* LA SPERANZA RISORGE: IL ROSARIO CON IL BEATO G. PAOLO II
31 Maggio Festa della Visitazione
In questi giorni di Maggio con diversi gruppi di fidanzati e sposi abbiamo meditato sul Cantico dei cantici… mi è venuto spontaneo un paragone tra la Sposa del cantico e Maria. Ve lo propongo l’ultimo giorno del mese di Maggio come implicito invito ad essere pronti e generosi nel rispondere agli inviti del Signore…
- I – Somiglianza: di tutte due si celebra la singolare bellezza
A) LA SPOSA: Quanto sei bella e quanto sei graziosa, o amore, figlia di delizie!Tutta bella sei tu, amata mia, e in te non vi è difetto. Vieni dal Libano, o sposa,vieni dal Libano, vieni! Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, mia sposa, tu mi hai rapito il cuore …Io sono per il mio diletto e la sua brama è verso di me.
B) MARIA: la Chiesa da secoli ha applicato a Maria in modo eccelso la bellezza attribuita alla sposa del cantico. Si pensi al Tota pulchra
- TUTTA BELLA SEI, MARIA, e nessuna macchia è in te, tu la gloria di Gerusalemme, tu letizia d’Israel. Tu l’onore del popolo nostro, o Maria, o Maria. Tu avvocata dei peccatori, o Maria, o Maria. Vergine prudentissima, Madre clementissima, prega e intercedi per noi presso il tuo Figlio Gesù.
- II – DIFFERENZE: pigrizia della sposa…prontezza di Maria
La sposa del cantico in vari momenti mostra tutte le sue debolezze e pigrizie nel rispondere agli inviti dello Sposo… Maria invece è sempre pronta a dire il suo ECCOMI…Prima a Dio e poi ai fratelli nel bisogno (Visitazione – nozze di cana…) Portando sempre aiuto, gioia…Portando Gesù!
- A – La sposa Un rumore! E` il mio diletto che bussa: “Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia; perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne”. ……… “Mi sono tolta la veste; come indossarla ancora? Mi sono lavata i piedi; come ancora sporcarli?”. Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio e un fremito mi ha sconvolta. Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani stillavano mirra, fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello. Ho aperto allora al mio diletto, ma il mio diletto già se n’era andato, era scomparso.Io venni meno, per la sua scomparsa. L’ho cercato, ma non l’ho trovato, l’ho chiamato, ma non m’ha risposto.
- B- MARIA: – all’annunciazione: Eccomi, sono la serva del Signore… avvenga per me secondo la tua parola
- – alla visitazione: In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
L’ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva. *
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente *
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
SEI BENEDETTA, O MARIA!
O Maria, Madre del Figlio eterno, nato dal Tuo seno verginale,
Tu sei benedetta e piena di grazia! Hai ricevuto l’abbondanza della Vita
come nessun altro tra i discendenti di Adamo ed Eva.
Come la più fedele tra coloro che “ascoltano la parola di Dio”,
non solo hai serbato e meditato questo mistero nel Tuo cuore,
ma lo hai osservato nel Tuo corpo e lo hai nutrito con l’amore generoso
di cui hai circondato Gesù per tutta la Sua vita terrena.
Quale Madre della Chiesa,
ci guidi ancora dal Tuo posto nel cielo e intercedi per noi.
Ci conduci a Cristo, “ la Via, la Verità e la Vita”
e ci aiuti a crescere in santità vincendo il peccato.
Il Signore ha fatto grandi cose per Te!
Il Signore ha fatto grandi cose per noi!
Alleluia. Amen.
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
PREGHIAMO L’AVE MARIA
Con il Cuore di Don Orione
- AVE MARIA, PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE E’ CON TE
D.Orione: “E’ Dio che la fece grande perché la vide umilissima e la fece sì grande, piena di grazia, tutta pura e immacolata perché la scelse per madre” –
Insegnaci, Maria, a dire di “SI” al Signore!
- TU SEI BENEDETTA FRA LE DONNE
D. Orione: “ E quando le parole di Elisabetta le faranno sentire la sua grande dignità di madre di Dio, allora il suo pensiero si eleverà per benedire Lui solo: magnificat anima mea Dominum”
- Aiutaci, Maria, a dire “SI” al fratello nel bisogno!
-
BENEDETTO E’ IL FRUTTO DEL TUO SENO GESU’
D. Orione: “ I Pastori cercarono Gesù e lo trovarono nelle braccia di Maria… E noi, poveri peccatori, dove troveremo noi ancora e sempre Gesù? Lo ritroveremo e lo adoreremo tra le braccia e sul cuore di Maria”
- SANTA MARIA, MADRE DI DIO
D. Orione: “ Ai piedi della culla di Gesù e ai piedi della croce di Gesù, troviamo Maria, madre di Dio; come non sentire palpiti per Maria? O lacerare le pagine del Vangelo, o cadere in ginocchio a venerarla”
Insegnaci, Maria, a pregare con amore di figli!
- PREGA PER NOI PECCATORI, ADESSO…
D. Orione: “ Dacci, o Maria un cuore grande e magnanimo che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lacrime. Fa che siamo veramente quali ci vuoi, i padri dei poveri…”
Maria, aiutaci a dare speranza a chi soffre!
- E NELL’ORA DELLA NOSTRA MORTE. AMEN!
D. Orione: “E poi…E poi il santo Paradiso! Vicini a te, Maria: sempre con Gesù, sempre con te, seduti ai tuoi piedi, o madre nostra. In Paradiso, in Paradiso! La nostra madre ci aspetta, ci vuole in Paradiso. E sarà presto!”
Maria, insegnaci, a guardare alla Meta che ci attende!
PADRE NOSTRO…AVE MARIA…GLORIA…
Preghiamo
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
QUINTO MISTERO DELLA GLORIA
Glorificazione di Maria
CANTIAMO: Regina dei santi * t’elesse il Signor recinse il tuo capo * di gloria ed onor. AVE…
“Vidi la città santa, la nuova Gerusalemme scendere dal cielo, da Dio,
pronta come sposa adorna per il suo sposo…
In essa non ci sarà più né morte, né lutto, né lamento.
Dio tergerà ogni lacrima dagli occhi dei suoi figli” (Ap.21)
- CONTEMPLIAMO GESU’ e la gioia eterna di tutti i santi nella casa del Padre, che ci ha amati, del Figlio che ci ha redenti, dello Spirito che ci ha santificati …E’ LA SPERANZA DELLA CASA DEL PADRE!
- SANT’AGOSTINO L’alleluia pasquale
Il tempo che precede la Pasqua raffigura la tribolazione nella quale ci troviamo; invece quello che segue la Pasqua, rappresenta la beatitudine che godremo. Per questo trascorriamo il primo tempo in digiuni e preghiere. L’altro, invece, dopo la fine dei digiuni lo celebriamo nella lode. Ecco perché cantiamo: alleluia. Per questo, fratelli, vi esortiamo a lodare Dio; ed è questo che noi tutti diciamo a noi stessi quando proclamiamo: alleluia. Lodate il Signore, tu dici a un altro. E l’altro replica a te la stessa cosa. Impegnatevi a lodare con tutto il vostro essere: cioè non solo la vostra lingua e la vostra voce lodino Dio, ma anche la vostra coscienza, la vostra vita, le vostre azioni. Noi lodiamo il Signore in chiesa quando ci raduniamo. Al momento in cui ciascuno ritorna alle proprie occupazioni, quasi cessa di lodare Dio. Non bisogna invece smettere di vivere bene e di lodare sempre Dio. BADA CHE TRALASCI DI LODARE DIO QUANDO TI ALLONTANI DALLA GIUSTIZIA E DA CIÒ CHE A LUI PIACE. INFATTI SE NON TI ALLONTANI MAI DALLA VITA ONESTA, LA TUA LINGUA TACE, MA LA TUA VITA GRIDA E L’ORECCHIO DI DIO È VICINO AL TUO CUORE. LE NOSTRE ORECCHIE SENTONO LE NOSTRI VOCI, LE ORECCHIE DI DIO SI APRONO AI NOSTRI PENSIERI. - CON DON ORIONE Dacci, Maria, un animo grande, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime. E poi… e poi il santo Paradiso. Vicini a Te, Maria: sempre con Gesù, sempre con Te, seduti ai tuoi piedi, o Madre nostra, in Paradiso, in Paradiso!
- GRAZIE, SIGNORE GESU’ perchè saremo sempre con Te e non avremo più paura di perderti. E ciascuno avrà da Te la sua LODE. E canteremo in eterno la tua gloria: BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE!
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
REGINA E MADRE DI MISERICORDIA
Noi ti invochiamo fiduciosi, Maria,
per i popoli oppressi e per le vittime dell’umana ingiustizia; per chi muore di fame
e per chi è privato della libertà, o impedito nella pratica della propria fede.
Ti invochiamo per la pace nel mondo; per chi da sempre ha conosciuto
la fatica e il dolore, ma fidando in Dio non ha smarrito mai il coraggio e la speranza.
Maria,discepola del Tuo figlio Gesù, insegnaci a portare la Croce;
insegnaci ad amare quella Croce che dalla carne e dal mondo
viene messa sulle spalle di chi cerca la pace e la giustizia.
Maria, Regina e Madre di misericordia,
dischiudi a quanti sentono venir meno le forze, sotto il peso della croce,
l’orizzonte dell’Alleluia Pasquale.
ANDRO’ A VEDERLA UN DI’
- 1. Andrò a vederla un dì, in cielo patria mia, andrò a veder Maria, mia gioia e mio amor.
Rit. Al cielo, al cielo, al ciel! - 2. Andrò a vederla un dì, è il grido di speranza, che infondemi costanza nel viaggio e fra i dolor. Rit.
QUARTO MISTERO GLORIOSO
Assunzione di Maria al cielo
“L’ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE…
Ha fatto in me cose grandi colui che è potente
e santo è il suo nome” (Lc. 1)
CANTIAMO: Incielo assunta * accanto a Gesù, tu veglia e proteggi .* i figli quaggiù. Ave…
CONTEMPLIAMO GESU’ che accoglie accanto a sé Maria in tutta la sua realtà corporea e spirituale … E’ LA SPERANZA DELLA VITTORIA SULLA MORTE…
GRAZIE, SIGNORE GESU’ perchè in MARIA, un corpo di donna, è stato già glorificato e reso simile al tuo corpo GLORIOSO di FIGLIO di DIO. Grazie perché ORA possiamo anche noi dire con fiducia: ASPETTO LA RISURREZIONE DEI MORTI… BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE !
CON DON ORIONE: O Vergine Madre, ricordati di noi, parla al Tuo Divin Figlio per noi peccatori; per noi offri le Tue lacrime, o santa Madre del Signore! Che questo Tuo povero figlio, sia in vita, in morte, il pazzo della carità, l’inebriato della Croce e del’ Sangue di Cristo Crocefisso.
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
TI SENTIAMO VICINA , O MARIA,
volgiamo lo sguardo verso Te, “Piena di grazia”,
Vergine che ci indichi il cielo, la méta a cui siamo tutti incamminati.
Tu, ai piedi della Croce, quando sembrava che trionfasse la morte,
hai “creduto nell’adempimento delle parole del Signore”
ed hai accolto la promessa della Resurrezione.
TI SENTIAMO VICINA, MADRE DEI REDENTI
che insegni a superare ogni turbamento;
che conforti il popolo di Dio nella quotidiana lotta contro il “pincipe di questo mondo”
pronto a sradicare dai cuori il senso di gratitudine e di rispetto
per l’originale e straordinario dono divino che è la vita dell’uomo.
Tu ci precedi, Vergine celeste, nel nostro pellegrinaggio di fede.
Sostieni, o Maria, la nostra speranza; incoraggia la Chiesa a proseguire
sulla via della fedeltà al suo Signore, fidando unicamente
nella potenza redentrice della Santa Croce.
MARIA, ASSUNTA IN CIELO, PREGA PER NOI!
TERZO MISTERO GLORIOSO:
LO SPIRITO SANTO DISCENDE SU MARIA E GLI APOSTOLI
“Ora abbiamo una Speranza viva” (1Pt.1,3)
CANTIAMO:
Inlingue di fuoco * discende dal cielo – lo Spirito Santo * maestro fedel.
“Erano assidui e concordi nella preghiera con MARIA la madre di Gesù…
E furono tutti ripieni di SPIRITO SANTO” (Atti 1,3)
- CONTEMPLIAMO GESU’ Che invia lo Spirito Santo sugli Apostoli radunati in preghiera attorno alla sua Madre Maria divenuta ormai madre trepida e orante di tutta la chiesa…E’ LA SPERANZA DELLO SPIRITO SANTO IN NOI. INVOCHIAMOLO SULLA CHIESA DI OGGI…
-
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
-
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori .
-
Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
-
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
-
O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
-
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
-
Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
-
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò ch’è sviato.
-
Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni.
-
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. AMEN
- CON DON ORIONE: RINNOVIAMO IL NOSTRO AMORE ALLA CHIESA: Stendi, o Chiesa del Dio vivente, le tue grandi braccia, e avvolgi nella tua luce salvatrice le genti. Mille volte ti benedico e mille volte ti amo. Oh come vorrei del mio sangue e del mio amore far un balsamo da confortare i tuoi dolori e da versare sulle piaghe de’ miei fratelli!
- GRAZIE, SIGNORE GESU’: per il dono del tuo spirito: ci ricorda quello che tu ci hai detto e ci conforta nelle nostre prove. BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
Maria, Madre della chiesa!
Maria, Madre della chiesa dei giovani! Tu stavi pregando nel cenacolo
con i discepoli di Tuo Figlio quando Lo Spirito Santo discese tra lingue di fuoco.
Prega per noi, affinchè la fiamma dell’amore di Dio
venga ravvivata nei nostri cuori e nei cuori dei giovani ovunque.
Maria, Regina degli Apostoli,
Tu vegli su tutti coloro che Tuo Figlio manda ad essere suoi messaggeri
in tutto il mondo. Ispira tutti i giovani affinchè siano testimoni ardenti
del messaggio di salvezza del Vangelo.
Con il Tuo aiuto possano loro condvidere con gli altri la nuova vita
diffusa dalla croce di Cristo, la speranza che consola ogni cuore
e la forza che consente la vittoria finale sul peccato e sulla morte.
Maria, Madre della chiesa: prega per noi!
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
- “Ora abbiamo una Speranza viva (1Pt.1,3) « La contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto! ». Il Rosario esprime questa consapevolezza della fede, invitando il credente ad andare oltre il buio della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cristo nella Risurrezione e nell’Ascensione. Contemplando il Risorto il cristiano riscopre le ragioni della propria fede (cfr 1 Cor 15, 14), e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò – gli Apostoli, la Maddalena, i discepoli di Emmaus –, ma anche la gioia di Maria, che dovette fare un’esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato. I misteri gloriosi alimentano così nei credenti la speranza della meta escatologica verso cui sono incamminati ….
SECONDO MISTERO GLORIOSO
L’Ascensione di Gesù
- CANTIAMO: Gesù nostro capo * ascende su in ciel, e un posto prepara * ai figli fedel.
“Non continuate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza.
Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato;
cosi anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con LUI
(1Ts 4)
-
CONTEMPLIAMO GESU’: vinta la morte, è RISORTO E ASCESO al cielo e come nostro AVVOCATO intercede per noi presso il Padre con l’offerta del suo sangue: E’ LA SPERANZA DELLA SALVEZZA IN CRISTO.
- CON DON ORIONE: Cristo è risorto! Ma è sempre con noi, per asciugare ogni lagrima e trasformare tutti i dolori in amore. Oh risorga Cristo e viva in noi con la sua grazia e noi viviamo in Lui e di Lui, chè fuori di Lui non c’è vita che valga.
- GRAZIE, SIGNORE GESU’ perché nel tuo sangue divino possiamo deporre le nostre gioie e le nostre fatiche. E così la nostra vita per te, con te, e in te, diventa lode al Padre – BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE!
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
- Guardando a Gesù asceso al cielo, i cristiani dovrebbero essere come li descrive la : «Lettera a Diogneto» I cristiani non si differenziano dal resto degli uomini né per territorio, né per lingua, né per consuetudini di vita. Infatti non abitano città particolari, né usano di un qualche strano linguaggio, né conducono uno speciale genere di vita. La loro dottrina non è stata inventata per riflessione e indagine di uomini amanti delle novità, né essi si appoggiano, come taluni, sopra un sistema filosofico umano. Abitano in città sia greche che barbare, come capita, e pur seguendo nel vestito, nel vitto e nel resto della vita le usanze del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, per ammissione di tutti, incredibile. Abitano ciascuno la loro patria, ma come forestieri; partecipano a tutte le attività di buoni cittadini e accettano tutti gli oneri come ospiti di passaggio. Ogni terra straniera è patria per loro, mentre ogni patria è per essi terra straniera. Come tutti gli altri si sposano e hanno figli, ma non espongono i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il talamo.
Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Amano tutti e da tutti sono perseguitati. Sono sconosciuti eppure condannati. Sono mandati a morte, ma con questo ricevono la vita. Sono poveri, ma arricchiscono molti. Mancano di ogni cosa, ma trovano tutto in sovrabbondanza. Sono disprezzati, ma nel disprezzo trovano la loro gloria. Sono ingiuriati e benedicono, sono trattati ignominiosamente e ricambiano con l’onore. In una parola i cristiani sono nel mondo quello che è l’anima nel corpo. L’anima si trova in tutte le membra del corpo e anche i cristiani sono sparsi nelle città del mondo. L’anima abita nel corpo, ma non proviene dal corpo. Anche i cristiani abitano in questo mondo, ma non sono del mondo. L’anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile, anche i cristiani si vedono abitare nel mondo, ma il loro vero culto a Dio rimane invisibile. L’anima è rinchiusa nel corpo, ma essa a sua volta sorregge il corpo. Anche i cristiani sono trattenuti nel mondo come in una prigione, ma sono essi che sorreggono il mondo. L’anima, maltrattata nei cibi e nelle bevande, diventa migliore. Così anche i cristiani, esposti ai supplizi, crescono di numero ogni giorno. Dio li ha messi in un posto così nobile, che non è loro lecito abbandonare.
MARIA, MADRE DELLA SPERANZA
Tu hai avuto fiducia nell’adempimento delle promesse di Dio,
perfino nell’ora più buia della passione e della morte di Tuo Figlio,
volgi il Tuo sguardo verso coloro che vacillano ed hanno paura.
Attraverso le Tue preghiere possa il potere della Risurrezione di Cristo
portare gioia e forza a tutti coloro che si adoperano per il sorgere
di un nuovo giorno di giustizia, di pace e di solidarietà.
MARIA, MADRE DELLA SPERANZA – prega per noi!
+++++++++++++++++++
PRIMO MISTERO GLORIOSO: LA RISURREZIONE DI GESU’
“Ora abbiamo una Speranza viva” (1Pt.1,3)
- MISTERI DELLA GLORIA.
« La contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto! ». Da sempre il Rosario esprime questa consapevolezza della fede, invitando il credente ad andare oltre il buio della Passione, per fissare lo sguardo sulla gloria di Cristo nella Risurrezione e nell’Ascensione. Contemplando il Risorto il cristiano riscopre le ragioni della propria fede (cfr 1 Cor 15, 14), e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò – gli Apostoli, la Maddalena, i discepoli di Emmaus –, ma anche la gioia di Maria, che dovette fare un’esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato. I misteri gloriosi alimentano così nei credenti la speranza della meta escatologica verso cui sono incamminati ….
CANTIAMO: I figli d’Adamo * non gemano più: è vinta la morte, * risorto è Gesù. Ave…
“Non continuate ad affliggervi come gli altri che non hanno speranza.
Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato;
cosi anche quelli che sono morti,
Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con LUI”
(1Ts 4)
- CONTEMPLIAMO GESU’ …che “morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la VITA– “ E’ LA SPERANZA DELLA NOSTRA RISURREZIONE
- CON DON ORIONE: Cristo è risorto! Ma è sempre con noi, per asciugare ogni lagrima e trasformare tutti i dolori in amore. Oh risorga Cristo anche in noi se mai fossimo venuti meno lungo la via. Viva in noi con la sua grazia chè fuori di Lui non c’è vita che valga.
- GRAZIE, SIGNORE GESU’ perchè ci hai liberati dal peso e dalla angoscia della morte. Ora Sappiamo che si vive per cercare TE e si muore per incontrare TE che ci attendi nella tua casa… BENEDETTO NEI SECOLI IL SIGNORE!
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
O Cristo, che sulla Croce hai accolto il nostro mondo umano,
il mondo di ieri e di domani: il vecchio mondo del peccato,
fà che esso diventi nuovo nella Tua Risurrezione; fà che esso diventi nuovo
mediante ogni cuore dell’uomo visitato dalla Redenzione.
O Maria, Madre del Figlio di Dio, il solo Redentore
venuto a salvare i popoli di tutti i continenti e di tutti i tempi,
Tu desideri una sola cosa affinché la nostra gioia sia perfetta.
Tu desideri una sola cosa: che noi accettiamo pienamente Gesù…
Madre di Misericordia, noi sentiamo il bisogno
di riceverti ancor di più come nostra Madre.
Portarti con noi giorno per giorno, affinché Tu ci mantenga vicini,
sempre più vicini a Gesù Salvatore, sempre più fedeli
al servizio di tutti i suoi fratelli, che sono anche Tuoi figli,
al servizio soprattutto dei più piccoli,
di coloro che conoscono le angosce più grandi.
MARIA, NOSTRA SPERANZA, PREGA PER NOI!
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
– MISTERI DEL DOLORE:
Il culmine della rivelazione dell’amore ed è qui la sorgente della nostra salvezza.
Il Rosario sceglie alcuni momenti della Passione, inducendo l’orante a fissarvi lo sguardo del cuore e a riviverli.
QUINTO MISTERO DEL DOLORE
Gesù muore in croce
CANTIAMO: Venite, adoriamo * Gesù redentor, che in croce confitto * sul Golgota muor. Ave…
“Gesù gridando a gran voce disse:
PADRE, NELLE TUE MANI AFFIDO IL MIO SPIRITO
(Lc. 23)
-
CONTEMPLIAMO Gesù che muore in Croce in un atto di supremo e totale abbandono nelle mani del Padre.
G. PAOLO II:
I misteri del dolore portano il credente a rivivere la morte di Gesù
ponendosi sotto la croce accanto a Maria,
per penetrare con Lei nell’abisso dell’amore di Dio per l’uomo
e sentirne tutta la forza rigeneratrice.
-
È il metodo basato sulla ripetizione. Se si guarda superficialmente a questa ripetizione, si potrebbe essere tentati di ritenere il Rosario una pratica arida e noiosa. Ben altra considerazione, invece, si può giungere ad avere della Corona, se la si considera come espressione di quell’amore che non si stanca di tornare alla persona amata con effusioni che, pur simili nella manifestazione, sono sempre nuove per il sentimento che le pervade. Per comprendere il Rosario, bisogna entrare nella dinamica psicologica che è propria dell’amore
-
CON DON ORIONE “Iniquamente perseguitato e tradito, volle morire a braccia larghe, tra cielo e terra, tutti chiamando – e gli angeli e gli uomini – al suo Cuore aperto, squarciato: anelando abbracciare, salvare in quel cuore divino tutti, tutti, tutti. (Lettere I,267)
PREGHIAMO CON MARIA
ACCETTA, SIGNORE , PER LE MANI DI MARIA
la morte redentiva di tutti i tuoi Santi, dei bimbi innocenti,
dei martiri di tutti i tempi e di tutte le fedi, delle vittime di tutte le violenze.
Accogli fin d’ora, Signore, la nostra morte che ti offriamo e
TU IN QUELL’ORA SUPREMA, PREGA PER NOI, MARIA.
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
Signore, consola il dolore di tante famiglie,
asciuga le lacrime di tanti fratelli, proteggi la solitudine di tanti orfani.
Infondi a tutti coraggio e speranza perchè il dolore si trasformi in gioia
e la morte, nella fede, sia principio di vita nuova.
La croce è il trono di Cristo, Tuo Figlio dalla quale, elevato,
Egli regna attirando tutte le cose verso di Lui.
Che tutti gli sguardi si rivolgano a questa croce, albero di vita,
punto di unione fra la terra e il cielo,
dove si ottiene la riconciliazione e rinasce la speranza.
Vicino alla Croce e al dolore di ciascuno ci sia sempre Maria, la Madre di Gesù
per accompagnarci in tutte le pene, per incoraggiarci col suo sguardo materno,
per aiutarci a costruire una nuova società con la civiltà dell’amore.
NELL’ORA DELLA NOSTRA MORTE,
PREGA PER NOI, MARIA!
++++++++++++++++++++++
QUARTO MISTERO DEL DOLORE
Gesù porta la sua croce al Calvario
CANTIAMO: Portando la croce * Gesù stanco va. Chi fino al Calvario * seguirlo vorrà? Ave, ave, ave Maria…
MEDITIAMO: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”
GIOV. PAOLO II : Se ben recitato come vera preghiera meditativa, il Rosario, favorendo l’incontro con Cristo nei suoi misteri, non può non additare anche il volto di Cristo nei fratelli, specie in quelli più sofferenti… Come contemplare il Cristo carico della croce e crocifisso, senza sentire il bisogno di farsi suoi « cirenei » in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla disperazione?
CON DON ORIONE:
“Per servire non indegnamente Nostro Signore, e per amarlo in Croce e Crocifisso è assolutamente necessario, avere una grande volontà e generosità di anima. La nostra deve essere una famiglia di umili e di forti nella fede e nella volontà di sacrificarsi con Gesù Cristo e per Gesù Cristo, ai piedi della Santa Chiesa, nel rinnegamento pieno di noi e in olocausto d’amore a Dio”. (Lettere II,358)
- PREGHIAMO CON MARIA:
ACCETTA SIGNORE per le mani di Maria tutta la fatica del nostro lavoro quotidiano. Accogli il CALVARIO dei giovani handicappati, dei malati di tumore, dei vecchi degli ospizi per i quali domani sarà peggiore di oggi. Per salire il nostro Calvario con te: DONACI LA TUA FORZA, SIGNORE
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
IL TUO AMORE DI MADRE
Maria, Regina dei martiri, associata al Figlio in un unico martirio,
Tu accompagni ciascuno di noi nelle piccole e grandi occasioni
in cui è richiesta la nostra testimonianza evangelica.
Ci conforti con il Tuo amore di Madre nel quotidiano impegno a seguire Cristo,
specialmente nelle situazioni complesse e difficili.
L’amore per Cristo alimenti la nostra esistenza di ogni giorno.
Amen
MARIA, ESPERTA DEL SOFFRIRE, PREGA PER NOI!
++++++++++++++++
TERZO MISTERO DEL DOLORE
GESU CORONATO DI SPINE
Per noi coronato * di spine è il Signor,
il re della gloria, * l’eterno splendor. Ave…
- CONTEMPLIAMO GESU’ che, coronato di spine, umiliato e deriso, TACEVA. Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
Meditiamo i misteri del dolore con G. Paolo II: 22. Il culmine della rivelazione dell’amore ed è qui la sorgente della nostra salvezza. Il Rosario sceglie alcuni momenti della Passione, inducendo l’orante a fissarvi lo sguardo del cuore e a riviverli. I misteri del dolore portano il credente a rivivere la morte di Gesù ponendosi sotto la croce accanto a Maria, per penetrare con Lei nell’abisso dell’amore di Dio per l’uomo e sentirne tutta la forza rigeneratrice.
- PREGHIAMO CON DON ORIONE: “PAROLE SEMPRE AFFOCATE:
- Offrire,
- tacere,
- pregare,
- amare,
- crocifiggersi
- e adorare.
- Lume e pace di cuore.
- Salirò il mio Calvario come agnello mansueto.
- Apostolato e martirio; martirio e apostolato.
- Scriverò la mia vita con !e lacrime e col sangue.”
- ACCETTA SIGNORE per le mani di Maria, tutta la sofferenza della tua Chiesa del silenzio e tutte le amarezze di chi non sa o non può far valere i propri diritti... Tutto il dolore di chi è stato accusato ingiustamente e si ritrova rovinato per sempre. Per quanti vivono sotto la paura della minaccia e dei ricatti fisici o morali… noi ti preghiamo Signore, liberali e confortali
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
AVVICINACI A TUO FIGLIO
Siamo uniti nella preghiera con Te, Madre di Cristo:
con Te, che hai partecipato alle Sue sofferenze.
Tu ci conduci al Cuore del Tuo Figlio agonizzante sulla croce:
quando nella sua spogliazione si rivela fino in fondo come Amore.
Tu che conosci molto bene il “prezzo” con cui ha redento
ciascuno di noi, aiutaci a vivere nella prospettiva di questo “prezzo”.
Tu, che hai partecipato alle sue sofferenze,
permettici di perseverare sempre nell’abbraccio di questo mistero.
Madre del Redentore, avvicinaci al cuore del Tuo Figlio!
(G. Paolo II)
SECONDO MISTERO DEL DOLORE
LA FLAGELLAZIONE DI GESU’
“Pilato, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile di questo sangue. E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso” (Mt 27, 24b-26).
- CONTEMPLIAMO CON G. PAOLO II: i Misteri del dolore – “Come Agnello condotto al macello… è schiacciato per le nostre iniquità. Per le sue piaghe siamo stati guariti” (Is. 53) 22. Il culmine della rivelazione dell’amore ed è qui la sorgente della nostra salvezza. Il Rosario sceglie alcuni momenti della Passione, inducendo l’orante a fissarvi lo sguardo del cuore e a riviverli. I misteri del dolore portano il credente a rivivere la morte di Gesù ponendosi sotto la croce accanto a Maria, per penetrare con Lei nell’abisso dell’amore di Dio per l’uomo e sentirne tutta la forza rigeneratrice.
PREGHIAMO CON DON ORIONE: Iddio ama tutte quante le sue creature, ma la sua Provvidenza non può non prediligere i miseri, gli afflitti, gli infermi, i tribolati d’ogni maniera, dopo che Gesù li elevò all’onore di suoi fratelli, sottostando anche Egli all’abbandono, al dolore, sino al martirio della Croce.
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
O Madre tutta santa,
aiutaci a non procurare mai sofferenza ad alcuno,
nè con le parole, né con le azioni, né con l’esempio.
Ispiraci pouttosto la vicinanza silenziosa e solidale ad ogni dolore
e il coraggio della denuncia di ogni ingiustizia.
Oggi e sempre.
Amen
SALUTE DEGLI INFERMI, PREGA PER NOI!
****************************
PRIMO MISTERO DEL DOLORE : L’AGONIA DI GESU
Padre sia fatta la tua volontà!
-
TESTO BIBLICO:
“L’anima mia è triste fino alla morte. In preda all’angoscia pregava più intensamente: “Padre sia fatta la tua volontà!”.
-
CANTIAMO:
Nell’Orto, bagnato * di sangue e sudor, pregando agonizza * Gesù Redentor. Ave, Ave, Maria…
- CONTEMPLIAMO:
GESU’ nella solitudine e nella tristezza del Getsemani, tradito e abbandonato dai suoi amici, si affida nella preghiera alla VOLONTA’ del PADRE.
- CON DON ORIONE:
“Cristo non aveva soldati, non ne volle avere mai. Questo re non fece del male a nessuno…Non fece piangere nessuno, pianse Lui per tutti, e pianse sangue! Asciugò, invece, le lacrime di tanti e di tante anime perdute”. (Lett. I,265)
ACCETTA SIGNORE per le mani di Maria,
il dolore di tutte le persone sole, incomprese e deluse dalla vita.
Conforta chi vaga questa sera in cerca di un tetto per passare la notte,
chi è stanco e vuole farla finita…
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
A MARIA, MADONNA DELLE LACRIME
O Maria, guarda con materna bontà al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti, dei dimenticati,
dei disperati, delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento e di vita nuova,
che aprano i cuori al dono rigenerante dell’amore di Dio.
Amen.
CONSOLATRICE DEGLI AFFLITTI,
PREGA PER NOI!
mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm
16 MAGGIO: FESTA DI S. LUIGI ORIONE
Vogliamo soffermarci su tre aspetti della spiritualità di Don Orione e G. Paolo II
- Don orione e G. Paolo II: instancabili apostoli di Gesù
- Don orione e G. Paolo II: innamorati di Maria
- Don orione e G. Paolo II: davanti all’Eucaristia
“Alla tua luce vediamo la luce”
21. In realtà, è tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è « la luce del mondo » (Gv 8, 12). Ma questa dimensione emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando Egli annuncia il vangelo del Regno. Volendo indicare alla comunità cristiana cinque momenti significativi di questa fase della vita di Cristo, ritengo che essi possano essere opportunamente individuati:
- NEL SUO BATTESIMO AL GIORDANO,
- NELLA SUA AUTO-RIVELAZIONE ALLE NOZZE DI CANA,
- NELL’ANNUNCIO DEL REGNO DI DIO CON INVITO ALLA CONVERSIONE
- NELLA SUA TRASFIGURAZIONE
- NELLA ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA…
5° MISTERO DELLA LUCE:
L’ISTITUZIONE DELL’EUCARISTIA
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo:
“Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. (Lc 22, 19-20)
- CONTEMPLIAMO:– Mistero di luce è, infine, l’istituzione dell’Eucaristia, nella quale Cristo si fa nutrimento con il suo Corpo e il suo Sangue sotto i segni del pane e del vino, testimoniando « sino alla fine » il suo amore per l’umanità (Gv 13, 1), per la cui salvezza si offrirà in sacrificio. In questi misteri, tranne che a Cana, la presenza di Maria rimane sullo sfondo. Ma la funzione che svolge a Cana accompagna, in qualche modo, tutto il cammino di Cristo. e diventa la grande ammonizione materna che Ella rivolge alla Chiesa di tutti i tempi: « Fate quello che vi dirà » (Gv 2, 5).
