i nostri peccati fossero rossi scarlatti, l’amore di Dio li renderà bianchi come la neve. E’ bello, quello della misericordia!
- Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci, mai! Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai! Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi.
- E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti. Invochiamo l’intercessione della Madonna che ha avuto tra le sue braccia la Misericordia di Dio fatta uomo.
UN PAPA…PAPA’ CHE AUGURA AI SUOI FIGLI…
Buona domenica e buon pranzo!
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- Camminare. «Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore» (Is 2,5). Questa è la prima cosa che Dio ha detto ad Abramo: Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile. Camminare: la nostra vita è un cammino e quando ci fermiamo, la cosa non va. Camminare sempre, in presenza del Signore, alla luce del Signore, cercando di vivere con quella irreprensibilità che Dio chiedeva ad Abramo, nella sua promessa.
- Edificare. Edificare la Chiesa. Si parla di pietre: le pietre hanno consistenza; ma pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo. Edificare la Chiesa, la Sposa di Cristo, su quella pietra angolare che è lo stesso Signore. Ecco un altro movimento della nostra vita: edificare.
- Confessare. Noi possiamo camminare quanto vogliamo, noi possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG assistenziale, ma non la Chiesa, Sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno dei palazzi di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza. Quando non si confessa Gesù Cristo, mi sovviene la frase di Léon Bloy: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”. Quando non si confessa Gesù Cristo, si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio.
- Camminare, edificare-costruire, confessare. Ma la cosa non è così facile, perché nel camminare, nel costruire, nel confessare, a volte ci sono scosse, ci sono movimenti che non sono proprio movimenti del cammino: sono movimenti che ci tirano indietro. Questo Vangelo prosegue con una situazione speciale. Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo.
- Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c’entra. Ti seguo con altre possibilità, senza la Croce. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo Vescovi, Preti, Cardinali, Papi, ma non discepoli del Signore. Io vorrei che tutti, dopo questi giorni di grazia, abbiamo il coraggio, proprio il coraggio, di camminare in presenza del Signore, con la Croce del Signore; di edificare la Chiesa sul sangue del Signore, che è versato sulla Croce; e di confessare l’unica gloria: Cristo Crocifisso. E così la Chiesa andrà avanti. Io auguro a tutti noi che lo Spirito Santo, per la preghiera della Madonna, nostra Madre, ci conceda questa grazia: camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso. Così sia.
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PAPA FRANCESCO:
“Pregate perché il Signore mi benedica”
Le su prime Parole di Padre e Fratello che sono un PROGRAMMA
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SEMPLICITA’… Fratelli e sorelle, buonasera!
Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui …
- DELICATEZZA VERSO IL SUO PREDECESSORE
Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.
- FRATELLANZA UNIVERSALE:
E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza.
- IMPEGNO PER L’EVANGELIZZAZIONE
Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!
- PREGHIERA IN SILENZIO
E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.[…]Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.
- DEVOZIONE A MARIA
Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma.
COME UN PAPA’… Buona notte e buon riposo!
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Ricevo questa bella Preghiera di Chiara Lubich e la partecipo a tutti gli amici perché possiamo trovare il Signore con questa GINNASTICA DELLA CROCE…
FU COSI’ CHE TI TROVAI…
Quando si parla d’amore, Signore,forse gli uomini pensano ad una cosa sempre uguale.
Ma quanto è vario l’amore! Ricordo che quando t’ho incontrato non mi preoccupavo d’amarti.
Forse perché eri Tu che mi hai incontrato
e Tu stesso pensavi a riempire il mio cuore.
Ricordo che alle volte ero tutta fiamma,
anche se il fardello della mia umanità mi dava noia e avevo l’impressione di trascinare il peso. Allora, già d’allora per grazia tua,
capivo un po’ chi ero io e chi Tu, e vedendo quella fiamma come un dono tuo. Poi mi hai indicato una via per trovarti.«Sotto la croce, sotto ogni croce – mi dicevi – ci sono io. Abbracciala e mi troverai». Me l’hai detto molte volte e non ricordo le argomentazioni che adducevi. So che mi hai convinta. Allora, al sopravvivere d’ogni dolore, pensavo a Te, e con volontà ti dicevo il mio sì… Ma la croce restava il buio che incupiva l’anima, lo strazio che la dilaniava, o altro… Quante sono le croci della vita! Ma Tu, più tardi, mi hai insegnato ad amarti nel fratello e allora,
incontrato il dolore, non mi fermavo ad esso, ma accettatolo, pensavo a chi mi stava accanto, dimentica di me, e dopo pochi istanti, tornata in me, trovavo il mio dolore dileguato. Così per anni e anni: ginnastica continua della croce, ascetica dell’amore.
