– S. PAOLO EDUCATORE NELLA PRIMA AI TESSALONICESI
– EDUCATORI CON TEMPRA E CUORE DELL’APOSTOLO PAOLO
– EDUCATORI, OGGI: COME? PARLIAMONE…
SIAMO STATI AMOREVOLI IN MEZZO A VOI
COME UNA MADRE
nutre e ha cura delle proprie creature.
COME FA UN PADRE
verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi…(1TS2)
Nel corso del secondo viaggio missionario, intorno al 50 d.C., Paolo fonda la Chiesa di Tessalonica. La sua permanenza nella città è brevissima, così che la formazione dei cristiani rimane incompleta. La 1 Tessalonicesi, scritta da Corinto qualche tempo dopo, richiama l’esperienza vissuta e chiarisce punti dottrinali e morali.
- CAPITOLO PRIMO 1,1ss – Paolo, Silvano e Timòteo scrivono alla chiesa di Tessalonica. A voi, che siete di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo, auguriamo grazia e pace. Ringraziamo sempre Dio per tutti voi e vi ricordiamo nelle nostre preghiere. Quando siamo di fronte a Dio, nostro Padre, pensiamo continuamente alla vostra fede molto attiva, al vostro amore molto impegnato, alla vostra speranza fermamente rivolta verso Gesù Cristo, nostro Signore. Sappiamo, fratelli che, Dio vi vuol bene e vi ha scelti per farvi essere suoi. Infatti, quando vi abbiamo annunziato il messaggio del vangelo, ciò non è avvenuto solo a parole, ma anche con la forza e l’aiuto dello Spirito Santo. Come ben sapete, abbiamo agito tra voi con profonda convinzione, e per il vostro bene. E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore.Anche in mezzo a molte difficoltà, avete accolta la parola di Dio con la gioia che viene dallo Spirito Santo. Così siete diventati un esempio per i cristiani che vivono in Macedonia e in tutta la Grecia, tanto che la parola del Signore si diffonde dalla vostra comunità in tutte queste regioni. Anzi, la notizia della vostra fede in Dio va anche oltre, si diffonde dappertutto, di modo che noi non abbiamo più bisogno di parlarne. Sono gli altri a parlare di noi: raccontano come ci avete accolti quando siamo venuti in mezzo a voi, come vi siete allontanati dai falsi dèi per servire il Dio vivo e vero, e per aspettare che il Figlio di Dio venga dal cielo. Questo Figlio è Gesù; Dio lo ha risuscitato dalla morte. Egli è colui che ci libera dalla condanna di Dio ormai vicina.
- DI S. PAOLO , S. G. CRISOSTOMO PARLAVA COSI… Che cosa sia l’uomo e quanta la nobiltà della nostra natura, di quanta forza sia capace questo essere pensante, lo mostra in un modo del tutto particolare Paolo…. PANEGIRICO-DI-S.-PAOLO def
- PER LA NOSTRA RIFLESSIONE E PREGHIERA
- BENEDETTO XVI SUL COMPITO DELL’EDUCAZIONE : In Italia, come in molti altri Paesi, è fortemente avvertita quella che possiamo definire una vera e propria “emergenza educativa”. Educare però non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile. Lo sanno bene i genitori, gli insegnanti, i sacerdoti e tutti coloro che hanno dirette responsabilità educative. Si parla perciò di una grande “emergenza educativa”… aumenta oggi la domanda di un’educazione: – La chiedono i genitori, – la chiedono tanti insegnanti, – la chiede la società nel suo complesso, che vede messe in dubbio le basi stesse della convivenza
- GLI ORIENTAMENTI PASTORALI per il decennio 2010-2020 intendono offrire alcune linee di fondo per una crescita concorde delle Chiese in Italia nell’arte delicata e sublime dell’educazione. Educare alla vita buona del Vangelo significa, farci discepoli del Signore Gesù, il Maestro che non cessa di educare a una umanità nuova e piena. Egli parla sempre all’intelligenza e scalda il cuore di coloro che si aprono a lui e accolgono la compagnia dei fratelli per fare esperienza della bellezza del Vangelo.
- DON ORIONE: LETTERE AI GIOVANI: COME CONCILIARE PATERNITA’ E FERMEZZA
Buenos aires 21 / X – ’36. Ti raccomando, caro mio Fede, che tu umilmente riconosca il tuo passato non sempre buono, e che ti metta con buona volontà ad essere quale devi, come figlio e credente. – Vedi, caro Federico…Bisogna che tu entri in te stesso, che ti metta a combattere le tue male abitudini. Devi pregare, non devi più essere un nottambulo, devi romperla con certe amicizie e compagnie, …Poi bisogna levarti dall’ozio, assolutamente. Piuttosto va a fare il facchino al Porto, ma togliti dall’ozio, che è il padre del vizio. Vedi che in te, caro Federico, ora non é neanche l’amore che ti seduce, ma l’attrattiva dei sensi. Il tuo cuore va diventando muto ai sentimenti migliori della vita… per correr dietro a fantasmi tutti sensuali. Ritirati a fare alcuni giorni di Esercizi Spirituali, e fatti un piccolo regolamento …La preghiera fissa mattina e sera, breve; – una breve lettura del Vangelo: confessarti e comunicarti ogni mese: praticare qualche mortificazione, che ti mantenga umile e casto Perché non mi scrivi? e non mi apri il tuo cuore? Il tuo stato non mi impedisce di amarti e di pregare per te, ma tu sai che Iddio, il quale ho potuto crearti senza di te, non ti potrà salvare, se tu non vuoi salvarti. Ti rinnovo l’espressione di tutto il mio interessamento al tuo bene e al migliore tuo avvenire. Io ti abbraccio, caro Federico, nel Signore, e ti conforto e molto spero. Tuo D. L. Orione Scr.66,69
PER APPROFONDIMENTI
+EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO PG12 DEF
- – Cosa ti colpisce di S. Paolo e dell’esperienza di D. Orione?
- – E la tua esperienza di genitore o insegnante, cosa ti dice?
- – Parliamone: d.alesiani@virgilio.it
Questa lettera di S.L.Orione è di una bellezza che mi commuove, trovarne oggi sacerdoti così!
Questa società individualista ci ha tolto l’affettività, questo prendersi cura dei problemi dell’altro, questo lasciarsi coinvolgere manca, tanto.
“Il tuo cuore va diventando muto ai sentimenti migliori della vita… per correr dietro a fantasmi tutti sensuali.”
Sembrano la fotografia di ciò che vediamo oggi, ma non solo a livello giovanile, ma a tutti i livelli. Incontrare un sacerdote e amico non sono cose di tutti i giorni, sono cose rare, forse perchè manca proprio l’affettività. Questo stralcio di lettera mi fa pensare al buon samaritano, si prende in carico il peso dell’altro,con amore e trasporto; tutte cose bandite dai nostri giorni confusi. Un cuor solo e un’anima sola, sono dono dello S.Santo, c’è bisogno di pregare, tanto, perchè ritorniamo a prenderci cura gli uni degli altri.