- G. PAOLO II DI DON ORIONE PARLAVA COSÌ…“Egli si è lasciato solo e sempre condurre dalla logica serrata dell’amore! Amore immenso e totale a Dio, a Cristo, a Maria, alla Chiesa, al Papa, e amore ugualmente assoluto all’uomo, a tutto l’uomo, anima e corpo, e a tutti gli uomini, piccoli e grandi, ricchi e poveri, umili e sapienti, santi e peccatori, con particolare bontà e tenerezza verso i sofferenti, gli emarginati, i disperati. Così enunciava il suo programma di azione: «La nostra politica è la carità grande e divina che fa del bene a tutti. Sia la nostra politica quella del “Pater noster”. Noi non guardiamo ad altro che sono anime da salvare. Anime e anime! Ecco tutta la nostra vita; ecco il grido e il nostro programma; tutta la nostra anima, tutto il nostro cuore!». Ebbe la tempra e il cuore dell’apostolo Paolo, tenero e sensibile fino alle lacrime, infaticabile e coraggioso fino all’ardimento, tenace e dinamico fino all’eroismo, affrontando pericoli d’ogni genere, avvicinando alte personalità della politica e della cultura, illuminando uomini senza fede, convertendo peccatori, sempre raccolto in continua e fiduciosa preghiera, talvolta accompagnata da terribili penitenze. Un anno prima della morte così aveva sintetizzato il programma essenziale della sua vita: «Soffrire, tacere, pregare, amare, crocifiggersi e adorare». Mirabile è Dio nei suoi santi, e Don Orione rimane per tutti esempio luminoso e conforto nella fede. (…)
- « Il cuore di questo stratega della carità fu «senza confini perché dilatato dalla carità di Cristo» (ivi, 102,32). La passione per Cristo fu l’anima della sua vita ardimentosa, la spinta interiore di un altruismo senza riserve, la sorgente sempre fresca di una indistruttibile speranza. Quest’umile figlio di un selciatore proclama che « solo la carità salverà il mondo» (ivi, 62,13) e a tutti ripete che « la perfetta letizia non può essere che nella perfetta dedizione di sé a Dio e agli uomini, a tutti gli uomini »
- CON DON ORIONE DAVANTI ALL’EUCARISTIA
- “Senza di me non potete fare nulla”, ha detto Gesù. Ci vuole Gesù! E Gesù tutti i giorni; Tutto deve essere basato sulla Santissima Eucaristia: solo all’altare noi impareremo a farci piccoli e ad amare i nostri fratelli”.
- “Il Piccolo Cottolengo di Genova deve essere un vero cenacolo ove si riceva Gesù sacramentato possibilmente da tutti, tutte le mattine… Il Piccolo Cottolengo deve essere tutto e solo basato sulla SS.ma Eucarestia: non vi è altra base, non vi è altra vita, sia per noi che per i nostri cari poveri”.
LA MESSA DI DON ORIONE
- Momento di discernimento spirituale: TANTE SOLUZIONI VENGONO DALL’ALTARE. Caro sig.r prevosto don Cordiglia…Stamattina, al primo svegliarmi, subito il pensiero è andato agli oratori festivi in Genova; e, la farò ridere, se le dirò che li ho anche sognati. Ora vengo da dir Messa, ed è la prima lettera che scrivo in questo caro mese di Maria SS. Ho portato sull’altare il desiderio che sua Eminenza le ha espresso. Caro sig.r prevosto, tante soluzioni vengono dall’altare, tante decisioni dall’altare. Quante e quante volte non sapevo come fare, come uscire da certi imbarazzi, come camminare e, durante la santa Messa, ecco che, in un momento, quando si è lì a tu a tu con n. Signore, tutto si chiarisce, tutte le difficoltà, che parevano così ardue e impossibili a superarsi, diventano la cosa più semplice: – noi siamo tenebra, ma Gesù è la luce e la soluzione di tutto. Che gran cosa è mai la santa Messa! V044P245
- la Messa diventava vita così: VORREI FARMI CIBO SPIRITUALE per i miei fratelli che hanno fame e sete di verità e di Dio; vorrei vestire di Dio gli ignudi, dare la luce di Dio ai ciechi, aprire i cuori alle innumerevoli miserie umane e farmi servo dei servi distribuendo la mia vita ai più indigenti e derelitti. Amare sempre e dare la vita cantando l’Amore! Seminare la carità lungo ogni sentiero; seminare Dio in tutti i modi, in tutti i solchi. Stendere sempre le mani e il cuore a raccogliere pericolanti debolezze e miserie e porle sull’altare, perché in Dio diventino le forze di Dio e grandezza di Dio.(037PG)
- S. LUIGI ORIONE IN ADORAZIONE DAVANTI ALL’EUCARISTIA
Ti amo, Gesù, ti amo e ti amo!
- Ti amo, Gesù, ti amo e ti amo! Apro un libro di pensieri serafici ma il libro mi si chiude tra le mani, né so più leggere fino a che non abbia gettato tutto il mio povero cuore nel Tuo: Signore Gesù, Ti amo, Ti amo e Ti amo! Non sciolgo inni di lode, né prego quasi, penso; penso a Te, che mi sei così vicino: al Tuo cuore che non mi sarà mai straniero né freddo: al Tuo amore, che è sempre uguale a se stesso! Oggi ero molto afflitto, o mio Dio, e mi pareva proprio di non potere più tirare avanti, – adesso invece i dolori non mi turbano più, e sono contento di patire. O Signore, amore soavissimo e vita mia, fa che da ogni ferita di spina, che mi trafigge l’anima, esca la gran voce del mio amore: Ti amo, o Gesù mio, Ti amo e Ti amo ! A Te, che vegli, apro il mio cuore: a Te espongo pensieri ed affetti; ascolto la voce Tua, studio il Tuo volere, mentre Ti guardo e Ti amo, Ti amo e Ti amo ! E anche Tu mi ami;oh se mi ami ! Dimmi una parola, o Signore, che mi additi il sentiero nel quale Tu vuoi che io cammini; illuminami, o Signore, con un raggio di Tua luce divina, che le tenebre si addensano intorno a me: ed io Ti risponderò che Ti amo, Ti amo e Ti amo !
- PREGHIAMO PER I SACERDOTI
Signore, donaci dei preti plasmati su di te. Preti adatti al mondo di oggi,
che resistano a tutti gli sbandamenti e a tutte le mode.
Preti pieni di Spirito Santo, preti innamorati di te, dell’Eucaristia, della Parola,
preti spezzati alla preghiera capaci di custodire sempre nel cuore la preghiera, come faceva Gesù.
Preti che insegnano a pregare. Preti appassionati dei giovani, dei poveri, degli ultimi.
Preti che sanno accogliere tutti; capaci di misericordia e di tenerezza
per tutte le disperazioni del mondo di oggi.
Signore, mandaci dei preti da battaglia, umili,
senza storie per la testa; umili e fedeli alla Chiesa.
Mandaci preti allenati al sacrificio, che sanno parlare ai giovani di sacrificio.
Mandaci preti aggiornati, con le idee chiare, che rifiutano i compromessi mondani.
Mandaci preti di punta, preti creativi, dal cuore grande come il cuore di Cristo,
instancabili nell’insegnare, nel guidare, nel formare.
Preti costanti, resistenti tenaci. Mandaci preti che si sentano peccatori come noi,
preti limpidi, che portino il Vangelo stampato nella loro vita più che nelle loro parole.
Signore, donaci il coraggio di chiedere preti santi e di meritarli un poco,
almeno con la preghiera umile, costante e coraggiosa.
Maria, Madre dei preti, Madre della Chiesa, aggiungi tu quello che manca a questa preghiera
e presentala a Cristo per noi. Amen.
( Andrea Gasparino)
CANTIAMO: COSA RENDERTI come offrirmi a te Come dirti il mio grazie? Non ho nulla tu lo sai, Non ho altro che la mia povertà. Padre accettala, Padre accoglila, Nel tuo pane con Gesù
– Ogni cosa mia appartiene a Te; Ogni attimo è tuo dono
ILLUMINACI, O SIGNORE!
Perché davanti all’Eucaristia ritroviamo consapevolezza, stupore e la forza di amare…
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
Sotto la tua protezione troviamo rifugio, santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
MARIA, DONNA EUCARISTICA, PREGA PER NOI!
********************
QUARTO MISTERO:
LA TRASFIGURAZIONE DI GESU SUL MONTE TABOR
CANTIAMO:
- Ti benedico, Signor, nella mia vita- A Te levo le mani, alleluia
- Ti benedico, Signor, Tu sei il mio sole. A Te fisso lo sguardo, alleluia
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò s0pra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime. (Mc 9. 2-3)
-
CONTEMPLIAMO : – Mistero di luce per eccellenza è poi la Trasfigurazione, avvenuta, secondo la tradizione, sul Monte Tabor. La gloria della Divinità sfolgora sul volto di Cristo, mentre il Padre lo accredita agli Apostoli estasiati perché lo ascoltino (cfr Lc. 9, 35 ) e si dispongano a vivere con Lui il momento doloroso della Passione, per giungere con Lui alla gioia della Risurrezione e a una vita trasfigurata dallo Spirito Santo. (G. Paolo II)
CON DON ORIONE AMIAMO E PREGHIAMO MARIA
-
Quando viene chiuso il primo oratorio, prende la chiave e la lega al braccio della Madonna. Con la morte nel cuore… M’inoltrai nel giardino del Vescovo, m’inginocchiai davanti alla statuetta della Madonna, pregai. Poi presi la chiave, con cui avevo chiuso la porta dell’oratorio, e la legai al braccio della Madonna. Con questo volevo significare che tutta la mia fiducia era in Lei: l’oratorio era chiuso, io non potevo più farci nulla, ci pensasse Lei. E con la morte nel cuore, andai su, nella mia cameretta sui voltoni del duomo…mi appoggiai al davanzale della stanza, mi misi alla finestra, a guardare giù l’oratorio, che non si sarebbe più riaperto, e a piangere e pregare… Piansi come piange un bambino… E pregai la Madonna, e misi me e tutto l’Oratorio nelle sue mani… E così, pregando e piangendo, e facendo il sacrificio di tutto, e offrendo tutto alla Madonna, senza accorgermene, mi addormentai…
-
Nell’anniversario della morte di Don Goggi, si sfoga così…“O Maria, cara Madonna mia … Sono tanti anni che in questo santo giorno, venivo ai tuoi piedi col primo figlio della divina Provvidenza…Quest’anno quel povero e caro figliolo è morto e sono qua solo. Sono solo, davanti a Te. Ascoltami, o Tu che vedi e sai compatire il cuore che piange. Il mio figliuolo è morto! O Maria, cara Madonna mia, ascoltami; guarda le lacrime del mio povero cuore. Vedi quest’anno non so più parlare: perdonami, sono solo. Il mio povero figliuolo è morto! E’ da anni che questo giorno lo passavamo insieme; eravamo in tre: Tu, cara Madonna, lui ed io. Anche tu hai pianto tanto, anche tu, o cara Madonna. Lasciami piangere; sono solo. Il mio povero figliuolo è morto!” (Scr.61,205)
-
Spesso va in pellegrinaggio ai santuari, in cerca di luce… Sono un povero pellegrino che cerco luce e amore: vengo al Santuario col rosario in mano per diventare lo sgabello dei piedi immacolati di Maria…Vengo a Lei per non perdermi, dopo esser passato tra profondità, frane, altezze, precipizi, montagne, uragani, abissi, oscurità di spirito, ombre nere…Vengo a Lei, e sento sopra di me un’alta pace che si libra: vedo il suo manto distendersi su tutte le tempeste, e una serenità inoffuscabile mi avvolge e penetra. E in questa luce inebriante mi spoglio dell’uomo vecchio e amo.
-
Evitando il sentimentalismo preferisce a tutti gli altri titoli mariani quello di Mater Dei. Le nostre madri passano, muoiono: Maria, Madre delle madri nostre, è la gran Madre che non muore. Questa è la dottrina della Chiesa su Maria: Questa è la nostra fede in Maria, il nostro culto e il nostro dolcissimo amore alla Santa Madonna, alla Mater Dei. A Te, o mio Signore Gesù, Dio-Uomo, Salvatore del Mondo, Crocifisso Redentore nostro, tutta la nostra adorazione e la povera nostra vita: a Te, o Maria, Immacolata Vergine, Madre di Dio e nostra, che di Gesù hai accolto, in adorazione e amore ineffabile, il primo vagito e poi l’ultimo respiro, là ai piedi della Croce, dove ci fosti data da Cristo stesso solennemente per Madre: a Te, o Maria, diamo tutta la nostra più grande venerazione, e l’amore più dolce di figliuoli amantissimi.
-
Quando ripenso a tutte le grazie che ho ricevuto da Dio per mezzo di Maria, mi pare di essere come una di quelle cappelle ove si venera qualche Madonna miracolosa, le quali hanno i muri coperti di ex voto con queste parole: Per grazia di Maria. Sì, io sono come una di quelle cappelle; non c’è nulla in me su cui non possa scrivere: Grazia ricevuta da Maria! Questa forza che ho, la missione divina che esercito, quest’abito religioso che porto: Grazie ricevute da Maria. Leggete sulla mia fronte, leggete nel mio cuore, leggete nell’anima mia; non vedete che dappertutto sta scritto: Grazie ricevute da Maria? (L’Opera della Divina Provvidenza, 1.5.1908, p.2.)
-
DA MARIA IMPLORA VITA INTERIORE E FORZA PER UNA LUMINOSA EVANGELIZZAZIONE DEI POVERI… Vieni, e infondici una profonda vena di vita interiore e di spiritualità. Dacci, Maria, un animo grande, un cuore grande e magnanimo, che arrivi a tutti i dolori e a tutte le lagrime. Fa che siamo veramente quali ci vuoi: i padri dei poveri! Che tutta la nostra vita sia sacra a dare Cristo al popolo e il popolo alla Chiesa di Cristo; arda essa e splenda di Cristo; e in Cristo si consumi, in una luminosa evangelizzazione dei poveri; la nostra vita e la nostra morte siano un cantico dolcissimo di carità, e un olocausto al Signore. E poi… e poi il santo Paradiso! – Vicini a Te, Maria: sempre con Gesù, sempre con Te, seduti ai tuoi piedi, o Madre nostra. in Paradiso, in Paradiso! (Lett. 89)
” Alziamo gli occhi ed il cuore alla nostra Madre, la Santissima Vergine.
Promettiamole di voler amare di più il suo Divin Figlio,
e che vogliamo essere quali Gesù ci vuole”.
Preghiamo per poter vivere, COME DON ORIONE, una vita trasfigurata dalla preghiera e dall’amore ai poveri
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE… VERGINE PURISSIMA, PREGA PER NOI!
- CANTIAMO A MARIA
- – Giovane donna, attesa dell’umanità; un desiderio d’amore e pura libertà. Il Dio lontano, è qui vicino a te. voce e silenzio/annuncio di novità. RIT. Ave, Maria, ave, Maria.
- Ecco l’ancella che vive della tua parola, libero il cuore perché l’amore trovi casa. Ora l’attesa è densa di preghiera, e l’uomo nuovo è qui in mezzo a noi.
IL SIGNORE CI CONCEDA UNA NOTTE SERENA E UN RIPOSO TRANQUILLO. AMEN
Buona notte…
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
TERZO MISTERO DELLA LUCE:
L’ANNUNCIO DEL REGNO DI DIO CON L’INVITO ALLA CONVERSIONE
- ASCOLTIAMO: Gesù diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo” (Mc 1, 15)
-
CONTEMPLIAMO: mistero di luce è la predicazione con la quale Gesù annuncia l’avvento del Regno di Dio e invita alla conversione (cfr Mc 1, 15), rimettendo i peccati di chi si accosta a Lui con umile fiducia (cfr Mc 2, 3-13; Lc 7, 47-48), inizio del ministero di misericordia che Egli continuerà ad esercitare fino alla fine del mondo, specie attraverso il sacramento della Riconciliazione affidato alla sua Chiesa (cfr Gv 20, 22-23).
DON ORIONE, INFATICABILE APOSTOLO DI GESU’
1. Fin da giovane prete, si impone un metodo, un linguaggio, uno stile. Perché si prefigge un solo scopo: fare da ponte tra la Chiesa e la gente. La gioventù in particolare. I tempi corrono velocemente e sono alquanto cambiati, e noi, in tutto che non tocca la dottrina, la vita cristiana e della Chiesa, dobbiamo andare e camminare alla testa dei tempi e dei popoli, e non alla coda, e non farci trascinare. Per poter tirare e portare i popoli e la gioventù alla Chiesa e a Cristo bisogna camminare alla testa. Allora toglieremo l’abisso che si va facendo tra il popolo e Dio, tra il popolo e la Chiesa (Lett.I, 21)
2. Certo curerà la liturgia e le “cose” di Chiesa. Ma si butterà in mille altre iniziative di carattere sociale e caritativo: fuori di sacrestia! Ci vuole un illuminato spirito di intrapresa, se no certe opere non si fanno. Avanti, dunque! Non si potrà far tutto in un giorno, ma non bisogna morire né in casa, né in sacrestia: fuori di sacrestia! Non perdere d’occhio mai né la chiesa, né la sacrestia, anzi il cuore deve essere là, la vita là dove è l’Ostia; ma con le debite cautele, bisogna che vi buttiate ad un lavoro che non sia più solo il lavoro che fate in chiesa.(034PG)
3. Fedele al modello di Gesù, buon Pastore, fa subito una scelta di campo: sarà il prete di quelli che …non vanno in Chiesa! Fine del sacerdozio è di salvare le anime e di correre dietro, specialmente, a quelle che, allontanandosi da Dio si vanno perdendo. Ad esse devo una preferenza. Gesù non venne per i giusti, ma per i peccatori. Preservatemi, dunque, o mio Dio, dalla funesta illusione, dal diabolico inganno che io prete debba occuparmi solo di chi viene in chiesa e ai sacramenti, delle anime fedeli e delle pie donne. Solo quando sarò spossato e tre volte morto nel correre dietro ai peccatori, solo allora potrò cercare qualche po’ di riposo presso i giusti. (08PG)
4. Viene incontro a quanti fanno fatica a confessarsi, organizzando una celebrazione di notte e… per soli uomini! Alla fine… un buon caffè per tutti! Nella notte dunque del sabato 25 a domenica 26 agosto, vi invito tutti al vostro Santuario della Guardia: ci sarà una funzione per voi, apposta e solo per voi… Venite senza tante paure… I vostri peccati, ditemeli pure in buon tortonese e cominciate dai più grossi…in quattro e quattr’otto vi metto a posto, e ve ne andrete contenti con la pace nel cuore. Vi aspetto. P. S. Confessione e caffè : Dopo la Comunione, mi farete l’onore di passare tutti nella Casa dietro il Santuario: Vi darò un buon caffè. Voglio mandarvi a casa dalle vostre donne o madri con la bocca dolce e col cuor contento. ( Scr.52,255)
- ILLUMINACI, O SIGNORE e donaci generosi seminatori del tuo vangelo! Facci capire che regnare è servire e dare la vita per i fratelli come hai fatto Tu con noi, Pastore buono delle nostre anime.