Sono passate tante prove e Tu lo sai:
Tu che conti i capelli del mio capo, le hai annoverate nel tuo cuore. Ora l’amore è un altro: non è solo volontà. Lo sapevo che Dio è Amore, ma non lo credevo così. (Chiara Lubich)
In riferimento alla lettera “UN PADRE ALLA PROPRIA FIGLIA” mi torna alla mente 1 frase scritta da non so chi: <>.
Si incastra bene nel CUORE di quel papà “Riccardo”, che come tanti papà esprime in punta di piedi, da “LONTANO” (forse..troppo!) quasi timoroso, in una lettera …silenziosa, i propri sentimenti profondi MAI RIVELATI, CONSERVATI SEGRETAMENTE x lungo tempo, forse…troppo! Forse una figlia ha bisogno di un papà “indiscreto” che, se pur timoroso,abbia il coraggio di OSARE rivelare la tenerezza che una figlia brama (SEGRETAMENTE!. Commuove questo papà “Riccardo” che toccherà il cuore di tante figlie a cui viene svelato un “cuore di papà” che HA SAPUTO AMARE NEL SILENZIO, DA LONTANO, CON PERSEVERANZA…FINO ALLA FINE!
Cari amici, mi piace nella festa del PAPA’ fare gli auguri a tutti i papà con una bella lettera di un Papà alla sua figlia…
RICORDATI, CARA FIGLIA MIA…
LETTERA DI UN PADRE ALLA PROPRIA FIGLIA
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Oggi parliamo bene di un uomo che a un certo punto della sua vita NON ha preso una decisione e ha fatto comunque un figlio, o magari meglio per lui, una figlia, ed è a questa ragazza che vorrei parlare… Quando parliamo di quest’uomo dobbiamo considerare sempre il fatto che parliamo di un bambino che diventa ragazzo e poi uomo suo malgrado, ma non diventa mai adulto e tutte le cose della vita gli cadono addosso anche se lui non vorrebbe, perché sa di doverle affrontare senza sapere come.È quell’uomo che a volte non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo trovi sempre sulla poltrona con un giornale e ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell’uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere.
È quell’uomo del quale ti ricordi solo all’ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l’hai fatto apposta. Sappi che quell’uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c’entra niente.
È quell’uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre.
È un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrarti e darti un passaggio.
Tuo padre è quell’uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare. È quell’uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell’uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita. Tuo padre è quell’uomo che quando ti sposerai compierà l’ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all’altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano…
E ricordati, cara figlia mia, che se una volta, quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te. E troverai un uomo solo. Tuo padre. Riccardo –
caro amico mio
…I soldi non sono il problema della vita.Non dovrebbero esserlo.Servono per vivere e la misericordia e la carità dovrebbero indirizzarli verso chi ne ha bisogno: per mangiare; per vivere una vita dignitosa;Mi spiace sprecarli buttarli come mi spiace nasconderli sotto terra.Mi piace se servono a far felice qualcuno: non a comprare la sua felicità ma a restituire un poco di dignità. Quanto a me beh … non ho certo raggiunto la meta,… mi sforzo di correre…. So soltanto questo: corro verso la meta.un abbraccio
semplicemente T
Caro Don Vincenzo, ci terrei a riascoltare Giobbe e tentare di rispondere all’eterno quesito sulla sofferenza: ho la mamma in Ospedale per un problema cardiaco, per cui spero tanto di esserci se la cosa si risolve per il meglio.
Ha visto che bel Papa abbiamo? Ci siamo emozionati tutti quando lo hanno eletto e quando ha pronunciato il nome mio figlio Francesco è rimasto a bocca aperta per lo stupore.
