25 GENNAIO: “CONVERSIONE” DI S. PAOLO
Il 25 Gennaio, la Chiesa celebra la “CONVERSIONE” DI S. PAOLO. Occasione propizia per rivisitare questa figura fondamentale della fede cristiana. “Il primo dopo L’UNICO” – Lo facciamo guidati da S. Luigi Orione che, secondo la feliceespressione di Giov. Paolo II, “ebbe la tempra e il cuore dell’apostolo Paolo”
- DAGLI ATTI DEGLI APOSTOLI 9,3ss … E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Saulo allora si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
- – TEMPRA E CUORE DELL’APOSTOLO PAOLO
“Don Orione ebbe la tempra e il cuore dell’Apostolo Paolo,
tenero e sensibile fino alle lacrime, infaticabile e coraggioso fino all’ardimento,
tenace e dinamico fino all’eroismo. Mirabile è Dio nei suoi santi”
(Giovanni Paolo II)
- – IL LORO “GRANDE SEGRETO”
1. Avevano un Rapporto vitale con Cristo
“Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me (Gal 2,20) |
“Le mie regole voi non le conoscete, ma voi conoscete la mia vita …Un cuore senza confini perché dilatato dalla carità del mio Dio Gesù crocifisso.” (Scr.102,32) |
2. Un’esperienza d’amore ha segnato la loro vita
“Una notte in visione il Signore disse a Paolo: “Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, perché io sono con te, nessuno cercherà di farti del male” (At 18,9s). | “Era una sera, quando sono entrato nella chiesuola del mio paese e posi la testa ai piedi di quel vecchio Crocifisso, che è là, entrando, quando: Gesù è con te! mormorò vicino al mio cuore il Signore: sono qui ad amarti per tutti! (Scr.69,211) |
3. Lo Zelo apostolico li divorava
Pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo (1Cor.9,22s). | “ Nel nome della Divina Provvidenza, ho aperto le braccia e il cuore a sani e ad ammalati, di ogni età, di ogni religione, di ogni nazionalità: a tutti avrei voluto dare, col pane del corpo, il divino balsamo della fede. (Let.II,463) |
– UN PROGRAMMA DI VITA: Vorrei farmi cibo spirituale per i miei fratelli che hanno fame e sete di verità e di Dio; vorrei vestire di Dio gli ignudi, dare la luce di Dio ai ciechi, aprire i cuori alle innumerevoli miserie umane e farmi servo dei servi distribuendo la mia vita ai più indigenti e derelitti; vorrei diventare lo stolto di Cristo e vivere e morire della stoltezza della carità per i miei fratelli! Amare sempre e dare la vita cantando l’Amore! Diventare un uomo buono tra i miei fratelli; abbassare, stendere sempre le mani e il cuore a raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare, perché in Dio diventino le forze di Dio e grandezza di Dio. (036PG)
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…E noi che possiamo fare nel nostro piccolo per imitarli un pò?
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– SUSSIDI PER L’APPROFONDIMENTO
Caro Dv,
la conversione dei cuori è qualcosa che può avvenire come a San Paolo, fulminea, oppure lentamente, con la pazienza che solo il Signore sa avere per noi povere e smarrite pecorelle…
Così ho trovato questa preghiera che ho fatta mia in una immaginetta niente meno che del 1942 e desidero condividerla.
Perchè la conversione è una fatica, un cammino di tutta la vita… e cosa faremmo noi, se non avessimo accanto qualcuno che ci prende per mano e ci accompagna?
Così, buon cammino… ringraziando il Signore per la sua misericordia e la grazia del perdono, che riceviamo attraverso i suoi sacerdoti.
Preghiera per il proprio Confessore
O mio Dio,
poiché nella Tua paterna sollecitudine
mi hai dato a custodia e a guida
un così degno Tuo ministro,
concedimi ancora la grazia
di mettere in pratica i suoi saggi consigli, così che riesca ad acquistare
tutte quelle virtù che
per la Tua gloria e per la mia salvezza
devono risplendere in me.
Per lui Ti chiedo,
o Signore,
la carità più ardente,
lo zelo più illuminato,
la santità più sublime
e la consolazione ineffabile
di ricondurre al tuo amorosissimo Cuore
una schiera immensa di anime
che Ti lodino,
Ti benedicano,
Ti amino
e che formino per sempre
nel bel Paradiso
la sua gloriosa corona.
Così sia.
Quante volte Dio ci ha “disarcionato”, eppure non siamo ricorsi a Lui. Paolo era colto, timorato, irruento e ardimentoso, Gesù chiamandolo non lo ha stravolto, ma ha volto a Suo beneficio tutto ciò che era Paolo. Mi fa pensare il fatto di come Paolo risponda al richiamo di Gesù.
– Chi sei, o Signore!
Perchè risponde cosi, perchè lo chiama “Signore”?
Questa risposta è splendida detta da un israelita.
Io sono convinta che Gesù ha tante chiamate; perchè tante sono le esigenze del mondo, ad ognuno da il suo compito, suo nel senso secondo la sua indole, il suo carattere. Questa è anche la varietà delle santità. Penso sia sbagliato guardare i santi come se noi fossimo immuni da questa chiamata, quando ci troviamo nella prova, abbiamo mai fatto l’esperienza di rivolgerci a Dio?
Non è forse vero che gli avvenimenti ci trasformano e che, secondo la nostra risposta noi diveniamo migliori o, peggiori?
Io credo che dobbiamo fare attenzione a ciò che ci accade ogni giorno, dire anche noi come Paolo: Chi sei, o Signore? Cioè insegnami , io non ti conosco, ma desidero capire, apri i miei occhi e il mio cuore. Sono certa che sarebbero molte le persone che si troverebbero coinvolte in prima persona da Gesù.