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
MARIA, PARLA AL FIGLIO DEL NOSTRO OGGI
Oggi guardiamo nei tuoi occhi, o Madre, Tu conosci tutto ciò che ci manca! Parla al Figlio! Parla al Figlio del nostro difficile “oggi”. Parla del nostro difficile “oggi” a questo Cristo, che siamo venuti ad invitare per tutto il nostro avvenire. Quest’avvenire incomincia “oggi”. A Cana di Galilea, quanndo è venuto a mancare il vino, Tu hai detto ai servi, additando Cristo: “Fate quello che vi dirà”. Pronunzia queste parole anche a noi! Pronunziale sempre! Pronunziale instancabilmente! E fà sì che noi, in questo difficile “oggi” ascoltiamo il Tuo Figlio. Che Lo ascoltiamo giorno dopo giorno e opera dopo opera. Che Lo ascoltiamo anche quando Egli dice cose difficili ed esigenti. Da chi andremo? Egli ha parole di vita eterna! Il Vangelo è la gioia della fatica, ed è insieme la fatica della gioia e della salvezza. O Madre, aiutaci a passare, con il Vangelo nel cuore, attraverso il nostro difficile “oggi” verso quell’avvenire nel quale abbiamo invitato anche Cristo, il Principe della Pace.
IL SIGNORE CI CONCEDA UNA NOTTE SERENA E UN RIPOSO TRANQUILLO.
AMEN
Buona notte…
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
Cari amici, Il secondo mistero della luce ci fa riflettere sul significato profondo della presenza di Gesù alle nozze di Cana… Che c’entra Gesù a un matrimonio? Quale il vero significato di quelle parole di Maria: “Non hanno più vino”? E perché quel vino così buono viene passato alla fine del banchetto? Mentre meditiamo il mistero della luce che Gesù porta sulle realtà umane a cominciare dalla famiglia, preghiamo per i partecipanti a due ritiri spirituali per famiglie che si svolgeranno a Villa S. Biagio: il primo dal 20 al 22 e il secondo dal 27 al 29 Maggio.
2° MISTERO: GESÙ SI RIVELA ALLE NOZZE DI CANA
- CANTIAMO: QUESTA FAMIGLIA TI BENEDICE, TI BENEDICE SIGNORE!
Ti benedice perché ci hai fatto incontrare,
perché ci hai dato amore e gioia per vivere insieme,
perché ci hai dato uno scopo per continuare,
questa famiglia ti benedice.
-
TESTO BIBLICO: GV 2 1Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». 4E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». 5Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». 6Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. 7E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. 8Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. 9Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo 10e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». 11Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. (Gv 2, 1ss)
-
CONTEMPLIAMO CON GIOVANNI P. II: “Mistero di luce è l’inizio dei segni a Cana, quando Cristo, cambiando l’acqua in vino, apre alla fede il cuore dei discepoli grazie all’intervento di Maria, la prima dei credenti” Riprendere a recitare il Rosario in famiglia significa immettere nella vita quotidiana ben altre immagini, quelle del mistero che salva: l’immagine del Redentore, l’immagine della sua Madre Santissima. Bisogna tornare a pregare in famiglia. La famiglia che prega unita, resta unita. Il Santo Rosario, per antica tradizione, si presta particolarmente ad essere preghiera in cui la famiglia si ritrova. Pregare col Rosario per i figli e con i figli, educandoli fin dai teneri anni a questo momento giornaliero di « sosta orante » della famiglia, non è, certo, la soluzione di ogni problema, ma è un aiuto spirituale da non sottovalutare.
-
– Contemplando la sua nascita impara la sacralità della vita,
-
– guardando alla casa di Nazareth apprende la verità originaria sulla famiglia.
-
– seguendolo sulla via del Calvario, impara il senso del dolore
-
– contemplando Cristo e sua Madre nella gloria, vede il traguardo a cui ciascuno di noi è chiamato.
-
Ripensando alle prove che non sono mancate, mi sento di ribadire, quasi come un caldo invito rivolto a tutti perché ne facciano personale esperienza: sì, davvero il Rosario « batte il ritmo della vita umana », per armonizzarla col ritmo della vita divina. (Giovanni Paolo II)
- CON DON ORIONE: “Il Signore vegli sempre su di voi: vivete bene il vostro Battesimo e mantenetevi morali e buoni; non arrossite mai del Vangelo, né della Chiesa. Abbiate il coraggio del bene. Di fede, di virtù, di onestà ha estremo bisogno il mondo”
ILLUMINACI, O SIGNORE! Facci comprendere che solo in Te,
possiamo ritrovare un poco di gioia vera per le nostre famiglie.
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
MARIA, MADRE DELLE NOSTRE FAMIGLIE, PREGA PER NOI!
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
“SIAMO PROMOSSI IN…AMORE”? – RITIRO PER FIDANZATI E SPOSI
PROGRAMMA ESERCIZI MAGGIO 2011
+++++++++++++++++++++++
I° – GESU BATTEZZATO DA GIOVANNI NEL GIORDANO
SI APRIRONO I CIELI…
CANTIAMO:
- Il Signore è la luce che vince la notte. Gloria Gloria, cantiamo al Signore!
- Il Signore è la grazia che vince il peccato. Gloria Gloria, cantiamo al Signore!
TESTO BIBLICO: Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Appena battezzato, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. (Mt 3, 13. 16)
CONTEMPLIAMO CON G. PAOLO II: Il rosario mi ha accompagnato…“ È mistero di luce il Battesimo nel Giordano. Qui, mentre il Cristo scende nell’acqua del fiume, il cielo si apre e la voce del Padre lo proclama Figlio diletto, mentre lo Spirito scende su di Lui per investirlo della missione che lo attende”
CON DON ORIONE : “Il Signore vegli sempre su di voi: vivete bene il vostro Battesimo; vivete da veri cristiani; non arrossite mai del Vangelo, né della Chiesa. Abbiate il coraggio del bene. Di fede, di virtù, di onestà ha estremo bisogno il mondo”
PREGHIAMO: ILLUMINACI, O SIGNORE! Donaci l’umiltà del cuore per riconoscerci peccatori, accettare le nostre piccole croci e portare gli uni i pesi degli altri.
PADRE NOSTRO… AVE MARIA…GLORIA AL PADRE…
1. Il Tredici Maggio / apparve Maria, ai tre pastorelli /in Cova d’Iria. Rit. Ave, ave, ave Maria.
2. Splendente di luce / veniva Maria, il volto Suo bello / un sole apparia.Rit. Ave, ave, ave Maria.
3. In mano un Rosario / portava Maria, che addita ai fedeli / del Cielo la via.Rit. Ave, ave, ave Maria.
4. Da maggio a ottobre / sei volte Maria, ai piccoli apparve / in Cova d’Iria.Rit. Ave, ave, ave Maria.
5. Io sono la Mamma / del dolce Signor, che porta la fiamma / del santo Suo Amor.Rit. Ave, ave, ave Maria.
6. O Vergine bella / del mondo sei Tu, la fulgida stella /che guida a Gesù.Rit. Ave, ave, ave Maria.
Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo. Amen!
Buona notte …
- Cenni storici su Fatima:
Fra le apparizioni mariane, quelle relative a Nostra Signora di Fatima sono tra le più famose. Secondo il loro racconto, tre piccoli pastori, i fratelli Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10 anni), il 13 maggio 1917, mentre badavano al pascolo in località Cova da Iria (Conca di Iria), vicino alla cittadina portoghese di Fátima, riferirono di aver visto scendere una nube e, al suo diradarsi, apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna. Dopo questa prima apparizione la donna avrebbe dato appuntamento ai bambini per il 13 del mese successivo, e così per altri 5 incontri, dal 13 maggio fino al 13 ottobre. Le apparizioni continuarono per un po’ di tempo e furono accompagnate da rivelazioni su eventi futuri, in particolare: la fine della prima guerra mondiale a breve; il pericolo di una seconda guerra ancora più devastante se gli uomini non si fossero convertiti; la minaccia comunista proveniente dalla Russia, debellabile solo mediante la Consacrazione della nazione stessa al Cuore Immacolato di Maria, A conferma della promessa fatta ai tre pastorelli dalla Madonna riguardo a un evento prodigioso, il 13 ottobre 1917 molte migliaia di persone, credenti e non credenti, riferirono di aver assistito ad un fenomeno che fu chiamato “miracolo del sole“. Molti dei presenti, anche a distanza di parecchi chilometri, raccontarono che mentre pioveva e spesse nubi ricoprivano il cielo, d’un tratto la pioggia cessò e le nuvole si diradarono: il sole, tornato visibile, avrebbe cominciato a roteare su sé stesso, divenendo multicolore e ingrandendosi, come se stesse precipitando sulla terra. I due fratelli Francesco e Giacinta morirono pochi anni dopo, ispettivamente nel 1919 e nel 1920, a causa dell’epidemia di spagnola che in quegli anni fece molte vittime anche in Portogallo. Lucia invece divenne monaca carmelitana scalza, e mise per iscritto nelle sue Memorie gli eventi accaduti a Fatima, così come lei stessa li aveva visti. Nel 1930 la Chiesa cattolica proclamò il carattere soprannaturale delle apparizioni e ne autorizzò il culto. A Fatima è stato edificato un santuario, visitato per la prima volta da papa Paolo VI il 13 maggio 1967, e in seguito anche da papa Giovanni Paolo II, pontefice molto legato agli avvenimenti del luogo, dove si recò più di una volta in pellegrinaggio.
DOMENICA 8 Maggio: FESTA DELLA MAMMA
Care amiche e amici… nel contesto del mese di Maggio ci sta proprio bene la FESTA DELLA MAMMA… intesa nel senso più ampio del termine. Ecco qualche pensiero sparso che mi viene spontaneo e che offro come augurio grato a tutte le donne-madri-sorelle che ho incontrato nella mia vita…
- DIO È PADRE E … MADRE Is 66,10ss : Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa tutti voi che l’amate. Sfavillate con essa di gioia tutti voi che per essa eravate in lutto. 11Così sarete allattati e vi sazierete al seno delle sue consolazioni; succhierete e vi delizierete al petto della sua gloria. 12Perché così dice il Signore: «Ecco, io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace; come un torrente in piena, la gloria delle genti. Voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati. 13Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati. 14Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba fresca…
- Giovanni Paolo I durante l’Angelus il 10 settembre 1978, disse: « Noi siamo oggetto, da parte di Dio, di un amore intramontabile: Dio è papà, più ancora è madre »
- Rembrandt: è noto che nel suo dipinto più famoso( il ritorno del Figliol prodigo) le mani del Padre sono una maschile e l’altra femminile…
-
- Cuore in ricerca: Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo (Lc. 1,34 )
- Cuore disponibile:“Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. (Lc. 1,38)
- Cuore contemplativo: Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore ( Lc. 2,19)
- Cuore grato: Maria disse:“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore (Lc. 1,46)
- Cuore sollecito: Maria si mise in viaggio verso la montagna .Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.(Lc. 1,39)
- Cuore forte e fedele: Stava presso la croce di Gesù sua madre(Gv. 19,25 )
- Cuore pieno di Spirito santo: Tutti erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù Ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo. (Atti 1,14; 2,4)
- Nel commosso ricordo di Giovanni Paolo II recentemente beatificato vogliamo riascoltarne le ispirate espressioni di gratitudine verso la donna, nella sua “lettera alle donne”:
- “Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica.
- Grazie a te, donna-sposa che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono
- “Grazie a te, donna-madre che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di una esperienza unica…
- Grazie a te, donna-sposa che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono
- Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità
- Grazie a te, donna-consacrata che sull’esempio della più grande delle donne, la madre di Cristo, Verbo Incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio…
- Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna!
- DON ORIONE: elogio di sua madre: Mia madre mise a me, che ero il 4° figlio, i vestiti del mio primo fratello che ha 13 anni di più… quella povera vecchia contadina di mia madre si alzava alle 3 di notte e via a lavorare, e pareva sempre un fuso che andasse, e sempre faceva e s’industriava e faceva da donna e, con i suoi figli, sapeva fare anche da uomo, perché nostro padre era lontano, a lavorare sul Monferrato: batteva il falcetto per fare l’erba, e lo affilava essa, senza portarlo all’arrotino; faceva la tela con canapa filata da essa; e i miei fratelli si divisero tante lenzuola, tanta bella biancheria, povera mia madre! Teneva da conto fin i coltelli rotti, e questi sono stata la mia eredità. Non correva a comperare, se proprio non poteva farne a meno; e, quando è morta, le abbiamo ancora messo il suo vestito da sposa, dopo 51 anni che si era sposata: se l’era fatto tingere in nero, e faceva ancora la sua più bella figura, ed era il suo vestito più bello!(Let. 36)
7. E proprio dulcis in fundo… ricordando mia madre che da 40 anni è con Gesù e sicuramente sta intercedendo per me… ecco una toccante poesia di Ungaretti…
LA MADRE
E il cuore quando d’un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d’ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua di fronte all’Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro
* E proprio per finire (non si finirebbe mai…) anche una poesia in romanesco di Trilussa.
N’ A V E M A R I A
Quand’ero ragazzino, mamma mia me diceva: “Ricordati fijolo,
quando te senti veramente solo tu prova a recità ‘n’ Ave Maria
l’anima tua da sola spicca er volo e se solleva, come pe’ maggia”.
Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato; da un pezzo s’è addormita la vecchietta, ma quer consijo nun l’ho mai scordato. Come me sento veramente solo, io prego la Madonna benedetta e l’anima da sola pija er volo!
*… e una bella canzone di Beniamino Gigli che ha fatto storia…e ha fatto piangere tante nonne di oggi!
Mamma, son tanto felice perché ritorno da te.
La mia canzone ti dice ch’è il più bel sogno per me!
Mamma son tanto felice… Viver lontano perché?
Mamma, solo per te la mia canzone vola, mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più, mamma! ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più!
Sento la mano tua stanca: cerca i miei riccioli d’or.
Sento, e la voce ti manca, la ninna nanna d’allor.
Oggi la testa tua bianca io voglio stringere al cuor.
Mamma, solo per te la mia canzone vola,
mamma, sarai con me, tu non sarai più sola!
Quanto ti voglio bene! Queste parole d’amore che ti sospira il mio cuore
forse non s’usano più, mamma!, ma la canzone mia più bella sei tu!
Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più!
Mamma… mai più! ( Beniamino Gigli – 1940)
-
Tutto in una donna
C’è una donna che ha qualcosa di Dio per l’immensità del suo amore e molto di un angelo per l’instancabile sollecitudine verso i suoi cari. Una donna che, da giovane, ha la saggezza di un’anziana e, nella vecchiaia, lavora con il vigore della gioventù. Una donna che se è povera, è soddisfatta dalla felicità di coloro che ama, e se è ricca darebbe volentieri tutto il suo tesoro per non subire la ferita dell’ingratitudine.
Una donna che pur essendo vigorosa, trema al pianto di un bambino e, pur essendo debole, ha il coraggio di un leone. Questa donna è la mamma.
********************************************
V° MISTERO: Gesù ritrovato fra i dottori del tempio
“Non sapevate che devo attendere alle cose del Padre mio?” (Lc 2,49)
- CANTIAMO:
Tre giorni piangendo * la Vergin cercò,
finchè là nel tempio * Gesù ritrovò. Ave, ave, ave Maria
- RIFLETTIAMO: Gesù ritrovato nel tempio manifesta la sua profonda realtà di Figlio di Dio e la volontà di vivere solo per il Padre. Anche noi, quando avessimo smarrito Gesù, lo ritroveremo nel tempio del nostro cuore e nella preghiera profonda…
- PREGHIAMO: perché riusciamo a ridare alle cose di Dio il primo posto nella nostra vita e in questa nostra giornata facciamo tutto nel nome del Signore. – PADRE NOSTRO… 10 AVE MARIA… GLORIA…
- IN ASCOLTO DI G. PAOLO II: Il rosario mi ha accompagnato…
Rosario, preghiera contemplativa 12. Il Rosario, proprio a partire dall’esperienza di Maria, è una preghiera spiccatamente contemplativa. Sottolineava Paolo VI: « Senza contemplazione, il Rosario è corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule …Per sua natura la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso, che favoriscano nell’orante la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il Cuore di Colei che al Signore fu più vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze ».
- DON ORIONE:
E ci vuole generosità, ma una generosità non comune, una generosità grande e coraggiosa, fondata nel nostro Dio e accompagnata da vera umiltà. Il nostro carattere deve essere ardente, leale, retto, magnanimo, ma tenero insieme e vivificato dalla carità del Signore, e, nella carità, generosissimi sempre. Generosissimi con Dio, senza limiti, e generosissimi con le anime dei fratelli, per la carità di Cristo. Bisogna che ci diamo a servire Dio ed il prossimo con amore santo, dolcissimo, con intelligenza e con animo grande, sino alla consumazione di noi, generosissimamente!