Il nome è già un chiaro messaggio ed è segno che lo Spirito Santo sta facendo il suo lavoro. Il sup primo messaggio è stato che dobbiamo ripartire da Gesù Cristo. Tutti.
Più chiaro e semplice di così!
Buona giornata
A.M.
Papa Francesco…
* Ha origini piemontesi, come il nostro Santo;
* è argentino e sappiamo quanto don Orione e la sua Opera amassero e amano quella terra al punto che ora il cuore di don Orione è custodito laggiù;
* è molto vicino ai poveri e conosciamo come don Orione avesse fatto della sua vita una continua offerta di servizio per ogni sorte di povero nel quale vedeva brillare l’immagine di Dio;
* ama i giovani e la musica al punto di cercare di aiutare i ragazzi di strada per avviarli al mondo della musica, a formare delle piccole band per suonare insieme, così come don Orione amava la musica ed ha voluto la banda musicale che a Borgonovo ancora è viva e splendida espressione della fantasia del nostro grande uomo dal cuore senza confini;
* ama la Madonna, la ama e la prega davvero… e sappiamo bene quanto don Orione avesse a cuore la Madre di Dio;
* è un uomo molto spirituale che ha bisogno della preghiera per poter operare e servire l’uomo, la Chiesa, Dio come don Orione che serviva tutto il giorno e poi… si addormentava sull’altare… E nella sua ultima Buona notte disse: PREGATE PER ME ed io pregherò per voi e vi porterò con me sull’altare, tutti i giorni.
Quante analogie tra questi due Santi uomini e chissà quante ne scopriremo ancora.
Sento che ci sorprenderà questo “Dolce Cristo in terra”, questo… piccolo fratello di Francesco.
Ti abbraccio caro don Vincenzo.
Luca
Giovanni Paolo II riempiva le piazze e i raduni in ogni parte del mondo grazie al suo modo particolare di proporsi alla gente, anche nella sofferenza… un Compagno di viaggio nella vita di ciascuno.
Benedetto XVI sapeva parlare di Dio al nostro cuore con una profondità ed in maniera tale da farci rimanere incantati davanti a tanta bellezza ed intelligenza, doni che gli permettevano di avvicinarci nonostante la sua delicata timidezza… un Professore, serio, dal cuore buono.
Francesco… d’istinto, dopo 36 ore…
Sento che ci farà innamorare di Lui, di quel Cristo che rappresenta e del Santo del quale ha scelto il nome perché ci parlerà in maniera semplice, chiara, disarmante, spesso “a braccio”; ma soprattutto sento che ci parlerà attraverso tanti piccoli e grandi, semplici e significativi gesti spirituali e materiali, come ieri quando ha portato un mazzetto di fiori alla Madonna e poi è andato a pagare il conto dell’albergo…
Sarà grande, perché già lo è e si dimostrerà ciò che tanti cristiani, o meglio, tanti uomini stavano aspettando e avevano bisogno di ritrovare… un Maestro, in Parole ed Opere, un Esempio, l’Esempio.
Grazie Spirito Santo per avere illuminato i cuori dei Padri Cardinali.
Alla prima impressione del nuovo Vescovo della Chiesa di Roma, mi colpisce: * la SEMPLICITA’…con la quale immediatamente mette a proprio agio tutti, spezzando la tensione della “distanza”; *la DELICATEZZA…(virtù rara al giorno d’oggi) nei confronti del suo predecessore x il quale prega INSIEME al popolo di Dio a lui affidato; * lo SGUARDO…buono e generoso, che si preoccupa di arrivare ai cuori di tutti e di ciascuno; * il SILENZIO ORANTE…dentro il quale ha COINVOLTO TUTTI a pregare x lui, sembra quasi un discreto ma corposo INVITO a uno “STILE di preghiera” (direbbe d. Orione: “il silenzio schiude le sorgenti dell’anima, fa lavorare in noi il nostro spirito…”). Colpisce come in poche semplici parole abbia trasmesso la SOSTANZA…e, a mio parere, anche uno STILE…”ORA et LABORA”. * infine..l’augurio rassicurante di..buona notte e buon riposo..