In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare…
Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
Amen!
MADRE DELL’UMANITA’
A te, Madre degli uomini e delle nazioni,
fiduciosi affidiamo l’umanità intera,
con i suoi timori e le sue speranze.
Non lasciarle mancare la luce della vera sapienza.
Guidala nella ricerca della libertà
e della giustizia per tutti.
Indirizza i suoi passi sulle vie della pace.
Fà che tutti incontrino Cristo, Via, Verità e Vita.
Sostieni o Vergine Maria, il nostro cammino di fede
e ottienici la gioia della salvezza eterna.
O clemente, o pia o dolce Madre di Dio
e Madre nostra, Maria!
Buona notte …
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
IV° MISTERO: la presentazione di Gesù Bambino al tempio
“Portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore” (Lc 2,22)
- CANTIAMO: Maria col bimbo * al tempio salì, e il Santo Vegliardo * l’accolse e gioì. Ave, ave, ave Maria…
- RIFLETTIAMO: Gesù presentato al tempio viene proclamato dal vecchio Simeone luce e salvezza delle genti. La nostra gioia ritrova la sua freschezza se ogni giorno sapremo RI-OFFRIRCI al Signore per le mani di Maria…
- PREGHIAMO: perché la nostra offerta al Signore si traduca subito nel portare luce e conforto ai fratelli che incontreremo oggi. – PADRE NOSTRO… 10 AVE MARIA… GLORIA…
IN ASCOLTO di G. Paolo II: Il rosario mi ha accompagnato…
- La Madonna diceva … il “rosario”? 11. Maria vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua parola: « Serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore » (Lc 2, 19; cfr 2, 51). I ricordi di Gesù, impressi nel suo animo, l’hanno accompagnata in ogni circostanza, portandola a ripercorrere col pensiero i vari momenti della sua vita accanto al Figlio. Sono stati quei ricordi a costituire, in certo senso, il ‘rosario’ che Ella stessa ha costantemente recitato nei giorni della sua vita terrena.
- Col Rosario, la comunità cristiana si sintonizza con Maria Maria ripropone continuamente ai credenti i ‘misteri’ del suo Figlio, col desiderio che siano contemplati, affinché possano sprigionare tutta la loro forza salvifica. Quando recita il Rosario, la comunità cristiana si sintonizza col ricordo e con lo sguardo di Maria.
- DON ORIONE PREGAVA COSI… O Gesù dolce, Gesù amore! Noi ti vogliamo amare e servire in carità grande e santa letizia, sempre contenti per la beata speranza, amando e vivendo delle cose umili e povere, come, o Gesù, ci hai insegnato con la tua nascita, la tua vita e la tua morte. Far del bene sempre e del bene a tutti, o Gesù, benedicendo sempre e non maledicendo mai.
In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare…
Il Signore ci conceda una notte serena e un riposo tranquillo.
Amen!
MARIA; MADRE DELLA SPERANZA!
Maria, Madre della speranza, a Te con fiducia ci affidiamo.
Con Te intendiamo seguire Cristo, Redentore dell’uomo:
la stanchezza non ci appesantisca, né la fatica ci rallenti,
le difficoltà non spengano il coraggio né la tristezza la gioia del cuore.
Tu Maria, Madre del Redentore, continua a mostrarti Madre per tutti,
veglia sul nostro cammino e aiuta i tuoi figli,
perché incontrino, in Cristo, la via di ritorno al Padre comune!
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
III° MISTERO: LA NASCITA DI GESU A BETLEMME
“Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.” (Gv 1,14)
Cantiamo:. “Sia gloria nei cieli * e pace quaggiù; chè in umil capanna * è nato Gesù.
Riflettiamo: Maria Vergine in una grotta di Betlemme, dà alla luce Gesù, primogenito tra molti fratelli. La nostra gioia di fondo è data dal mistero dell’incarnazione: Dio s’è fatto come noi per farci come Lui
Preghiamo: perché Gesù continui a “nascere” in noi, nelle nostre famiglie e nella società. E insieme possiamo cantare con la vita: “Gloria a Dio e pace agli uomini che Dio ama”.
– Padre Nostro… 10 Ave Maria… Gloria…
- Beato Giovanni Paolo II: Contemplare Cristo con gli occhi e il cuore di Maria 10. La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. Il volto del Figlio le appartiene a titolo speciale. È nel suo grembo che si è plasmato, prendendo da Lei anche un’umana somiglianza che evoca un’intimità spirituale certo ancora più grande. Alla contemplazione del volto di Cristo nessuno si è dedicato con altrettanta assiduità di Maria. Gli occhi del suo cuore si concentrano in qualche modo su di Lui
- Già nell’Annunciazione, quando lo concepisce per opera dello Spirito Santo
- nei mesi successivi comincia a sentirne la presenza e a presagirne i lineamenti.
- Quando finalmente lo dà alla luce a Betlemme, anche i suoi occhi di carne si portano teneramente sul volto del Figlio, mentre lo avvolge in fasce e lo depone nella mangiatoia (cfr Lc 2, 7).
- Da allora il suo sguardo, sempre ricco di adorante stupore, non si staccherà più da Lui.
- Don Orione: Ai piedi della culla di Gesù, e ai piedi della Croce di Gesù, troviamo Maria, Madre di Dio; il suo cuore è tutt’uno con la vita e col cuore di Dio. Come non sentire palpiti per Maria? O lacerare le pagine del Vangelo, o cadere in ginocchio a venerarla.
Il Signore ci conceda una notte serena
e un riposo tranquillo.
Amen!
O santa Madre del Redentore,
porta dei cieli, stella del mare,
soccorri il tuo popolo che anela a risorgere.
Tu che accogliendo il saluto dell’angelo,
nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Creatore,
Madre sempre Vergine, pietà di noi peccatori.
Buona notte …
++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
II° MISTERO: La visita di Maria alla cugina Elisabetta.
In quei giorni Maria si mise in viaggio verso 1a montagna
e raggiunse in fretta una città di Giuda…” (Lc 1,39).
CANTIAMO: 2. Da sua cugina * la Vergine andò, e un inno ispirato * in gaudio cantò.
RIFLETTIAMO: Maria si reca sollecita e premurosa da Elisabetta… Porta aiuto e gioia. Perché porta con sé Gesù. Anche noi un po’ di gioia la troviamo nel donarci ai fratelli nel bisogno
PREGHIAMO: perchè riusciamo oggi ad amare concretamente i fratelli che incontriamo portando loro aiuto e serenità.
– Padre Nostro… 10 Ave Maria… Gloria…
- G. PAOLO II: Il rosario mi ha accompagnato… 2. Fin dai miei anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale. Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Recitare il Rosario, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo.
- DON ORIONE: Le nostre madri passano, muoiono… Maria, Madre delle madri nostre, è la gran Madre che non muore. Sono passati 20 secoli, ed è più viva oggi di quando cantò il “Magnificat” e profetizzò che tutte le generazioni l’avrebbero chiamata beata. Maria resta, vive e resta, perché Dio vuole che tutte le generazioni la sentano e la abbiano per Madre. Maria è la misericordia e la santissima Madre che sempre corre ad esaudire le nostre suppliche”. (Lettere II,471)
In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare…
IL SIGNORE CI CONCEDA UNA NOTTE SERENA E UN RIPOSO TRANQUILLO.
AMEN!
MADRE DELL’AMORE
Salve, o Madre, Regina del mondo.
Tu sei la Madre del bell’Amore,
Tu sei la Madre di Gesù, fonte di ogni grazia,
il profumo di ogni virtù, lo specchio di ogni purezza:
Tu sei gioia nel pianto, vittoria nella battaglia, speranza nella morte.
Quale dolce sapore il Tuo nome nella nostra bocca,
quale soave armonia nelle nostre orecchie,
quale ebbrezza nel nostro cuore!
Tu sei la felicità dei sofferenti, la corona dei martiri, la bellezza delle vergini.
Ti supplichiamo, guidaci dopo questo esilio
al possesso del Tuo Figlio, Gesù. Amen
Buona notte …
*********************************************
“Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore…” (Lc 1,38)
Cantiamo: L’annuncio a Maria * Gabriele portò e il Verbo di Dio * in lei s’incarnò. Ave, Ave, Ave Maria.
Riflettiamo: Maria si apre, mente e cuore, all’annuncio divino e nel suo grembo verginale il Verbo si fa carne. La nostra gioia sta nel dire il nostro SI’ A DIO.
Preghiamo: perchè il nostro cuore oggi si apra alla Parola di Dio e siamo disponibili a dire in ogni circostanza: sì, volentieri, per te, Signore! – Padre Nostro… 10 Ave Maria…Gloria…
G. Paolo II: Il rosario per ‘gridare’ Cristo al mondo
1. Il Rosario della Vergine Maria, ben s’inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini, e si sente spinto dallo Spirito di Dio a « prendere il largo » per ridire, anzi ‘gridare’ Cristo al mondo come Signore e Salvatore.
2. Preghiera dal cuore cristologico. Il Rosario, infatti, pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio.
Pronunciate questa parola, cuori timidi, che siete incerti sulla strada da scegliere e per voi sarà la luce che vi mostrerà il cammino. Fiat ! Pronunciatela questa soave parola, o figli e amici miei, pronunciatela ad ogni respiro, ad ogni battito del cuore, ad ogni movimento delle labbra: Dio la comprenderà sempre nel modo in cui volete ch’egli la comprenda, ora come preghiera, ora come atto di fede, nel dubbio, come atto di speranza nel timore, e sempre come atto di amore.
- IL SIGNORE CI CONCEDA UNA NOTTE SERENA E UN RIPOSO TRANQUILLO. AMEN!
Regina dei cieli, rallegrati, alleluia,
Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega per noi il Signore, alleluia.
Buona notte …
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
PENSIERI COME PERLE:
- CONTEMPLARE CON MARIA IL VOLTO DI CRISTO: Lettera di Giovanni Paolo II sul santo rosario
-
Il rosario, preghiera dal cuore cristologico Il Rosario, pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell’intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio.
-
Il rosario mi ha accompagnato Fin dai miei anni giovanili questa preghiera ha avuto un posto importante nella mia vita spirituale. Il Rosario mi ha accompagnato nei momenti della gioia e in quelli della prova. Recitare il Rosario è contemplare con Maria il volto di Cristo.
- Con gli occhi e il cuore di Maria 10. La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. È nel suo grembo che si è plasmato, prendendo da Lei anche un’umana somiglianza che evoca un’intimità spirituale certo ancora più grande. Gli occhi del suo cuore si concentrano su di Lui…
- C. II – MISTERI DI CRISTO – MISTERI DELLA MADRE
- misteri della gioia 20. Il primo ciclo, quello dei ‘misteri gaudiosi’, è caratterizzato dalla gioia che irradia dall’evento dell’Incarnazione. All’insegna dell’esultanza è poi la scena dell’incontro con Elisabetta, dove la voce stessa di Maria e la presenza di Cristo nel suo grembo fanno « sussultare di gioia » Giovanni (cfr Lc 1, 44). Soffusa di letizia è la scena di Betlemme, in cui la nascita del Bimbo divino, il Salvatore del mondo, è cantata dagli angeli e annunciata ai pastori proprio come « una grande gioia » (Lc 2, 10).
- Misteri della luce 21. In realtà, è tutto il mistero di Cristo che è luce. Egli è « la luce del mondo » (Gv 8, 12). Ma questa dimensione emerge particolarmente negli anni della vita pubblica, quando Egli annuncia il vangelo del Regno. Volendo indicare alla comunità cristiana cinque momenti significativi di questa fase della vita di Cristo, ritengo che essi possano essere opportunamente individuati: 1. nel suo Battesimo al Giordano, 2. nella sua auto-rivelazione alle nozze di Cana, 3. nell’annuncio del Regno di Dio con l’invito alla conversione 4. nella sua Trasfigurazione e, infine, nell’istituzione dell’Eucaristia Ognuno di questi misteri è rivelazione del Regno ormai giunto nella persona stessa di Gesù.
- Misteri del dolore 22. Il culmine della rivelazione dell’amore ed è qui la sorgente della nostra salvezza. Il Rosario sceglie alcuni momenti della Passione, inducendo l’orante a fissarvi lo sguardo del cuore e a riviverli. I misteri del dolore portano il credente a rivivere la morte di Gesù ponendosi sotto la croce accanto a Maria, per penetrare con Lei nell’abisso dell’amore di Dio per l’uomo e sentirne tutta la forza rigeneratrice.
- Misteri della gloria 23.« La contemplazione del volto di Cristo non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto! ». Da sempre il Rosario esprime questa consapevolezza della fede. Contemplando il Risorto il cristiano riscopre le ragioni della propria fede (cfr 1 Cor 15, 14), e rivive la gioia non soltanto di coloro ai quali Cristo si manifestò – gli Apostoli, la Maddalena, i discepoli di Emmaus –, ma anche la gioia di Maria, che dovette fare un’esperienza non meno intensa della nuova esistenza del Figlio glorificato. I misteri gloriosi alimentano così nei credenti la speranza della meta escatologica verso cui sono incamminati
- Mistero di Cristo, ‘mistero’ dell’uomo
25. Chi si pone in contemplazione di Cristo ripercorrendo le tappe della sua vita, non può non cogliere in Lui anche la verità sull’uomo. Seguendo il cammino di Cristo, nel quale il cammino dell’uomo è « ricapitolato », svelato e redento, il credente si pone davanti all’immagine dell’uomo vero.
- Contemplando la sua nascita impara la sacralità della vita,
- guardando alla casa di Nazareth apprende la verità originaria sulla famiglia
- seguendolo sulla via del Calvario, impara il senso del dolore salvifico.
- Infine, contemplando Cristo e sua Madre nella gloria, vede il traguardo a cui ciascuno di noi è chiamato.
CONCLUSIONE
« Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio »
41. Il Rosario è anche, da sempre, preghiera della famiglia e per la famiglia. Un tempo questa preghiera era particolarmente cara alle famiglie cristiane, e certamente ne favoriva la comunione. Occorre non disperdere questa preziosa eredità. Bisogna tornare a pregare in famiglia e a pregare per le famiglie, utilizzando ancora questa forma di preghiera. Chiedo pertanto a quanti si dedicano alla pastorale delle famiglie di suggerire con convinzione la recita del Rosario. La famiglia che prega unita, resta unita. Riprendere a recitare il Rosario in famiglia significa immettere nella vita quotidiana immagini del mistero che salva: l’immagine del Redentore, l’immagine della sua Madre Santissima.
· Il Rosario, un tesoro da riscoprire 43. Carissimi fratelli e sorelle! Una preghiera così facile, e al tempo stesso così ricca, merita davvero di essere riscoperta dalla comunità cristiana. Guardo a voi tutti, fratelli e sorelle di ogni condizione, a voi, famiglie cristiane, a voi, ammalati e anziani, a voi giovani: riprendete con fiducia tra le mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la Liturgia, nel contesto della vita quotidiana. Faccio volentieri mie le parole toccanti con le quali egli chiude la celebre Supplica alla Regina del Santo Rosario: « O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio,
… non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell’ora dell’agonia. A te l’ultimo bacio della vita che si spegne ».G.PAOLO II
ICONA DELLA TENEREZZA:
CANTO A MARIA: MADRE, IO VORREI
1. Io vorrei tanto parlare con te di quel figlio che amavi:
io vorrei tanto ascoltare da te quello che pensavi:
quando hai udito che tu non saresti più stata tua
e questo figlio che non aspettavi non era per te. Ave Maria
2. Io vorrei tanto sapere da te se quand’era bambino
tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui
e quante volte anche tu, di nascosto, piangevi, Madre,
quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso, per noi. Ave Maria
3. Io ti ringrazio per questo silenzio che resta tra noi
io benedico il coraggio di vivere sola con Lui
ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi
per ogni Figlio dell’uomo che muore ti prego così. Ave Maria
PENSIERO DI DON ORIONE:
Sono un povero pellegrino che cerco luce e amore:
vengo al Santuario col rosario in mano.
Vengo a cercarle luce e amore di Dio e delle anime!
Vengo a Lei per non perdermi,
Vengo a Lei e sento sopra di me un’alta pace che si libra:
vedo il suo manto distendersi su tutte le tempeste
e una serenità inoffuscabile che mi avvolge e penetra.
E in questa luce inebriante mi spoglio dell’uomo vecchio e amo…
All’alba del 12 febbraio 2003 sognai lo sguardo di un giovane amico sacerdote, don Paolo, morto pochi mesi prima a causa di un infarto. Rimasi ipnotizzata dai suoi occhi, come se la sua anima fosse concentrata in essi e comunicasse attraverso di essi, trasmettendo una pace leggera e profondissima nello stesso tempo. Mi disse: “l’aldilà non fa paura perché si pensa di dover andare chissà dove, ma perché si devono lasciare le cose che ci appartengono … Se mi vuoi vedere, va la domenica sera nella chiesa della stazione di Stradella …”. Il sogno non mi abbandonò al risveglio, non solo perché avvertii a lungo l’infuso della sua serenità, ma anche per la scoperta che mi indusse a fare…..un giorno, confidando il sogno a una persona amica, che abita a Stradella, venni a sapere che nei pressi della stazione, dal lato del passaggio a livello secondario, esiste davvero una chiesa. In quel momento uno stupore, denso di mistero, affondò nel mio petto, facendomi percepire quasi rumorosamente il tuffo al cuore che procurò…. Cercai subito quella chiesa in una zona a me sconosciuta e la vidi nascosta tra le case, piccola come una casa e rientrante rispetto alla strada perché vi si accede attraverso un vialetto e un giardino antistante. La contenni tutta nel mio sguardo, sorpreso al punto da sembrare incredulo. Da subito paragonai la sua semplicità al disegno di una chiesa, essenziale come quello che solo un bambino può fare. Il suo campanile non svetta, ma emerge appena. Insomma, le dimensioni dell’insieme sono piccole e raccolte. Mi trovai davanti alla mia chiesa ideale: quella senza fronzoli, a misura d’uomo, accogliente, intima e familiare come una casa… Quest’anno, nelle sere di maggio, vi si recita il rosario. Così, dopo otto anni, mi sono presentata alla chiamata e sono entrata nell’hortus conclusus di quella chiesa. Dal mattino di quel sogno il mio desiderio ha sempre bussato a quella porta. La Madonna era lì, non solo perché ritratta in quadro. E’ stato come tornare nell’abbraccio di chi ama dopo le tribolazioni di una distanza e di un lungo viaggio. E’ stato come perdersi nel suo ristoro. E’ stato come sentirsi a casa. E mi sono fermata, consapevole di sostare nel mezzo di una tappa inviolabile, insostituibile. Ho provato imbarazzo, azzardando l’idea di essere importante ai suoi occhi e fra le sue braccia. Ho pianto tutte le mie emozioni.
Il ricordo di don Paolo è ora un’entità tangibile, un conforto, una testimonianza di fede, un invito che prosegue. Mentre ne sto trattenendo il contatto attraverso le parole, un petalo di rosa scivola su questa pagina. E vi si ferma, quasi fosse una risposta, una consegna, un deposito.
Ave Maria
Ave Maria,
Ave Ancilla Domini.
In te,
si compie il bene atteso
dall’umanità trafitta dalla colpa.
Esuli e smembrati,
ci hai riuniti nel tuo seno,
in Cristo.
Oh Mater Dei,
oh Virgo Maria,
aurora del regno di Dio,
beatitudine degli angeli,
Viscere di Misericordia.
Guidaci o Madre al cielo,
guidaci al cuore stesso di Dio,
Cristo Gesù Redentore.
Non far mancare le tue grazie,
o Madre.
In questo tempo,
sii tu la stella di Betlemme
che guida l’umanità a Dio.
Trono di grazie,
tabernacolo dell’eterno,
o Maria.
Canto il mio cantico d’amore a te,
che esulti nel cielo più alto,
a te,
che ti sei umiliata
nell’abbandono fidente,
a te,
che fosti tratta al cuore del Padre,
a te
che lo Spirito rese sposa perfetta,
e il cui seno fecondo,
partorì la Pace.
Vorrei farvi partecipi di questi giorni di lutto della nostra diocesi. La gente, e’ stata molta ai funerali di Yara. Il nostro vescovo, veramente profondo rivolgendosi ai genitori,parenti, amici, parrocchiani ed a tutti i fedeli che hanno assistito.
Mi sono molto commossa. Abitava solo pochi chilometri da me..ed ha l’eta della mia nipote piu’ grande. Presto e’ diventata, nostra sorella, nostra amica, nostra figlia! Ha scosso tutta la bergamasca, tutta l’ Italia. e nessuno ancora riesce a sopportare questa tragedia, gratuita ad un essere pieno di vita, uno scricciolo di amore cosi’ come i genitori l’ hanno descritta raccontando alcuni episodi della piccola!Vorrei rigirarvi questo testo, dell’ omelia del vescovo di bergamo. Molto profonde le sue parole, aiutano a sostenersi in questo tempo di episodi terribili. Aiutano a sopportare il dolore. a cercare una speranza..un barlume di speranza.Se riuscite, leggetela. Fanno un certo effetto. …e non dimenticate una preghiera per Yara, anche se credo che ora e’ lei a guardare noi!.grazie,Milena.
L’assunzione al cielo di Maria in anima e corpo, non è altro che la giusta e logica conseguenza dell’essere l’Immacolata Concezione. Certo non sono meriti meramente umani, è grazia, non di meno però essa è una realtà che ci fa sperare il cielo!. In noi rimane sempre la concupiscenza della carne, fa parte dell’essere uomini di terra. Maria è”preservata” dalla concupiscenza, nasce senza peccato, libera dalla colpa e da tutte le conseguenze di esso. Quando nell’ultimo giorno risorgeremo anche col corpo; esso sarà ormai libero da ogni legame col peccato. Risorgerà puro, sarà lo spirito che rivestirà la carne, non sarà come ora che la carne ricopre lo spirito ed esso è assoggettato alla carne. Allora sarà l’inverso, questo in Maria è già avvenuto, nella sua vita è stata “Preservata”; in previsione di Cristo. Allora l’Assunzione, è unalogica conseguenza della sua nascita. Come è inconcepibile umanamente che, uno nasca senza colpa; dato che da Adamo il peccato è eredità dell’uomo, cosi ci dobbiamo domandare da chi e per cosa accade questo fatto. Esso accade solo e unicamente per concessione di Dio, in vista di Cristo. Maria è la primizia in ogni senso. Essa è stata creata Pura, in previsione del Puro, prima che lo stesso Puro compisse la Giustizia. Questa è l’Opera meravigliosa di Dio! Questo Dio che Opera nella storia al di là dei limiti della storia medesima. Maria Assunta in cielo in anima e corpo? Si, è possibile, in Cristo è possibile. E’ impossibile che Gesù non volesse accanto a se la Madre sua, dato che già dalla sua nascita era infuso lo Spirito della resurrezione. Lei Primizia è caparra anche per noi che in Cristo diveniamo figli di Dio.
Gli eventi della Resurrezione, dell’Ascensione e della discesa dello Spirito Santo sono dei terremoti spirituali. Ci siamo abituati agli eventi “passati” come se, questi fossero inripetibili. Questi eventi meravigliosi in se unici sono in verità esperienze anche nostre. Il tempo della salvezza è in se unico, umanamente deve svolgersi in giorni ed esperienze varie. Io non posso non desiderare questi eventi nella mia vita. Essere testimoni richiede aver visto. Possiamo parlare con convinzione solo di ciò che conosciamo, altrimenti è pallida ripetizione. Aver fatto esperienza cambia la vita per sempre, ci siamo abituati a tramandarci gli eventi quasi fossero fissati in un quadro che ci estasia. La discesa dello Spirito Santo è Fuoco…ci siamo mai bruciati al Suo fuoco così da esser per sempre suoi???
Misteri del dolore…Mistero di un Dio che così tanto ci cammina accanto,tanto da condividere con noi tristezza, angoscia, lacrime. La Sua solitudine. Il Suo sentirsi tradito. Il Suo essere abbandonato da chi gli stava accanto. Umiliato. Stanco. Accusato. Il Suo sentirsi rifiutato! Ha patito sofferenze “fuori” e sofferenze “dentro”. Non c’è dolore al mondo in cui Lui non sia vicino , perchè lo ha vissuto…e Lui lo ha vissuto ingiustamente. Il nostro dolore, alcune volte,ce lo procuriamo anche noi, con i nostri sbagli o cose non dette e non fatte.. Lui lo ha vissuto ingiustamente,per AMORE. Misteri del dolore..ed è arrivato a vivere la morte..per noi.
Nel mio fermarmi di questi giorni in questi “misteri” , stupore, gratitudine e più consapevolezza del Suo essere vicino. Grazie,dv.
Martirio
Quest’attonito silenzioso dolore
che avvolge anima e cuore
pare un sudario
che trattiene la gioia della vita.
Così, nella prova
attendo il suono della tua voce lieta
come risacca in un alba serena.
La tua voce
come onda che lambisce piano la rena
sussurra una melodia d’amore
unguento sulla ferita aperta.
Silenzio ed è dolore
silenzio ed è attesa
silenzio ed è presenza
Chino il capo
sotto la furia dell’uragano che squassa
ulula la sua furia
come leone ruggente
vorrebbe impossessarsi della preda.
Eccomi, denudo il collo
affinché affondi i suoi denti
e se ne sazi la sua brama.
Non vinta io
desta e vigile acconsento
dentro di me la voce dell’amato
ripete piano parole d’unione.
Dall’esperienza del vivere, guardare, ascoltare la nostra quotidianità deriva l’importanza del sacramento della riconciliazione , l’uomo che vive di maschere come di abiti da indossare all’occorrenza , il peccato davanti a Dio non ha un grado di intensità come non lo hanno le opere buone che noi facciamo ma ciò che conta è l’importanza dell’affidarsi e riconciliarsi continuamente a Lui minuto per minuto come il nostro battito cardiaco e il nostro respiro,
affinché in Lui noi possiamo agire perché Lui agisca attraverso noi e vivere come nel grembo di una mamma ….a causa del giudizio che molte persone care hanno di noi di “ bella e stupenda persona” che non vogliamo deludere, ecco, che si innesca un meccanismo perverso e diabolico più forte di noi che ci incatena sempre di più e ci fa ricadere ulteriormente nel nostro sbaglio che spesso è la menzogna… Per mia diretta esperienza, che vuole dire avere toccato con la propria vita tale condizione …valuto che la logica soluzione è ad un certo punto fidarsi e soprattutto affidarsi ed aprirsi,spogliandosi completamente nudi proprio davanti a chi ti ama più di ogni altro che è Dio attraverso persone che in quel momento lo rappresentano: genitori, amici, sacerdoti, gruppi di preghiera così ché poi sarà facile sdebitarsi con tutti gli altri …..
In certe situazioni non basta più nemmeno il proprio confidente o il proprio psicologo… Allora penso che si possa attingere consolazione in un altro modo e cioè nel riflettere che un genitore se si mette ad ascoltare un figlio non lo farà mai come un giudice mettendo in discussione l’amore che prova e quindi il proprio giudizio amoroso.
Il tribunale di un genitore è come quello di Dio che dice “ Io so che tu puoi fare qualsiasi cosa brutta al mondo e se c’è un prezzo da pagare lo pago io al tuo posto perché io ti perdono sempre e ho fiducia in te poiché so che tu puoi crescere ed essere con ciò che ti è accaduto e con tutte le malefatte e menzogne dette più stupendo di prima e ancor di più, se capisci che ad ogni caduta che può essere sempre la stessa ti affiderai al mio aiuto e al mio amore!” Gesù stesso ci dice se voi che non siete buoni dareste tutto per i vostri figli pensate il Padre Mio!Non dobbiamo vivere per il senso dell’onore perché questo è dato da un giudizio umano ed è molto labile… Infatti il nostro senso della vita è vivere nel timore di Dio che vuole dire nel rispetto di Dio della vita e dei suoi comandamenti che non vuole dire non cadere mai ma sbagliare, anche sempre ma sempre tornare a Lui aprendo la porta a chi può dirti “coraggio rialzati! perché solo il fatto di aver scoperto le catene che ti tormentano e aver confessato ciò che ti tormentava ti fa essere una persona stupenda per sempre ogni volta che lo fai !
fr. d.
Questo mistero che medita la coronazione di spine e la riflessione di PM sono secondo me una stessa figura seppur nascosta. Gesù è un RE, ciò che il mondo gli tributa è una farsa, una corona finta fatta di spine. Anche la donna è stata spogliata della sua dignità e rivestita e coronata da cose che pare la esaltino, in realtà la trafiggono come spine proprio nella sua vera identità. Libere si è quando si sceglie il bene, non uno qualsiasi, ma quello della famiglia se ci si sposa. Quando io e Pino decidemmo di sposarci decidemmo anche i nostri ruoli. Pino disse: Io lavorerò e mi sforzerò di non far mancare niente alla nostra famiglia. Io dissi: Io starò a casa e mi prenderò cura di tutto,ci accontenteremo di un solo stipendio, ci faremo bastare ogni cosa. Sono passati 39 anni, non mi sono mai pentita delle scelte che abbiamo fatto allora.
Un giorno in una riunione mio marito intervenedo su un passo della BIbbia che riguardava la donna perfetta disse: Questa è mia moglie!
Tutti lo guardarono stupiti, anche io, ma lui mi disse: E’ la verità!
Questa si che è una bella corona, non quella del mondo che ci spinge all’eterna giovinezza, alla carriera a tutti i costi, al doppio stipendio, a lasciare educare i figli da estranei, a competere con i nostri mariti ecc. Queste sono spine eccome, io spero che Maria ;che sempre più spesso sta chiamando donne alla sua scuola, formi una nuova coscenza di donna capace di trasformare la società col bene, che non svenda più la propria corona d’oro con una di spine.
Mi passa e ripassa quel tuo titolo: “TUTTA BELLA SEI MARIA”., contiene la coscienza di quello che la Madonna rappresenta nella vita di ognuno, ma se vuoi, in modo speciale, di noi donne. E così ripenso alla Sua figura e al disegno del Suo proposito x noi donne… che siamo anche mogli-madri-figlie .
Mi sono resa conto – a dire il vero, e non senza tristezza..,- che + tempo passa e + la figura della donna inesorabilmente si trasforma… Certo, oggi possiamo dire di aver conquistato tanto, quasi tutto…ma forse troppo..??!
Stupendo poter affermare che la donna schiava e sottomessa non esiste +… Che ha preso e prende sempre + coscienza delle sue capacità, occupando perfino ruoli che 1 volta mai avrebbe sognato di poter avere, oltre a quelli “domestici”…
Ma.. siamo sicuri che le abbia fatto davvero solo –bene- questo processo di “emancipazione”..? Siamo diventate all’improvviso tutte delle superwomen – tra corse ed affanni quotidiani…e tristemente putroppo diventate “schiave” del doppio lavoro –quello fuori e quello casalingo.
Ma il danno peggiore, credo sia la perdita del controllo educativo, dei tesori + preziosi che abbiamo..
Quanta fatica, quanta amarezza x i sensi di colpa, x 1 mamma e lavoratrice, che deve fare i conti con la sua lotta contro il tempo e x questo spesso finisce x escludersi da tante cose che riguardano la vita e la crescita dei suoi figli…il tempo e l’attenzione necessaria da dedicare alle ns creature…, ormai rassegnate a crescere senza la vicinanza costante e attiva della mamma (ancora dopo 10 anni, mi fa male il ricordo, di aver lasciato alla baby sitter, il mio secondo cucciolotto a 15giorni dalla nascita, x tornare a lavorare..), privati dall’ascolto di quella voce che dovrebbe esserci sempre (e non solo x tot.ore della giornata…) x far capire loro cosa è bene e cosa è male, far godere della gioia, provare a spiegare quando è dolore.., o consolarli nelle tristezze.., e spronarli nelle scoperte…, il giusto comportamento da tenere nelle svariate situazioni delle delicati fasi della loro crescita.
Non mi si venga a dire, che x questo esiste anche l’altro genitore (non me ne vogliano i papà..!) MA LA MATERNITA’ E’… ALTRA COSA! Ed appartiene solo alla donna…altrimenti tanto..dolore x niente…???
Per questo, davvero mi chiedo…fino a che punto, ne vale veramente la pena..?.
Tutta questa emancipazione e libertà mi ripagherà davvero di tutte le rinuncie… fatte x …? Ecco xchè sinceramente credo che la più grande ambizione per una donna-madre dovrebbe essere quella di vedere il figlio ben educato, con una personalità matura e formata.
E x questo secondo me, meritano tanto rispetto quelle donne-madri che sanno rinunciare a carriere e sogni, per viverli con i figli e che sanno risolvere con dignità i problemi, affrontando le conseguenze che la rinuncia comporta, xchè è solo così che possono sentirsi donne libere ed emancipate… e PROMOSSE A PIENI VOTI IN AMORE!
Naturalmente..tengo molto a ricordare allo s le tantissime donne e mamme, che si ammazzano di lavoro, x cercare di arrivare alla fine del mese.., e ne conosco tantissime, dalle mie parti…x le quali sono sicura il senso di colpa è vissuto all’ennesima potenza o meglio dire “impotenza” xchè costrette a quel destino.
La Madonna sia loro, davvero tanto vicina e le PRENDA X MANO,sostenendo e proteggendo, tutte queste piccole grandissime donne e mamme
Grazie DV.
Quando siamo tribolati, Gesù è accanto a noi. Stamattina riflettevo sul nostro modo di porci davanti al dolore e alle prove; se noi non impariamo, non possiamo neppure capire l’altro. E’ quando abbiamo fatto esperienza di qualcosa che, sappiamo cosa può provare un’altro nella stessa situazione. Dio ci fa ricchi cosi, quando ci da di fare molte esperienze di prova, è perchè vuole che impariamo a condividere molte cose con l’altro che incontriamo. E’ una grazia, noi diveniamo consolazione di Dio, è stupendo!
Noi provati, noi donati!!!
Un augurio a tutti voi per questa ricorrenza di gioia, ricordateci nella santa messa, la mia famiglia, la mia Parrocchia, tutti coloro che per tanti anni hanno collaborato con voi nel bene!!
Desde Navarra FELICIDADES a toda la gran familia orionista en el día de nuestro Santo Patrón. Que su ejemplo de vida sea un espejo para nosotros y sepamos trasladar su carisma a nuestra vida diaria. 7 años desde su subida a los altares que tienen que ser un impulso para que pongamos ilusión, alegría, empeño y sobre todo generosidad y amor con los que nos rodean. Feliz día y Ave María y adelante.
Un abrazo Pilar
Caro Don Vincenzo,
… non sono nè sposata nè fidanzata, ma da quando sono madrina del piccolo Giulio sono senz’altro promossa in amore, perché questo cucciolo mi fa’ fare tutto quello che non avrei mai immaginato di poter fare!