Quale gioia ha saputo darci in poche semplici parole. Quale esempio di umiltà e di affido a Dio. E’ proprio un raggio di luce, una speranza radiosa di bene!
Quando il 12 c.m. ho sentito che iniziava il Conclave, il mio pensiero è corso a S. L. Orione; lui fedele alla S. Chiesa e al Papa con questa speciale consacrazione, non poteva essere miglior peroratore presso Dio, affinchè ci ottenesse un Pastore secondo il Suo cuore. Il cuore di Don Orione ha portato bene all’Argentina, già dalle prime parole si è sentita la Carità.Il Signore ci aiuti a servirlo e ad aiutarlo con la preghiera come ha chiesto Egli stesso. ciao d. Vincenzo, sono felice!
Viene spontaneo aspettare che ALTRI…al nostro posto fàcciano il compito che SPETTA A…NOI, quello di IMMERGERCI nella piscina quando “L’ACQUA SI AGITA”. E nel frattempo, mentre TITUBANTE, STA PER andarvi ma non ci va, “un altro scende”. Si tratterà, forse ogni volta, di un’altra ennesima e insieme IRRIPETIBILE OCCASIONE PERDUTA del “passaggio di Gesù” nella vita concreta, ordinarissima di ciascuno?! Ma nel preciso momento in cui ASCOLTA ACCOGLIE Gesù che parla A LUI, IN QUELL’ISTANTE quell’uomo …GUARì. La PRESE la sua “barella”, e COMINCIò a…CAMMINARE. Interessanti le due immagini di Gesù e il paralitico PRIMA della guarigione il “malato” è ACCASCIATO sulle sue sofferenze; si vede Gesù CURVO SU DI LUI che con la mano lo invita ad alzarsi ; DOPO..la guarigione, “l’ex paralitico” è con la “barella” SULLE SPALLE IN…PIEDI, DAVANTI a..Gesù con sguardo e mano benedicenti.
A proposito di “CATENE SPEZZATE”…mi torna alla mente qualche frammento in 1 libro di I. CALVINO che, non so in quale contesto, scrive così: “In un’epoca e in un paese in cui tutti si FANNO IN QUATTRO x PROCLAMARE OPINIONI e GIUDIZI, il sig. Palombari ha preso l’abitudine di MORDERSI LA LINGUA TRE VOLTE, PRIMA DI FARE QUALSIASI AFFERMAZIONE. Se AL TERZO..MORSO di lingua è ANCORA CONVINTO della cosa che stava x dire, la dice, se no…sta zitto; DI FATTO, PASSA SETTIMANE e MESI INTERI IN…SILENZIO.”; Gesù, che TACEVA… lungo il calvario, spezza le catene di tanta disinvolta …superficialità.
Oggi il Vangelo ci raconta la guarigione d’una bambina malata, secondo segno che Gesu compie a Cana.E ci fara bene questa meditazione.
L’evento Pasquale di morte-resurrezione ne ha già segnato l’inizio. Un capitale deposto nelle nostre mani perché ne facciamo fruttificare sia a livello personale che sociale. Oggi sta a noi rimboccarci le maniche perché sulle macerie di una sociétà che presenta tutti i segni del decadimento, possa farsi strada la novità, proprio come una pianticella che spacca l’asfalto per gridare il trionfo della vita.
Per il cristiano non c’è spazio per tristezza e lo scoraggiamento: la vita ha vinto la morte e noi corriamo verso la pienezza dei cieli e della terre, prorompenti della novità che Cristo vi ha comunque immesso.
Il buio dell’ora presente non deve farci dimenticare questa consolante certezza, anzi deve renderci maggiormente impegnato per affrettare la manifestazione di questa gioiosa novità.
In comunione
Sr M. Justine
.. a volte succede di sentirci intrappolati in cose che ci sembrano grandi e nelle nostre strappate e brutte “impalcature”.. intrappolati da chi ci stà intorno e dal nostro continuare a “farci carico” di chi nemmeno più ci vuole ..a volte , semplicemente , ci sentiamo un pò svuotati delle nostre energie o tocchiamo con mano la nostra poca forza . E apparentemente dobbiamo “fare finta di niente” ..ma di fondo nel sapere che altri ci vogliono bene e nel credere e sentire anche solo per un momento LO SGUARDO “SUO” SU DI NOI, troviamo il Riposo , la Forza e la Spinta in Avanti che cerchiamo .
Di questa pagina del figliol prodigo cosa fermo oggi ?? Lo sguardo del ” papà ” ..e mi sembra che dentro ci sia così tanto, così TUTTO CIO’ DI CUI ABBIAMO BISOGNO !!
Carissimo DV,
Non x oggi…e neanke xkè voglio ricevere gli auguri + inutili..
Semplicemente xkè da stamani, ho letto e sentito tante di quelle volte la parola DONNA-DONNA…, e ho pensato ke su queste 5 sillabe, oggi ripetute a vanvera , fosse giusto tirare fuori, 1 proprio pensiero, 1 senso. 1 riflessione. 1 pò+… UTILE!
E mi piace passarla a tutte le persone a me care. Il mio pensiero, non va alle donne -grandi- xkè indiscutibili, straordinarie, importanti.., ma a quelle silenziose…picole, piccole come… ce ne sono TANTE! Impariamo a riconoscerle, sono così tanto vicino a noi in ogni piccolo momento della giornata…solo ke nn vengono considerate xkè viste (o non viste..) profondamente diverse.:Diverse.. perchè i loro desideri non sono quelli di tutte le altre.Diverse perché non si esprimono come tutte le altre, talvolta considerate primitive..Diverse perché desiderano andare in posti diversi da tutte le altre.Diverse perché non pensano e non sentono come tutte le altre.Diverse perchè sanno urlare ciò che è giusto in silenzio e sanno dire cose importanti sottovoce.Queste donne si sentono così diverse da pensare perfino, di essere.. sbagliate. Ma non si abbattono..e x questo sono FORTI….!E lo sono ancora di più quando 1 VOCE..dentro di loro, parla e dice
“Segui un’altra strada..,questa è la TUA STRADA!Quella voce, non si vede…non si mostra, ma ha il potere grandissimo di donare 1 forza che nei momenti + difficili, le donne sanno tirare fuori… e cercare dove nessuno cerca.., e a sperare dove nessuno spera.., e ad amare dove e come nessuno ama…più di loro, come mogli, madre, figlie, nonne…maestre.. suore e volontarie.., e TUTTE LE DONNE.E’ tutto questo, a renderle diverse…, SPECIALI..le Donne! saluti cari.P. M.
Carissimo D.V.,
innanzitutto, GRAZIE per il modo con cui ricordi il giorno dedicato alle donne!
Oggi nel mio paese, il Sacerdote responsabile della catechesi -il vice parroco- ha animato la via crucis per i bambini, i loro genitori e catechisti.
Si è svolta nella piazza del paese ed è riuscito a coinvolgere tutti. Si è conclusa in chiesa (solo l’ultima stazione). La chiesa era strapiena: mai con tanti bimbi!
Un’ esperienza davvero bella!
E a casa….a quest’ora, dopo aver letto il sito di S.Biagio, ho trovato su internet la Via Crucis che ti allego.
Mi è sembrata una bella idea quella di preparare una Via Crucis al femminile: oggi, Venerdì di Quaresima e giorno dedicato alle donne.
Buona notte
un grazie di cuore a Sr. M. Justine (Madagascar) del bel pensiero. Oggi “festa della donna” cari auguri a TUTTE LE DONNE DEL MONDO di buon cammino quaresimale, attingendo spunti di ricchezza spirituale dai “PANINI DI SAN BIAGIO” che sono INIEZIONI di VITAMINE “dalla A alla Zeta” prescritte dal…Medico Dio: VITAMINE: A Amore alla Parola; B Balsamo di vita; C: Carità operosa; D Dono di Dio; E Evangelizzante; F Fortezza nella prova; G Gratuità del dono; H: Hura (che significa Paradiso in etimologia slava; I Impronta di Gesù; L Luminosità; M Misericordia di Dio; N Nave che solca i mari nel mondo per annunciare la Parola; O Obbedienza fiduciosa; P Ponte tra terra e Cielo; Q Quiete dello spirito; R Rassicurante; S Speranza, Sicurezza di buon cammino con Gesù; T Trascendente; U Universale; V Vitale Vulcano “vitaminico”; Z Zampillante di “acqua viva”. Da una preghiera su un “vecchio” attualissimo “foglietto” stampato da dv: “Vegli Maria, regina dell’amore, sulle DONNE e sulla LORO MISSIONE AL SERVIZIO DELL’UMANITA’, della PACE e della DIFFUSIONE DEL REGNO di DIO”.