Carissimo DV.,
grazie per la posta! mi permetto,dopo aver letto il 2° Mistero della Luce, di inviare -parte- di una preghiera di P.Giovanni P.II che riguarda proprio le nozze di Cana e che può essere indicata ed utile anche per le famiglie che parteciperanno agli Es. Giudica tu.
PARLA AL FIGLIO DEL NOSTRO OGGI
Oggi guardiamo nei tuoi occhi,o Madre,Tu conosci tutto ciò che ci manca! Parla al Figlio! Parla al Figlio del nostro difficile “oggi”.
Parla del nostro difficile “oggi”
a questo Cristo, che siamo venuti ad invitare
per tutto il nostro avvenire.
Quest’avvenire incomincia “oggi”.
A Cana di Galilea, quando è venuto a mancare il vino, Tu hai detto ai servi,
additando Cristo:
“Fate quello che vi dirà”.
Pronunzia queste parole anche a noi!
Pronunziale sempre! Pronunziale instancabilmente!
E fà sì che noi, in questo difficile “oggi” ascoltiamo il Tuo Figlio. Che Lo ascoltiamo giorno dopo giorno e opera dopo opera. Che Lo ascoltiamo anche quando Egli dice cose difficili ed esigenti. Da chi andremo?
Egli ha parole di vita eterna! Il Vangelo è la gioia della fatica, ed è insieme la fatica della gioia e della salvezza. O Madre, aiutaci a passare, con il Vangelo nel cuore, attraverso il nostro difficile “oggi” verso quell’avvenire nel quale abbiamo invitato anche Cristo, il Principe della Pace.
Caro d.Vincenzo, lo spunto sulla parola che ci regala oggi, è proprio giusta per ciò che le voglio raccontare. Il rosario è una delle mie preghiere quotidiane, ma una volta all settimana lo recitiamo insieme io e Pino; come sposi che pregano per i propri figli e le loro famiglie. In questi giorni sono quì in quel di Turbigo(Mi), perchè oggi è 11°compleanno di Gabriele; il mio nipotino, ed io sono salita per festeggiarlo; un piccolo regalo per la sua festa. Il nostro appuntamento di preghiera comune in altri tempi non si sarebbe potuto svolgere, invece grazie alle nuove tecnologie; quando le mettiamo al servizio del bene, abbiamo pregato insieme!! Ci siamo collegati con Skipe e così io quì a Turbigo e lui a Carbonia abbiamo recitato uniti; nel giorno della Madonna,il S. rosario. I nostri nipotini: Gabriele 11 anni e Marika di 5 anni, si sono uniti a noi nella preghiera e abbiamo ricevuto questa piccola grazia , eravamo come un piccolo cenacolo!!Il mio cuore era così pieno di tenerezza che mi veniva da piangere….
ciao caro d. Vincenzo tvb
Caro don Vincenzo, scusa se ci presentiamo di soprassalto dopo tanto tempo che non ci facciamo sentire…
Abbiamo visto l’iniziativa di Famiglia Cristiana che invitava a mandare dei ricordi di papa Giovanni Paolo II, così abbiamo pensato di scrivere il nostro speciale ricordo del grande papa appena beatificato.
Desideriamo condividere con te voi il nostro ricordo di Giovanni Paolo II che abbiamo inviato al sito di Famiglia Cristiana.
Ti riportiamo il link in cui entrare per leggere la nostra lettera. Un abbraccio forte da Monica, Alessio, Isabella ed Eleonora.
INCONTRO CON GIOVANNI PAOLO II IL PIU’ BEL REGALO DI NOZZE
Siamo Monica ed Angelo (chiamato da tutti Alessio) Ceccato. Ci siamo sposati a Vetrego di Mirano (Venezia) domenica 12 marzo 2000. Ci siamo conosciuti in un luogo particolare e bellissimo, una domenica mentre prestavamo servizio di volontariato in un istituto per disabili dell’Opera Don Orione a Chirignago, ultimo quartiere del Comune di Venezia. Da quel giorno San Luigi Orione è entrato prepotentemente nelle nostre vite, intrecciandole in modo inestricabile. Di seguito al casuale incontro con quei ragazzi abbiamo iniziato un cammino di volontariato a favore di quell’Istituto e dell’Opera Don Orione in generale. Soprattutto quei ragazzi, le “perle” di don Orione, per il loro modo di essere, di fare, di accoglierci, di farci sentire importanti, amati, sono stati i nostri primi maestri di vita orionina.
Ciò ci ha portati ad accogliere altre iniziative in ambito orionino, in maniera particolare quelle proposte dall’Orione Musical Group, un gruppo di giovani che, oltre al servizio presso l’Istituto citato, aveva creato un musical sulla vita di don Orione e altre attività a sostegno delle missioni dell’Opera che si trovavano in Madagascar. Man mano che il nostro senso di appartenenza alla famiglia orionina cresceva abbiamo scelto di partecipare anche a qualche evento a carattere nazionale oltre che locale come gli annuali Corsi di Esercizi Spirituali e i momenti di formazione organizzati dal Movimento Laicale Orionino. Dopo alcuni anni di fidanzamento e di servizio nell’Opera don Orione abbiamo deciso di sposarci il 12 marzo 2000; non una data qualunque ma quella nella quale si sarebbero ricordati i 60 anni dalla morte di don Orione.
Ci sembrava doveroso scegliere una data legata in maniera indissolubile a don Orione considerando che Qualcuno ci ha legato a questa straordinaria figura di sacerdote. Scegliere quella data ha significato per noi rendergli onore e ringraziarlo per averci fatti incontrare. Qualche mese prima, nel novembre 1999, l’allora Superiore Provinciale dell’Opera don Orione (Don Pierangelo Ondei), ci aveva invitati, quali rappresentanti del nostro gruppo, a partecipare al Convegno Internazionale sulla Divina Provvidenza organizzato dall’Opera don Orione a San Paolo, in Brasile. Chi avrebbe mai potuto immaginare che incontrare don Orione ci avrebbe permesso di vivere un momento tanto importante in un posto tanto lontano? Durante quella bellissima esperienza, grazie alla quale avemmo modo di visitare anche molte delle missioni orionine presenti in Brasile, facemmo la conoscenza con un religioso orionino veramente grande: don Giovanni D’Ercole, ora vescovo ausiliario a L’Aquila. Con don Giovanni nacque subito e spontanea la confidenza e l’amicizia. Già avevamo deciso la data del nostro matrimonio e quando gli riferimmo che ci saremmo sposati il 12 marzo, proprio in onore di don Orione ci disse: “Se venite a Roma vi faccio conoscere il Papa”. Sapevamo che a quel tempo don Giovanni svolgeva un importante ruolo all’interno della sala stampa vaticana e che, spesso, aveva modo di essere a stretto contatto con Giovanni Paolo II ma pensavamo, sbagliando, che avesse detto quelle parole un po’ così, per dire… ma ci accorgemmo presto che don Giovanni parlava sul serio, eccome. Un mese prima del nostro matrimonio lo chiamammo, gli spiegammo che durante il viaggio saremo stati qualche giorno in Sicilia e che poi, di ritorno, saremmo passati per Roma. Lui si raccomandò che fossimo a Roma entro la sera di martedì 21 marzo, in modo da poter partecipare all’udienza che il Santo Padre avrebbe tenuto al mercoledì mattina in Piazza San Pietro. Non sapendo bene cosa sarebbe accaduto ma confidando che don Giovanni potesse riuscire a realizzare la sua promessa, che per noi stava diventando un sogno, durante il lungo viaggio in auto fino in Sicilia Monica, con le sue abili mani, creò un bel mazzetto di fiori di carta crespa da regalare al Papa. 12 marzo 2000… Viva gli sposi!!! Quanti meravigliosi e indimenticabili momenti vissuti in quell’occasione in una festa che non fu solo nostra ma vide coinvolte tantissime persone sia nell’allestimento (il grande pranzo fu organizzato nel capannone della nostra impresa edile dopo averlo sbaraccato, riordinato, pulito, addobbato… c’era posto per tutti: oltre ai nostri tantissimi familiari e parenti, vi parteciparono molti ragazzi disabili dell’Istituto e almeno una sessantina di giovani dell’Orione Musical Group. Un paio di giorni dopo ci mettemmo in viaggio… e strada facendo chiamammo don Giovanni per salutarlo e farci spiegare gli ultimi dettagli per il nostro incontro. Tra le prime cose che ci chiese vi fu: “Avete portato con voi i vestiti nuziali vero?”… Cavolo!!! Li avevamo lasciati a casa… Erano piuttosto sciupati dopo la festa, erano ingombranti… insomma gli dicemmo che non li avevamo con noi e che non avevamo capito fossero così importanti. Don Giovanni ci ricordò di essersi molto raccomandato con noi perché ci portassimo appresso i vestiti, che erano fondamentali al fine di poter riuscire a realizzare la sorpresa che da mesi pensava per noi. Non ci perdemmo d’animo e, sapendo di poter confidare su amici preziosi, chiedemmo aiuto a Luca, nostro testimone di nozze, il quale in quattro e quattr’otto chiamò i nostri genitori, spiegò la cosa, fece sistemare i vestiti e li spedì a Roma, presso il Centro Don Orione di Monte Mario, facendoceli giungere in tempo per il nostro arrivo. Mercoledì 22 marzo 2000… il grande giorno. Dopo aver trascorso una notte agitata, piena di ricordi e di attesa, al mattino fummo svegliati da don Giovanni che subito ci chiese in che punto della Piazza eravamo… Lui era convinto che fossimo già arrivati in San Pietro, ma il vestirci da sposi richiedeva più tempo del previsto. Ci invitò a sbrigarci, a fare più in fretta possibile altrimenti non saremmo riuscite a passare e a realizzare il nostro sogno. La Provvidenza, tanto cara a don Orione, anche questa volta si materializzò in qualcuno di molto importante per noi. Don Moreno, il religioso orionino che aveva fatto nascere il nostro gruppo dieci anni prima (nato -fatalità?- il 12 marzo), svolgeva servizio come Direttore dell’Istituto Teologico orionino proprio lì a Monte Mario. Ancor più agitati di quanto lo fossimo stati durante la notte, in men che non si dica, don Moreno ci accompagnò fino a Piazza San Pietro, per farci partecipare all’udienza. Come da indicazioni ricevute da don Giovanni, mentre l’emozione e l’ansia e l’attesa crescevano, vestiti da sposi ritirammo i biglietti presso la grande porta di bronzo; alcuni poliziotti poi ci accompagnarono al posto riservato agli sposi novelli. E già ci fu la prima sorpresa poiché non ci trovavamo in mezzo alla grande folla ma, assieme ad altre coppie di sposi, eravamo vicinissimi alla poltrona del Santo Padre… incredibilmente vicini.
Che grande regalo ci aveva preparato don Giovanni!!! Ma il bello doveva ancora venire perché, alla fine dell’udienza, il cerimoniere ci invitò a prepararci poiché, da lì a breve, ogni coppia di sposi, quindi anche noi, sarebbe passata davanti al Papa sostando presso di lui per un breve momento e per ricevere la Sua benedizione. Al solo pensiero, al solo scriverlo, come stiamo facendo ora, ancora ci vibra il petto e ci vengono le lacrime a pensarlo. Non ce l’aspettavamo proprio una sorpresa così, non eravamo assolutamente preparati a questo e, in preda ad un’emozione mai provata prima, ci avviammo verso la poltrona del Papa. Man mano che ci avvicinavamo, emozionatissimi e con le gambe tremanti, abbiamo cercato di dividerci i compiti; Monica avrebbe dovuto donare al Papa il mazzetto di fiori mentre io, Alessio, avrei dovuto provare a dirgli qualcosa per ringraziarlo… facile a dirsi ma molto più complicato a farsi perché quando venne il nostro momento di trovarci di fronte al caro Giovanni Paolo II la bocca sembrava cucita tanta era l’emozione, la commozione… le gambe a stento ci sostenevano e, non ci vergogniamo a dirlo, quasi inebetiti ci inginocchiammo di fronte a lui per ricevere la sua speciale benedizione.
Non riuscivo a dire niente di niente. Solo mentre ci stavamo alzando per andare via e lasciare posto ad altri, non so come, sono solo riuscito a dire: “Santità, guardi che noi siamo innamorati di don Orione”. A quel punto Karol il grande, ha stretto le nostre mani nelle sue e come divertito dalla nostra totale incapacità ci ha detto: “Bravi, continuate così”.
Ci fece un sorriso paterno che solo un santo può regalare. E, dopo aver imposto le sue mani sul nostro capo, ci ha benedetto. E’ durato poco il nostro incontro con lui ma è stato qualcosa di indimenticabile! Ci siamo alzati e ci siamo avviati verso l’uscita, ancora increduli di quanto successo, e quasi subito mi accorsi che Monica aveva ancora in mano il mazzetto di fiori!!! L’emozione era stata talmente grande anche per lei che non era stata in grado di fare il semplice gesto di consegnare il mazzetto al Papa.
Allora lo diede ad un addetto alla sicurezza dicendogli: “Per favore lo dia al Papa” tra le risate generali di tutti. Finita l’udienza chiamammo don Giovanni per ringraziarlo di quanto si era prodigato per noi, ed alla sera quando andammo a cena da lui, lo facemmo divertire molto con la nostra cronaca minuto per minuto. Sono passati undici anni. Da allora solo in un’altra occasione abbiamo avuto modo di incontrare don Giovanni. Forse non si ricorderà bene di noi, ma noi lo abbiamo sempre a cuore e lo accompagniamo con la nostra preghiera nel suo nuovo impegno a L’Aquila. Abbiamo ricevuto molti regali in occasione del nostro matrimonio, fin troppi, ma il regalo più bello e più importante di tutti (non se la prendano a male i nostri amici e parenti) è stato certamente quello che è riuscito a donarci don Giovanni D’Ercole. Nel soggiorno della nostra casa abbiamo una meravigliosa foto del nostro incontro con Giovanni Paolo II. Le nostre espressioni sono lì a testimoniare quanto è stato emozionante essere lì in quel momento, vestiti da sposi… A quanti entrano nella nostra casa siamo orgogliosi di mostrare quella foto e di raccontare quanto accadde 11 anni fa. Sembra impossibile ma è accaduto davvero. Questo dono costituisce per noi qualcosa di indelebile, che durerà per tutta la nostra vita.
Abbiamo ricevuto un privilegio riservato a pochi e reso ancora più bello dal fatto di essere vestiti da sposi. Ora abbiamo due bellissime bimbe di 6 e 3 anni, vivacissime, irrefrenabili, le cui “batterie” non si esauriscono mai. Quando raccontiamo loro di questo episodio si divertono moltissimo, specialmente quando arriviamo al fatto che al papà tremavano le gambe ed alla mamma si era paralizzata la mano, mimando loro la scena. Le difficoltà nella vita quotidiana e nella vita di coppia non mancano mai, anzi, a volte sembrano sommergerci come uno tsunami, ma ci facciamo coraggio pensando alla benedizione ricevuta a Roma nel 2000, e ci diciamo: “Siamo stati benedetti dal Papa, non possiamo arrenderci di fronte ai problemi, bisogna crederci, bisogna tirarci su le maniche, bisogna dire “sì” ogni giorno, essendo coscienti di avere tra i nostri protettori un angelo custode speciale, che nel nostro intimo chiamiamo già “Santo”. Un “Santo” che abbiamo voluto incontrare ancora partecipando alla bellissima esperienza della GMG di Roma qualche mese dopo il nostro matrimonio, nell’agosto del 2000… La veglia a Tor Vergata, il silenzio di due milioni di ragazzi… che meraviglia, che paradiso! E poi, il 15 maggio 2004, in occasione della canonizzazione di San Luigi Orione, con il nostro gruppo in Aula Nervi presentammo una scena del nostro musical su don Orione dal titolo “C’è posto per tutti”… e Monica era in attesa di Isabella.
Eh già, nel cuore dei santi c’è davvero posto per tutti, così come nel cuore di Dio… ed anche noi, Monica e Alessio e le piccole Isabella ed Eleonora, sentiamo di occupare un piccolo spazio nell’infinito cuore del Beato Giovanni Paolo II . Grazie a Famiglia Cristiana (a cui siamo abbonati) per averci dato l’occasione di scrivere questo bellissimo ricordo.
Monica e Alessio
Don Orione Santo
Mistico presagio che non appassisce,
dal roveto ardente una rosa sbocciò
quel dì di maggio .
Suonano nei campi le campanelle,
chiamano Luigi alla santità.
Come scintilla nella stoppia,
sei corso qua e là,
abbrucciando, avvampando,
tutto amando e unendo, nel tuo cuore,
a Cristo.
Nel tuo cuore ardente han trovato riparo,
gli uccelli del cielo,
le bestie selvatiche,
i reietti e i dimenticati .
Per loro era nato Gesù ,
per loro hai vissuto tu.
Sono arrivate fino al mare le tue radici,
i tuoi rami fino ai confini del mondo.
Anime ! Anime !
Dalla sete di Cristo crocifisso.
Anime ! Anime !
Dall’arsura dell’anima che spirava in te.
Goccia dopo goccia versasti il sangue
per lenire la sete del tuo Divino Amore.
Goccia a goccia su ogni dolore e bisogno.
Oggi dicono : Don Orione è Santo, ma,
dall’Eternità Dio lo pensò,
dall’Eternità creò il tuo cuore affinché lo
amassi .
Tu scintilla del braciere di Dio,
lasciasti l’uomo consumarsi alla Sua fiamma,
per guadagnare il cielo .