A proposito di ogni creatura che prega, compresi animali domestici e feroci, questo fatto rimanda al cantico del Deuteronomio che la chiesa prega unanime nella domenica di ogni prima settimana del salterio, e dice: “…benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore. Benedite, mostri marini, UCCELLI tutti dell’aria… animali tutti, SELVAGGI e DOMESTICI…il Signore.” Colpisce il FATTO che Gesù STESSO, uomo/Dio..abbia pregato! p.Andrea Gasparino nel noto libro intitolato “il cammino della preghiera” scrisse: “…Devo farmi UN…ABITO DI PREGHIERA, abito che si RADICA IN ME”
Ma come sei brava Marina, certo un canto adatto proprio a questa tema quello. Novonjenao ka afaka afaka tokoa, Andriamanitra mahery ianao, ka matoky anao izahay….
E’ vero Lui solo ha spezzato le nostre catene, lasciamoGli fare e saremo liberi. Buon cammino quaresimale
Agli amici malgasci (che scuseranno qualche errore di ortografia): “Mamiko indrindra ianao ry Tompo-ò, fa ianao no fialofako, novongy anao ka afaka tokoe, taminy fatorako. Andriamanitra mahery anao…ka fatoky anao zhahay..anao fiderana Masina…ecc” a tutti buon cammino quaresimale per giungere rinnovati alla Pasqua di Resurrezione che…”CI LIBERA” e…”SPEZZA LE NOSTRE CATENE”! Perdonino gli amici che non hanno potuto decifrare la grafia, si tratta di un bel CANTO MALGASCIO!
Potesse l’uomo avere la capacità di trascendere tutte le cose e, con “SGUARDO OLTRE”, ricavarne BELLEZZA e poesia calate nella CONCRETEZZA dei FATTI ORDINARI, nel BURRASCOSO corso d’acqua che TAGLIA IN DUE FEDE e UMANO(VITA)! Gesù “spezza le catene” dell’astigmatismo nell’uomo
Ciao Don Vicenzo,
sai che oggi vuole condividere qualche cosa di bello. Mi trovavo per la visita in una delle nostra comunita. sono stata li per la santa Messa domenicale, ma quanta gente, piena la chiesa, in cortile ancora piu di 200 persone. Sono entrata cercando un posticino eho trovato dentro, ma quanti bambini vedevo. Allora ho capito che c’era la preparazione del battesimo. Ma sai sono 106 bambini riceverano battesimo a Pasqua che bello.
E stato momento meravigiosa quella preghiera, si Gesu sta spezzando le catene, a tutti.
Buon lavoro.
M. Justine
Gli “uccelli rapaci”calarono su quei cadaveri, MA ABRAM….LI SCACCIò. Mentre il SOLE STAVA X TRAMONTARE scese un TORPORE SU Abram. ED ECCO…TERRORE e OSCURITà LO ASSALIRONO: !Quando TRAMONTATO il sole si era fatto BUIO FITTO…ecco un BRACIERE FUMANTE e una FIACCOLA ARDENTE… “In Gesù,nostra luce, sono spezzate le nostre…catene”
Ciao don Vincenzo!
Sono Paola da Genova Ho ricevuto il tuo sms Ti porto sempre nel cuore.
Il Signore ha benedetto me e Giorgio con un’altra bambina e scoppiamo di felicità nel Signore!Ti allego la foto delle nostre e Sue creature… la grande è Sara Maria (5 anni) e la piccola è Chiara Maria (10 mesi).
Lodando il Signore per le Sue meraviglie, ti mando un forte abbraccio.
Buon lavoro a San Biagio.
Paola