Lassù una costellazione Orione esiste veramente,
è nata in terra per tracciare un’ellisse al cielo.
E’ nata in terra per condurre la terra al cielo,
e tappare l’abisso del peccato .
Don Orione Santo!
Era programma della Provvidenza,
afferrato da Luigi e fatto vero!
<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3
l'ho scritta in occasione della canonizzazione di D. Orione.
Quale parola + consona x ricordarlo nella ricorrenza dell'evento??!!!!
Condivido con tutti voi questa preghiera…
“Invochiamo Maria,
Madre e Regina della Pace.
Ella, durante la sua vita terrena,
ha conosciuto non poche difficoltà,
legate alla quotidiana fatica dell’esistenza. Ma mai ha smarrito la pace del cuore,
frutto anche della santità e della serenità
di quel singolare focolare domestico.
Voglia Ella indicare alle famiglie del mondo intero
la via sicura dell’amore e della pace”.
Giovanni Paolo II
..e siamo anche “MADRI”,”padri e madri”,DI NOI STESSI …quando ci sforziamo di autoeducarci a serietà e perseveranza.. e guardiamo a noi come a persone che devono e vogliono crescere, quando ci vogliamo bene e sudiamo per non fermarci in compromessi, ma cerchiamo aria e cibo affinchè tutta la nostra persona non si indebolisca e si ammali , ma cresca.
Sì, siamo anche “padri e madri” di noi stessi….
Caro Don Vincenzo,
grazie per gli auguri per la festa della Mamma … Mai come in questo periodo mi sento tanto mamma: sabato e domenica prossimi i miei bambini (22) del catechismo faranno la prima confessione … e sono trepidante per loro! Anche se mi sorgono tutte le angosce dell’ultimo momento “… ma sono pronti? … hanno capito l’importanza del momento? … sono stata capace di trasmettere loro tutto L’Amore di Dio o avrei potuto fare di meglio ? …” ora torno ai miei doveri di figlia … devo dare una mano a mamma per le faccende … e fra mezz’ora ho l’appuntamento più importante: quello domenicale con il PADRE … Ricordami nelle tue preghiere, in questi giorni ne ho bisogno Ciao! Berny
Ho letto questa mattina, giorno dedicato alle mamme, le bellissime poesie di Ungaretti e Trilussa con il canto di Beniamino Gigli.
Molti di noi non hanno più la gioia della presenza della propria mamma, ma è bello poterle immaginare insiemme alla MAMMA PER ECCELLENZA e nostra mamma comune: MARIA!
Anch’io vorrei dedicare a Maria, DONNA E MAMMA senza età e a tutte le mamme, la poesia di De Amicis che piaceva tanto alla mia mamma:
Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni:
Mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in ciel accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei.
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!
Paola Ciao a tutti,
vi chiedo di pregare per una persona malata terminale che sta soffrendo moltissimo. In questo mese nostra Madre Celeste alzo la mia preghiera in soccorso di questa mamma che sta lasciando i figli con un ricordo straziante di vera sofferenza. Sia il Misericordioso e Immenso Amore del Signore conforto e coraggio per tutti loro in questo momento di grande prova. Grazie. Un abbraccio fraterno a voi tutti Paola
A LA MADRE
Existe un oráculo del Profeta Isaías que presenta a Dios con una imagen maternal, inspirada en las matriarcas: “Mamaréis, os llevarán en brazos, y sobre las rodillas os acariciarán; como a un niño a quien su madre consuela, así os consolaré yo”.
Dios siempre y desde siempre contò con la presencia valiosa de la Mujer, de una mujer con vocación de madre. Mes de mayo, mes de María, mes de la Madre es adentrarnos en este mar infinito de sentimientos de Dios al Mundo, para los que creemos este mes dedicamos a Maria y desde Ella tratamos de entrar en el misterio materno de cada mujer- El canto popular dice “Todos tienen una madre ninguna como la mia…” es verdad cada madre es irrepetible… Así lo ve el oráculo de Isaías en este oráculo y así lo ve Jesús desde el árbol de la Cruz. Es precisamente ese momento que atraviesa el corazón de Jesús y atraviesa el alma y el corazón de María cuando el hijo muere. “Todo se ha ha terminado y en tus manos encomiendo mi Espíritu, grita, expira y muere”. Cuando muere el hijo, ella siente el desgarrón interior que supone éste desprendimiento pero al mismo tiempo se sostiene firme porque sabe que el hijo que se fue resucitara y ésta es su esperanza, con esto afronta la crisis terrible por la que atraviesan los discípulos y ella va a estar allí en Pentecostés, en el Cenáculo, sostenida por la fortaleza que le viene de lo alto… “He ahí a tu madre dice Jesús”, hace que María entienda que aquello que está sufriendo es un nuevo parto donde está dando a luz con el hijo a los nuevos hijos de Dios que se engendran desde ese lugar máximo de amor que es la ofrenda de la vida del hijo de Dios por los hombres para terminar de unir lo que estaba separado. María en esto es testigo. Es la mujer fuerte desde la esperanza. Como es la esperanza de tantas de las nuestras en el hoy de nuestro mundo. Como canto el poeta: Nunca estuvo mi amor tan a tu lado, nuca como esta noche de tortura, cuando sufre mi amor crucificado en el mismo tablón de la amargura.
Feliz Día de la Madre a todas, Dios las bendiga y recemos por este don que Dios nos dono desde la Cruz. P. Emerson Campos Aguilar.
Vedi, Ti cerco, ancora; no, non un’abitudine io e Te, non lo vorrei mai
C’è in me una ricerca e una domanda continua che mi pone in ricerca.
Ti amo mio dolcissimo Tesoro, Parola Diletta, figlio, Amato, Sposo, mi manchi e questa nostalgia mi mette in ricerca.
Ritrovarti nel tempio per riportarti a casa; perché la casa sia piena della Tua voce, delle tue risa, del Tuo profumo soave.
Non è una distrazione lo smarrirti, è una necessità per Te, per affermare che la tua casa è quella del Padre, per me per capire l’importanza di averti sempre e di cercarti sempre.
Anche quando Ti ho, perché mi accerti di Te in me, e di me in Te.
Portarti a casa nel fare di ogni giorno, monotono, problematico, affannato,; perché cosi il giorno divenga eterno e ogni gesto un’offerta protesa verso Te.
Non lasciarmi, io muoio!
Il mio cuore scoppia!
Gesù dove Sei?
Ti cerco, respiro il Tuo profumo.
Sei qui!
Com’è bello ogni volta accorgermi della tua presenza nascosta dietro le cose più banali della casa, del giorno.
Sei qui!!
Carissimo DV., questa è la mia ora! L’ora in cui prendo la mia …dose di buona lettura per poi andare a…riposare in pace.Ho già letto l’ultimo mistero della gioia e la PREGHIERA finale; voglio dirti GRAZIE. Questa sera non ti mando una preghiera intera anche se mi piace concludere con le parole del Papa:
Maria,Madre della Chiesa,
modello di ogni vocazione,
aiutaci a rispondere di “sì”
al Signore che ci chiama a collaborare
al disegno divino di salvezza. Amen.
M.A.
Il 13 maggio è la giornata dedicata alla consacrazione secolare orionina. Notizie più precise potranno essere prese dalla home page del sito http://www.iso.donorione.org da dove è possibile scaricare, altresì la locandina da stampare e divulgare .
Oltre alla preghiera, chiedo di dare diffusione della notizia presso le comunità parrocchiali e tra la gente.
L’Istituto Secolare è una piccola piantina che ha bisogno della benevolenza di tutti per crescere.Vi abbraccio
Lia
Su : La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile-
E come è profonda la riflessione di S.Luigi Orione sulla figura di Maria ed il Suo cuore… che “è tutt’uno con la vita ed il cuore di Dio. ai piedi della culla e della Croce di Gesù”.
Come non sentirsi attratti dalla sua grandiosa figura, che ci ricorda il valore della maternità.., la ns naturale “vocazione” ad essere madri,e sicuramente lo sentiamo forte soprattutto in questa vigilia della festa della mamma.
Ci sia sempr da esempio e sostegno, nelle nostre grandi battaglie quotidiane, ognuna con la sua croce, quella croce che diventa santo sacrificio d’amore da offrire a Gesù, che contiene tutte le ns sconfitte e le ns piccole e grandi vittorie, tutte le ns lacrime, i ns momenti gioia e quelli di dolori.
Maria ci guarda e comprende tutte le ns difficoltà, ci fa capire che siamo diventate mamme x fare qualcosa di molto bello e prezioso ai Suoi occhi… ogni volta che le rivolgiamo la ns preghiera, ricorda ed esalta tutta la ns bellezza di mamme, del ns importantissimo ruolo, ci consola quando siamo abbattute e ci incoraggia quando siamo sfiduciate, ed è sempre lì con noi, x aiutarci a svolgere il ns meraviglioso mestiere di MAMMA.
Grazie DV.
Io cerco e sempre Tu sei quello che trovo. Ancora una volta mi fai capire con quanto amore mi cerchi, ancora e ancora!. Chi sa trovare parole di conforto Sei solo Tu, Tu Sei quello che sa capire cosa mi serve, cosa mi manca, e Tu, me lo doni, con discrezione mi appari davanti, quasi naturale, per caso, perchè io capisca che solo Tu sei quello di cui ho bisogno. Come mi conosci bene amore mio, lo sò, eppure me ne meraviglio sempre, ed è una sorpresa gioiosa ogni volta!. Mio bene diletto, mio amore dolcissimo! Quel Tabernacolo ha una porta che si apre per dare cibo, io vorrei che il mio tabernacolo fosse sempre spalancato, cosi che tutti se ne possano saziare. Ti porto con me, nel mio cuore, tra la superbia, l’indifferenza, il dolore, l’egoismo; perchè silenziosamente attraverso la mia piccola vita Ti porto nella vita di ogni giorno.
Carissimo DV.,
ho appena letto il IV° Mistero della gioia in cui il Bambino Gesù viene presentato al tempio e dal vecchio Simeone viene proclamato LUCE E SALVEZZA delle genti. Ho pensato ad una preghiera di Papa Giovanni Paolo II che richiama proprio questo mistero del Rosario e ho deciso di inviarla nella speranza che possa far pregare in tanti perchè Gesù, per intercessione di Maria, possa essere Luce e Salvezza per tutta l’umanità.
MADRE DELL’UMANITA’
A te, Madre degli uomini e delle nazioni,
fiduciosi affidiamo l’umanità intera,
con i suoi timori e le sue speranze.
Non lasciarle mancare la luce della vera sapienza. Guidala nella ricerca della libertà
e della giustizia per tutti.
Indirizza i suoi passi sulle vie della pace.
Fà che tutti incontrino Cristo,
Via, Verità e Vita.Sostieni o Vergine Maria, il nostro cammino di fede e ottienici la gioia della salvezza eterna. O clemente, o pia o dolce Madre di Dio e Madre nostra, Maria!
Buona notte tra le braccia della nostra Mamma Maria.
T.
Misteri della gioia…MISTERI DI quella PACE che se restiamo nella Sua strada, possiamo scoprire nella profondità di noi stessi..nonostante le nostre tempeste. A volte è tristemente sepolta da strati di sassi e spazzatura,da negatività e sudata fatica,…ma l’abbiamo dentro.
Misteri di quella PACE che è la nostra quando pronunciamo quel “fiat” di d.Orione, quando proviamo a spezzarci per gli altri, quando crediamo davvero in quel Dio fatto uomo accanto. Quella PACE,a volte così difficile da vedere,sentire,da respirare..a volte anche un pò nascosta o annebbiata da qualche lacrima..ma, poi,è quella PACE che ci indica la direzione,ci spinge a camminare, e ci fa,in qualche modo, andare AVANTI.
Carissimo DV.,
ho letto ora ciò che hai scritto nel sito per la buona notte: GRAZIE!
A me fa tanto bene leggere, prima di andare a letto, qualcosa che mi aiuta a trovare serenità. Ho letto -oggi- un’altra preghiera di Papa G.P.II che mi è piaciuta tanto e che trascrivo; eccola:
MARIA, MADRE DELLA SPERANZA!
Maria, Madre della speranza,
a Te con fiducia ci affidiamo.
Con Te intendiamo seguire Cristo,
Redentore dell’uomo:
la stanchezza non ci appesantisca,
nè la fatica ci rallenti,
le difficoltà non spengano il coraggio
nè la tristezza la gioia del cuore.
Tu Maria,
Madre del Redentore,
continua a mostrarti Madre per tutti,
veglia sul nostro cammino
e aiuta i tuoi figli,
perchè incontrino, in Cristo,
la via di ritorno al Padre Comune!
Amen.
Stasera non potrò collegarmi ad internet, così anticipo la BUONA NOTTE…
Madonna delle lacrime (Giovanni Paolo II)
O Madonna delle Lacrime,
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori,
al dono rigenerante dell’amore di Dio.
GRAZIE sincero per il PANINO di MAGGIO: ho già stampato e spedito alle amiche che non sono provviste di pc.
Questa sera voglio aggiungere una preghiera alla Madonna scritta da Papa Giovanni Paolo II che a me piace tanto e che probabilmente conosci; mi pare una bellissima coincidenza che sia stato beatificato proprio il 1° MAGGIO, Lui che era tanto innamorato di Maria. Eccola:
MADRE DELL’AMORE
Salve, o Madre, Regina del mondo.
Tu sei la Madre del bell’Amore,
Tu sei la Madre di Gesù,
fonte di ogni grazia,
il profumo di ogni virtù,
lo specchio di ogni purezza:
Tu sei gioia nel pianto,
vittoria nella battaglia,
speranza nella morte.
Quale dolce sapore il Tuo nome
nella nostra bocca,
quale soave armonia
nelle nostre orecchie,
quale ebbrezza nel nostro cuore!
Tu sei la felicità dei sofferenti,
la corona dei martiri,
la bellezza delle vergini.
Ti supplichiamo,
guidaci dopo questo esilio
al possesso del Tuo Figlio, Gesù.
Amen
A.M.A
grazie per questi bei doni di luce e di grazia.camminiamo insieme perchè l’amore della nostra mamma celeste trionfi in noi e nel mondo
grazie per questi bei doni di luce e di grazia.camminiamo insieme perchè l’amore della nostra mamma celeste trionfi in noi e nel mondo
Papa Giovanni Paolo ||
Il libro sulle assi
il Vento dello Spirito sfogliò
ne scorse silenzioso
le parole scritte
ne vagliò la vita
per cantarne la gloria.
Indomita anima polacca
intagliata nel legno d’un antico tiglio
Colui che ti chiamò dal ventre di tua madre
Ti fece poderosa voce
di giustizia e pace.
Non abbiate paura!
Tu nocchiero d’un antico legno
estratto dalle vivide braccia della croce,
ci traghettasti
alle soglie del millennio nuovo,
ne delineasti la rotta
ed era l’aurora d’una nuova umanità
che a te si aggrappò
come ad un padre.
Le gesta perdono d’importanza
sin quando non s’incarnano
nel segno chiaro del Signore,
Cessò la voce, i gesti sicuri,
il riso scanzonato di fanciullo
l’agilità possente nell’incedere,
la vigoria, la bellezza e grazia
restò sola e struggente
la nuda prova del dolore.
Lo Spirito su quella piazza lesse il libro
Scorse nelle sue pagine
il cuore dell’ amato,
figlio dell’ancella Divina,
amico dello Sposo
serrandolo d’un colpo
lo sigillò piano con un bacio.
Questo mese non poteva essere in compagnia migliore di quella che lei, da buon padre, ci ha indicato: Maria e due grandi santi, che hanno fatto di Lei la loro guida per poter arrivare al Cielo! Che bello sarebbe riuscire a cogliere anche un piccolissimo aspetto di queste figure,abbandonandoci docilmente alle loro indicazioni,per poter vivere maggio ( e non solo), sotto una luce diversa… Voglio provarci, seguendo questo percorso della BUONA NOTTE, ritrovandoci insieme ogni sera. Grazie, carissimo don Vincenzo, per il “pane” che ci offre!
Amarezze, incomprensioni, difficoltà e delusioni, potrebbero essere evitate con un po’ di buona volontà, di buon senso e di sani principi. Nonostante tutto, nonostante la fatica nel portare avanti la convinzione che valga sempre e comunque la pena mantenere il rispetto, nonostante gran parte del mondo propagandi un’altra facile direzione, nonostante si debbano fare i conti con il cosiddetto pelo sullo stomaco, … nonostante questa società additi i buoni propositi come moralismo, resta in me il desiderio di non far soffrire gli altri … ed è un po’ come rispondere a Gesù quando chiede di restare in Lui.
Recentemente ho letto qualcosa di Don Mazzolari che può essere messo in relazione con i temi affrontati nel numero di questo mese e che riporto:
“Oh, se noi cristiani in quest’ora grave, sentissimo il dovere di essere anche
dei cittadini e degli uomini, di vivere cioè sulla pubblica piazza più che all’
ombra delle sacristie, di confonderci con la folla invece di fuggirla, di
amarla invece di sconfessarla, di parlarle attraverso tutte le voci che essa
intende nel linguaggio che essa comprende, di contendere con ardente carità il
posto a quelli che pretendono di condurla e la conducono male; se
comprendessimo, in una parola, che il nostro dovere è quello di essere il
LIEVITO DELLA PASTA più che dei bei torniti panini, non importa se benedetti,
ma coi quali non si può nutrire una moltitudine affamata!”
Don Primo Mazzolari, “La più bella avventura”
I.T.